Lo scandalo del cappello nero

Chi si fosse trovato a Londra sullo Strand, nel cuore della città, la mattina del 15 gennaio 1797, avrebbe assistito a una scena surreale. Un uomo elegante, con tanto di capello a cilindro, comparve da dietro l’angolo e subito fu il panico.

Fred Astaire in "Top Hat"

Alla sua vista, le donne si misero a urlare, qualcuna svenne, i cani abbaiarono, gli uomini inveirono, un bambino fu travolto dalla folla e si ritrovò con un braccio spezzato. La polizia dovette intervenire e arrestare il giovanotto. Che cosa era successo?

John Hetherington, l'inventore del cappello a cilindro.
John Hetherington, l’inventore del cappello a cilindro.

Non si trattava di un pericoloso criminale, quanto piuttosto dell’inventore del cappello a cilindro, che aveva avuto l’ardire di mostrare per la prima volta la sua creazione in pubblico.

John Hetherington, cappellaio londinese, aveva trasformato il classico cappello piatto da passeggiata aumentandone l’altezza e la misura della tesa. Inoltre, si era servito di seta luccicante al posto della classica pelliccia di castoro. Aveva così inventato un capo d’abbigliamento maschile che, nel corso degli anni, sarebbe diventato sinonimo di eleganza. Ma al suo primo apparire provocò lo scompiglio.

Hetherington fu portato di fronte a un tribunale e accusato di avere disturbato la quiete «comparendo su una pubblica strada e indossando sulla testa un’alta struttura di splendente lucentezza, calcolata per spaventare le persone timorose».

Fu trovato colpevole e condannato a pagare una multa di 50 sterline, una somma notevole per quei tempi. Fu addirittura approvata una legge che vietava l’utilizzo dei cappelli a cilindro.

Fu solo intorno al 1850 che il cilindro divenne un capo alla moda, quando iniziò a indossarlo persino un componente della Famiglia Reale inglese, il Principe Alberto.


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. L’avventura del Colosseo e I poteri della mente sono i suoi nuovi libri, tra gli altri: Rivelazioni, Il tesoro di Leonardo e i thriller Il passato è una bestia feroce Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su FacebookTwitter, PeriscopeInstagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivi qui.


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Una risposta

  1. Trovo questo fatto emblematico di quanto sia difficile abituare molta gente alla novità, quando questa abbia la caratteristica di apparire insolita se non di rottura. La diversità che spaventa perché rompe con il consolidato non é solo appannaggio del passato.

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