Il complotto di “Fotografare”

Possibile che una rivista dedicata alla fotografia possa dare spazio a teorie complottiste e, anzi, fare di queste teorie la struttura portante del giornale?

Fotografare complotti Ciapanna

È possibile ed è successo proprio da noi, in Italia. Ho ripensato a questa vicenda dopo che Paolo Attivissimo ha aperto un blog dedicato ai “complotti lunari”: proprio in quelle pagine si trova anche un approfondimento su “Fotografare”.

Poiché al CICAP ci eravamo occupati di questa bizzarra vicenda già nel 1992, con un articolo di Luca Rodaro pubblicato su uno dei primi Bollettini del Comitato, lo ricopio di seguito per chi dopo avere letto il lavoro di Paolo, volesse approfondire ulteriormente.

Il complotto di fotografare

di Luca Rodaro

“Piero Angela è solo la parte emergente di un formidabile Golia editoriale il cui unico scopo è quello di sostituire tutte le nostre conoscenze del vivente, della magia, dell’occulto, con una pila di balle che fanno rabbrividire”.  Viene subito da pensare che queste righe siano state pubblicate su una rivista dedicata all’esoterismo o alla parapsicologia.  Non ci sarebbe nulla di strano, purtroppo.  Invece il nostro stupore è stato notevole, perché le abbiamo lette su Fotografare – la più diffusa rivista di fotografia”.  E quando abbiamo sfogliato le ultime annate della pubblicazione, ci siamo ritrovati immersi in una singolarissima storia gialla, un complotto stregonesco che non ha nulla da invidiare a quello del “Pendolo di Focault” di Umberto Eco.

Dobbiamo iniziare da lontano: dal 1987.  È almeno da quell’anno che Cesco Ciapanna, editore di Fotografare dedica alcune pagine del mensile non a fotocamere, pellicole e inquadrature, ma a una rubrica di ecologia dal titolo “Dossier verde”.  Per quanto in una sede così insolita, la maggior parte degli articoli è interessante e documentata.  Vi si parla dell’ozono, dei problemi mondiali sullo smaltimento dei rifiuti, delle piogge acide…  Ma qua e là affiorano toni quantomeno singolari.  Secondo Ciapanna, tra i maggiori nemici dell’ambiente c’è il WWF, e i redattori della rivista “Nuova ecologia” sono “ipocritoni”.   Non sono meglio i più autorevoli scienziati: Stephen Jay Gould, forse il massimo studioso dell’evoluzionismo, è “un ignorante, o in malafede”; i programmi televisivi di divulgazione scientifica sono “lavaggio del cervello”.

Di mese in mese, l’esposizione dei fatti lascia il posto alle opinioni sempre più perentorie di Ciapanna.  L’Aids non è altro che “perdita dell’immunità ambientale” e si diffonde sopratutto nelle città inquinate e vicino alle centrali nucleari.  Lo scomparso decano della fantascienza Isaac Asimov non sarebbe esistito, non sarebbe stato un individuo ma una specie di personaggio-simbolo dell’ebraismo.  Quanto all’inquinamento, è evidente che bisogna imporre “l’immediata sospensione di tute le attività industriali, e il ritorno integrale alla natura”.  Semplice, vero?  E chi non è d’accordo, conclude Ciapanna, sicuramente ha qualcosa da nascondere.  Ciapanna si interessa di tutto, e in ogni campo si convince di avere scoperto una realtà nascosta.

Il terribile 92

Il ragionamento si fa più ardito quando spunta il numero 92.  E’ questo il numero atomico dell’uranio, argomento spesso toccato dalla rivista.  Ma Ciapanna scopre che “92” potrebbe essere anche la sigla di un oggetto misterioso, destinato secondo lui a far crollare la teoria dell’evoluzionismo.  Sembra infatti che gli spermatozoi dell’uomo e di altre specie, ma anche tantissime strutture studiate in microbiologia (le ciglia dei ciliati, i flagelli dei flagellati, e altro ancora) abbiano stranamente una forma in comune: nove sottili tubuli che ne circondano due più grossi.  Ciapanna battezza questo oggetto “il 9+2” e ne elenca le caratteristiche, che dovrebbero a suo dire togliere il sonno agli scienziati: tra l’altro “si materializza quando serve”.  Il passo successivo è la convinzione che “il 92 è il limite tra la fisica e l’esoterismo”.  Anzi, è un segnale in codice di chi “sa” e tace: di chi minimizza la pericolosità dell’energia tratta dall’uranio (92), di chi ha scoperto il “9+2” ma lo nasconde; di chi sa la verità sull’Aids ma ci dice il contrario.

In più, un segreto per essere tale deve essere un po’ cifrato.  E così il 92 si può presentare come 29, o 91, o 19 o qualcosa di simile.  A Ciapanna non importa che con la numerologia si possa dimostrare qualsiasi cosa: lui ci crede sempre.  Perché ci parlano sempre dell’Europa del 92?  E perché Gesù è nato nell’anno 29 dell’era di Augusto?  E perché sui muri che la pubblicità della Renault 19?  Tutte prove che esiste un complotto…

Il complotto

Preso dal demone dell’analogia, Ciapanna scorre tutto lo scibile umano.  Esattamente come i personaggi del “Pendolo di Focault”, crede di trovare conferme dappertutto.  Perché la Natura una volta era bella ed ora è sporca?  C’è un complotto.  Perché gli articoli sull’Aids hanno tutti da qualche parte una traccia in “codice 92”?  Prove del complotto.  Chi sono i colpevoli?  L’Unesco, le multinazionali, gli scienziati, l’Unicef, gli armeni, il Vaticano, la massoneria…

E poi gli ebrei.  Perché?  Perché se disegnate la stella di Davide con 2 pallini e altri 9 che la circondano, il disegno riesce bene: è una prova evidente!  nel suo delirio Ciapanna è irrefrenabile.   Finché il rabbino Toaff, autorevolissimo esponente della comunità ebraica romana, raccomanda il boicottaggio di Fotografare a tutti gli ebrei italiani.  Ciapanna se ne meraviglia e si considera accomunato a Salman Rushdie, lo scrittore condannato a morte dagli ayatollah che hanno considerato blasfemi i suoi “Versetti satanici”.

La falsa storia

L’editore di Fotografare continua imperterrito nella sua ricerca, e scopre che moltissimi libri antichi, testi di storia, monumenti, recano tracce del “92”: e conclude che tutto è falso.  Colombo e il 1492?  Falso.  Leonardo, Dante, Petrarca?  Falsi.  la storia, la letteratura, l’arte dall’antichità all’Ottocento sono tutti falsi indizi disseminati dagli architetti del complotto, intorno alla metà del secolo scorso.  Prima non c’era nulla.  C’era “la vera storia dei nostri padri” ora cancellata.  Dei nostri padri sopravvivono i dialetti; le lingue invece sarebbero anch’esse inventate: il greco, il latino, l’italiano, le lingue moderne, tutte invenzioni degli “stregoni del 92”. Alcuni lettori protestano, c’è chi disdice l’abbonamento al mensile, ma molti ringraziano commossi per avere finalmente chiaro il quadro della verità sul mondo.

Gli anagrammi

Ciapanna di verità in serbo ne ha ancora.  Come si scopre che le lingue sono inventate?  Con l’enigmistica: le prove del complotto si hanno con gli anagrammi, o scrivendo una parola in una lingua e leggendola in un’altra.  E il nesso, sostiene sempre l’autore, è vero ogni volta.  I nessi, i cortocircuiti non hanno mai fine.

Si scopre che l’Aids (a cui è dedicato un volumetto a parte, che si può ancora richiedere alla redazione) è un progetto antichissimo di sterminio su scala mondiale, annunciato già dall’AIDA di Verdi.  I medici vogliono solo il male altrui, perché medicazione=decimazione.  Non si devono bere bibite dissetanti, per esempio “Gatorade”=”è drogata”.  Diffidate degli stilisti, Armani è Ariman, cioé un demone.  Le feste comandate: domenica=demonica.  I politici?  L’onorevole Jotti=Jatti, dunque sarebbe un portasfortuna.

Come i numeri anche con le parole si può dimostrare tutto, e Ciapanna ci crede ogni volta.  Dal 1990 in poi, i suoi articoli rinunciano ad ogni filo logico affastellando anche trenta pagine al mese di “nessi” e analogie.   Infine nel 1991 Ciapanna supera se stesso annunciando che la Guerra del Golfo non esiste, ma è un colossale imbroglio inventato dai media.  Il vero colpevole si trova anagrammando le parole “Irac+Olp”: ed è la Cariplo!

Il perché

Ma cosa vogliono gli “stregoni del 92”?  Quali sono i loro obiettivi?  Non si deve pretendere troppa coerenza dalle tesi di Ciapanna.  Gli obiettivi sarebbero la distruzione della natura, lo sterminio di intere popolazioni, il lavaggio del cervello a tutti, eccetera: insomma, i cattivi fanno i cattivi.  Non ha rilevanza per questo singolare pensatore, il fatto che gli implicati in tale complotto siano tanti e così potenti che non si capisce perché dovrebbero agire in modo tanto contorto, per assumere un potere sul mondo che è già loro.

Il paranormale

A questo punto i passi dove si accenna al paranormale non sono nemmeno tra i più curiosi.  La scienza è in gran parte menzogna, la magia esiste, Benveniste aveva ragione ma l’hanno messo a tacere… Le prove di ciò, che Ciapanna considera evidenti, sono ancora parole di libertà.  Per esempio, “l’effetto di campo” tra gli esseri umani si proverebbe agevolmente andando tra la folla di un concerto rock.

Ci siamo dilungati nei particolari per dare un’idea abbastanza precisa di che cosa leggono centinaia di migliaia di italiani (secondo un’indagine Ispi, quasi un milione) da qualche anno, senza che – per quanto ne sappiamo – nessuno sulla stampa italiana commenti e smentisca queste farneticazioni.

Qualcuno disse che “una menzogna ripetuta abbastanza a lungo diventa la verità”: abbiamo già incontrato persone convinte della genialità di Ciapanna.  Il quale, dobbiamo concludere, appartiene a quella categoria di persone che secondo Umberto Eco “procedono per cortocircuiti.  Tutto per loro dimostra tutto”.  La definizione precisa di questa categoria, Eco la dà nella stessa riga…

Luca Rodaro

(Pubblicato sul “Bollettino del CICAP”, Anno IV, n. 2, agosto 1992)

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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, insieme ai thriller Il passato è una bestia feroce Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su FacebookTwitter, PeriscopeInstagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivete qui.


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58 risposte

  1. Credere alle teorie complottiste della rivista fotografare è stato uno dei miei peggior errori. Secondo me non bisogna dare meriti di nessun tipo alle losche elucubrazioni del defunto Francesco Ciapanna. Maneggiava logiche assurde ed imperversava nello scibile umano con la suoa “onomanzia” una sorte di arte stregonesca basata sul potere della parola… Non si possono avere meriti se si travia lo spirito fondatore di una azienda editoriale tanto amata dai lettori. Di tutti quei complotti cosa ne è rimasto dopo 30 anni ? Era una sorte di pozzo infinito di numerologia ed analogie, a volte anche ironico, a volte anche minaccioso. Riposi in pace Francesco Ciapanna e tutta la sua “onomanzia” da spauracchio !!

  2. Forse a Ciapanna sfuggiva, o non gli importava, che con la numerologia, onomanzia e anagrammi, si possa trovare e dimostrare qualsiasi cosa; basta volerla vedere. E’ un po’ come vedere le nuvole in cielo e dire: “ecco, un lupo, ecco una farfalla”. Possono somigliare, ma non sono né lupi né farfalle. Così con i numeri ed i giochi con le lettere: si vede quel che si vuole vedere. Se voglio mostrare che il mondo è in mano a delle farfalle, lo troverò sicuramente nei numeri e negli anagrammi perché posso far uscire qualsivoglia cosa.
    La scienza non funziona così, ecco perché esiste il metodo scientifico.
    La storia, che tanto attaccava il Ciapanna, o meglio la storiografia, ha un metodo scientifico riconosciuto tale dal mondo accademico. Così l’archeologia (seconda metà del XIX secolo) lavora seguendo il metodo scientifico, parlando con geomorfologi, scienziati di laboratorio, geologi, paleontologi, paleopatologi ecc.
    La ricerca scientifica è multidisciplinare e non si basa certo su delle pseudoscienze.
    Evidentemente chi segue ancora Ciapanna non ha la benché minima idea del metodo scientifico applicato ad alti livelli di insegnamento (livelli accademici) e quindi alla ricerca. che pubblica le scoperte dopo aver passato una revisione paritaria. Gli articoli complottisti non passano alcuna revisione fra pari.
    Un saluto,
    Mauro

  3. Ricordo perfettamente gli articoli di Ciapanna, e non posso fare altrimenti visto che ho tutti i numeri di fotografare dal 1967 fino al 2000; in verità non ci ho mai capito niente, ma un merito gli articoli l’hanno avuto, insinuare il dubbio, il dubbio delle verità belle e pronte, delle verità scientifiche dei vari pieri angela che ci dicono che tutto è come dicono loro..e questo non è poco.. per il resto e parlando della rivista Fotografare verifico che quando c’era Ciapanna vendeva un milione di copie, con tutti gli articoli di onomanzia, poi è finita in mano agli affaristi a quelli che sanno come si fa, tanto che ora non c’è più semplicemente sparendo dalla edicole, un decesso degno di chi l’ha visto; Ciapanna sbroccava? Era impazzito? Forse, ma di certo valeva più lui per quello che ha fatto per la fotografia in Italia che tutti quelli che l’hanno criticato messi insieme

    1. Non discuto i meriti di Ciapanna per la fotografia in Italia. Ma le “verità scientifiche” sono tutto fuorché “belle e pronte”, sono il frutto di anni, decenni e secoli di lavoro, studi e miglioramenti di teorie, sottoposte a esperimenti, verifiche e repliche. Nessuno decida “verità scientifiche” a tavolino: il progresso della scienza è un’opera collettiva, frutto del lavoro di ricercatori e studiosi di tutto il mondo, che condividono ciò che scoprono e lo sottopongono al vaglio degli altri. Ma soprattutto, alla base della scienza, è il dubbio: solo chi si inventa teorie strampalate, senza portare prove per quello che dice ma interpretando la realtà come gli fa comodo (e così faceva Ciapanna) pensa di essere un novello Galileo e accusa chi fa scienza di essere chiuso di mente. Non è così. Infine, chi fa divulgazione, come Piero Angela, ha semplicemente il compito di raccontare questo lavoro e renderlo accessibile a tutti.

  4. Ricordo anche io quelle curiosissime pagine di quell’ottima rivista che leggevo quando ero studente universitario e appassionato di fotografia.
    Quando iniziai a comprarla eravamo già in piena “produzione di follie” ma immagino che il buon Cesco fosse stato in passato una persona degnissima.
    Ci misi molto tempo a capire il senso di quella roba perché mi sforzavo di pensare che un senso ci fosse. E la cosa fuorviante era il silenzio assoluto degli altri…
    Alla fine ho concluso che il povero Cesco avesse sbroccato del tutto e che i colleghi preferissero un mesto silenzio e l’assecondare tipico di chi deve assistere al declino di un caro amico…
    Sono lieto, dopo 25 anni di vedere che forse avevo ben interpretato.

    Saluti,

    Luca

  5. In quegli anni compravo la rivista anche per quei curiosi articoli, che nulla centravano con la fotografia ma spingevano a riflettere su certi argomenti tabù per la stampa e chi non vuole compromettere il suo futuro lavorativo,su tutti ricordo con nostaglia il mensile con “il furto della magia”, uno dei suoi migliori articoli; conservo gelosamente tutti quei numeri 🙂

  6. Devo molto a Ciapanna, dal mio essere fotografo prossimo alla (speriamo) pensione e aver pubblicato diversi libri, al mio “pensare”. Le opinioni di Ciapanna (che molti a lui vicini definivano burlone) sono strane, risibili, ma forse condivisibili in una visione piu ampia del “cercare risposte”. All’analisi di Rodaro, mancano alcuni tasselli sui testimoni di Geova ad esempio, oppure la prova della “costruzione di una antica villa romana” e successiva “improvvisa scoperta” da parte delle Belle Arti, prova realizzata mediante sequenza fotografica e quindi inattaccabile.
    Cerchiamo risposte ad avvenimenti orribili nella nostra vita, gli occhi di Ciapanna sono stati risparmiati dalle immagini dell’orrenda strage degli innocenti che va avanti in Siria da un po troppo tempo, senza un chiaro colpevole… se non magari quei “massoni”, quegli strani personaggi a capo di industrie a forma di Y (altra lettera presa di mira da Cesco), targhe di auto cardinalizie contenenti il Pa Qua…sacche di Fisiologica contrassegnate dalla cifra 92, il codice Iban (ancora 91212…)
    Secondo me la verità è nel mezzo: Cesco Ciapanna aveva trovato qualcosa, capito qualcosa, un qualcosa in cui sicuramente c’è un fondo di verità.

  7. Ciao Massimo,

    Mi sono fatto due risate leggendo il tuo articolo. Mio padre fu uno dei fondatori di Fotografare, ma lui da buon uomo di scienza abbandonò la sua amata rubrica di Chimica Fotografica non appena la “Situazione Ciapanna” iniziò a scappare di mano. Era parecchio dispiaciuto della piega che la sua (co)creazione aveva preso, ma gli avrebbe fatto piacere leggere qualcuno come te prendere a bastonate dialettiche quel folle di Ciapanna.

    Saluti, e buon lavoro.

  8. Ciapanna scriveva sulla sua rivista nei primi anni ’90, o addirittura nei fine ’80, se non ricordo male, riguardo alla madonna dell’autostrada di Orte. Affermava che le era stato tolto un Gesù bambino dalle mani elevate in alto, che ora non c’è più.
    Bene, dalle ricerche su internet, non solo ci sono pochissime, davvero pochissime, foto della suddetta Vergine Maria in rete, ma la data di posizionamento nelle notizie della Rete risalirebbe al 1987 (???)
    Ho più di 50 anni, e se i miei ricordi di bambino non erano annebbiati ( di solito i bambini hanno ottima memoria, e garantisco che ricordo meglio i fatti di allora che quelli attuali :-)…..), rimasi impressionato prima dei dieci anni dalla improvvisa visione notturna della Madonna ad Orte illuminata che mi si presentò in autostrada mentre andavamo in Meridione. Bianca, col bambino sollevato in alto, inquietante…
    Gradirei sapere se qualcun altro ha avuto la mia stessa “visione”,
    Francesco.

  9. mah… che dire… possibile che un piccolo editore come Ciapanna vi dia così fastidio nell’enunciare le proprie idee ? Non siete per nulla convincenti, anzi sembra che la cosa Vi infastidisce proprio perchè… qualcosa di vero ci sia… eh… altrimenti perchè prendersi la briga di insultare una persona innoqua ???

    1. Caro Stefano, premesso che quell’articolo è del 1992 e non sappiamo nemmeno se Ciapanna abbia poi continuato su quel filone, noi non ci siamo mai permessi di “insultare” nessuno e se esaminiamo le affermazioni di qualcuno non è perché “ci infastidiscono”. Semplicemente, se qualcuno afferma l’esistenza di incredibili teorie della cospirazione – basate su coincidenze e numeri – e queste teorie le pubblica, con l’intenzione naturalmente di essere preso sul serio, è normale che poi ci sia anche chi esprime i suoi dubbi. O è proprio questo che ti infastidisce?

      1. certo che ha continuato, fino alla morte, avvenuta nel 2014, voi potete sproloquiare felicemente, lasciate sproloquiare in pace anche gli altri. Tra l’altro essendo un fotografo, qualcosa in più di Attivissimo la saprà di fotografia, no? Ricordiamo che Attivissimo fa il tuttologo e spesso prende sonore cantonate, come quando si mise a sproloquiare di INPS, senza saperne una benemerita mazza (non essendo mai vissuto in Italia, e non avendo avuto la sfortuna di dover pagare i contributi come noi), perciò, give it up!

        1. Caro “Gg”, non si capisce che cosa esattamente dovremmo “give up”. Forse la fastidiosa abitudine di fare sempre domande, chiedere prove e non credere a chi costruisce castelli fatti di cospirazioni e allucinazioni varie?

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