Come si esce dall’era della “post-verità”? Non sarà facile…

Gli Oxford Dictionaries hanno nominato “post-truth”, cioè post-verità, la parola dell’anno 2016.

pinocchio

Che cosa si intende con questo termine? Tutte quelle circostanze «in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l’opinione pubblica». Un bel problema…

Un volume dedicato ai fatti del 2016 curato dall'agenzia di stampa AGI di Riccardo Luna.
Un volume dedicato ai fatti del 2016 curato dall’agenzia di stampa AGI di Riccardo Luna.

Le bufale vanno sbugiardate, come in tanti facciamo quotidianamente, ma non basta.

La propagazione di bugie può avere effetti dirompenti sulla società, come i grandi eventi politici del 2016 (Brexit ed elezione di Donald Trump in testa) hanno dimostrato, e nei prossimi mesi scopriremo come questi risultati avranno effetti concreti sulle vite di tutti.

Ecco perché nessuno può più permettersi di sottovalutare l’impatto che hanno le bufale.

Come si esce allora dall’era della “post-verità”?

«Non ho la più pallida idea di come si possano concretamente migliorare le cose, restituendo all’opinione pubblica nel suo complesso una più fedele e meno post-veritiera rappresentazione del reale» dice Annamaria Testa in questo bell’articolo uscito su Internazionale. «So anche che la complessità del reale è così scoraggiante da spingerci tutti, élite comprese, a rifugiarci ciascuno nella propria bolla.

«L’unica cosa di cui sono certa è che per cominciare a prendere contatto con il problema bisogna che qualcuno esca dalla sua bolla. Farlo è sgradevole, è destabilizzante e chiede una serie di assunzioni di responsabilità. Ci vogliono calma, coraggio, realismo e buonsenso: qualità sempre più rare e difficili da coltivare, ai tempi della post-verità».

Non sarà facile, dunque, ma per cominciare un primo passo è quello di essere consapevoli che ci viviamo dentro.


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. L’avventura del Colosseo è il suo nuovo libro, e tra gli altri Rivelazioni, Il tesoro di Leonardo e i thriller Il passato è una bestia feroce Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su FacebookTwitter, PeriscopeInstagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivi qui.


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12 risposte

  1. L’approccio con l’informazione è spesso viziato. Si va sui social network alla ricerca di conferme delle proprie tesi e non di notizie.
    Un razzista o semplicemente uno che ha una paura fottuta degli stranieri, non ci pensa due volte a credere e condividere la notizia che titola che la Kyenge vuole togliere le festività natalizie dalle scuole, non gli inteessa se la notizia sia vera o meno ma solo il fatto che gli da occasione per sfogarsi e tirare fuori il proprio livore. Mentre invece, lo stesso soggetto nutre dubbi e diffidenza per la notizia dei migranti che aiutano la protezione civile a tirar fuori dalle macerie le vittime del terremoto.

  2. Sono Davide, rispondo con questo nick perché con il mio non riesco più a postare…..
    Dunque lei per fatti ha il coraggio di spacciarmi una fumosa statistica, presumibilmente compilata dagli stessi autori dei sondaggi nei quali questa estate facevano intravvedere una schiacciante vittoria della Clinton, pubblicata per lo più sul Washington Post, posseduto dal miliardario Jeff Bezos, sostenitore della Clinton e acerrimo rivale di Donald Trump; un po’ come se volessi citare qualche pubblicazione del CUN a supporto di Peter Kolosimo.
    Meglio lasciar perdere, non crede ?
    C’era un tempo in cui la stimavo, assieme al CICAP…. un tempo.

  3. Il termine è stato coniato da intellettuali e giornalisti sconfitti gravemente due volte nel 2016, con la Brexit e con la Presidenza Trump. In Italia, Renzi, se l’ è abbondantemente cercata, non poteva andare in altro modo. Queste persone anziché interrogarsi e capire gli enormi sbagli da loro fatti, hanno preferito dar la colpa al Popolo che non capisce. Il problema è che il Popolo ha sempre capito benissimo quando le cose vanno male. Lo si può ingannare per alcuni anni, ma non per dieci. La miseria, la disoccupazione, le malattie aumentano e tutte le conquiste degli anni 60/70 sono ormai perse. Stiamo tornando indietro alla grande, perfino l’ aspettativa di vita sta calando.Avete anche Voi del Cicap voglia di dire che questo è falso e che tutto va bene? Andrà peggio coi movimenti Popolisti? Forse, ma chi ha avuto il potere in mano negli ultimi 20 anni se ne deve andare e deve pagare. Questa è una verità storica: la Storia, finora, ha sempre punito chi al Popolo racconta bugie. Quindi non c’è alcuna post-verità in questo momento. Siamo nel tempo del post inganno perpetrato ai danni dei Popoli dalle oligarchie al comando. L’ inganno dell’ Euro, innanzitutto, l’ inganno dei derivati, delle democrazie esportate, delle magnifiche sorti e progressive riservate solo ai ricchissimi.

    1. Caro Aldo, tu sembri confondere il termine “post-verità” con menzogna. Non sei il solo a fare questo errore e Michele Serra ha già risposto sul “Venerdì” in maniera piuttosto chiara a un lettore che sollevava lo stesso tipo di osservazione. Egli scrive di temere che post-verità sia «un termine peggiorativo e drammatizzante: nel senso che la post-verità in questione, nelle intenzioni di chi ne denuncia l’avvento, è una condizione sistematica (e sì, del tutto nuova) prodotta dal travolgente ruolo dei social network nella formazione dell’opinione pubblica. Emozione al posto del ragionamento, semplificazione al posto di complessità, frasetta a effetto al posto di opinione articolata facilitano il dilagare di menzogne e calunnie alle quali si abbocca tanto più facilmente quanto più ci confermano nei nostri pregiudizi». È in questo senso che il concetto di post-truth non è poi così campato in aria. Purtroppo.

      1. Quindi non è il disagio della middle classe che si sta impoverendo…
        Non è il disagio di veder la propria terra invasa da milioni di clandestini (o ‘migranti’ come li chiamate voi) ai quali si accorda corsie preferenziali per casa, lavoro, servizi a scapito degli autoctoni…
        Non è il disagio di vedersi anteposti diritti di carta come le cosiddette unioni (in)civili, la folle ideologia gender e le toilette gender neutral, a scapito dei veri problemi come l’art. 18 (oramai abolito), paghe sempre più da fame, voucher, perdita dei posti di lavoro e crescente insicurezza causata sopratutto da una sempre più forte invasione di clandestini.
        Adesso ho capito, grazie Dott. Polidoro per ‘illuminato’.

        PS: continui pure a censurare i miei post.

        1. Davide, qui non si discute sul disagio della middle class e lei ha ovviamente diritto alle sue opinioni. Qui si parla del fatto che notizie dichiaratamente false vengono propagandate per vere attraverso la forza dei social network. Ma il problema non dovrebbe essere quello di imporre false verità, piuttosto si dovrebbe discutere sulle idee e sui fatti, cercando di arrivare a una soluzione dopo avere soppesato i pro e i contro delle idee proprie e altrui e accettare di correggere le proprie se sono sbagliate. Invece, nel caso di Trump, per esempio, si assiste a un’incredibile falsificazione quotidiana dei fatti, anche dei più insignificanti: l’ultimo esempio la partecipazione all’inaugurazione presidenziale. Una presenza di persone inferiore a un terzo rispetto a quella che si era raccolta per l’inaugurazione di Obama – come documentato dalle fotografie e dalle riprese aeree – secondo Trump era addirittura superiore. La sua risposta di fronte alle evidenze contrarie? «Noi abbiamo fatti alternativi». Ma i fatti alternativi non esistono: esistono quelli veri e quelli falsi.

          1. E quali sarebbero le notizie false ?
            Si riferisce ai sondaggi farlocchi che davano vincente la Clinton ?
            O forse all’intervento dei ‘temibili hacker russi’ che avrebbero favorito Trump ?
            O si riferisce agli sfracelli biblici che sarebbero seguiti al Brexit ?
            Ovviamente queste non sarebbero post-verità….

          2. Mi riferisco al fatto che il 78% delle affermazioni di Trump, a una verifica fattuale condotta da PolitiFact, un’organizzazione imparziale che verifica le frasi dei politici, è risultata falsa. Qui si trovano maggiori dettagli: https://goo.gl/tNUY9b. Come vede, io cerco di rispondere senza ideologia e facendo riferimento a fatti accertati. Ci provi anche lei.

  4. “La gente vuole essere ingannata, e dunque la si accontenti”, dicevano i tiranni nell’antica Roma. Questo amore per l’illusione deriva dal fatto che viviamo entro costruzioni mentali illusorie, che scanbiamo per “la verità”, scoprire è svelare, denudare, spogliare, smotare un meccanismo, sezionare…operazioni senite sempre come violazioni di tabù, è la disperazione di Adamo scoperto “nudo”, è la dannazione di Edipo, l’uomo che ha visto, che conosce il segreto delle gambe, o meglio la condizione umana……….la soluzione?….divulgare il buon senso, la razionalità, metodo scientifico ecc… coinvolgere, sopratutto la nuova generazione, andare controcorrente, comprendere la vera condizione e natura umana, e non aver paura, non crearsi tabù…..e per questo che credo nel CICAP (ovviamente non è un credo fideistico) nel libero pensiero e nella razionalità.

    1. Ah, adesso ho finalmente compreso !!!
      Non è quindi la sempre maggiore insicurezza sociale dovuta alla perdita di posti di lavoro (grazie ai globalisti), ad una sempre minore tutela dalla criminalità, all’evidente disagio causato da un’immigrazione incontrollata che ha oramai assunto i caratteri di una vera e propria invasione, di una sempre maggiore riduzione di diritti (ma ovviamente si tutelano quelli dei pervertiti con le unioni (in)civili, i bagni gender neutral etc. etc..
      No, è solo perché la gente vuole essere ingannata.
      Grazie Luca per la ‘illuminazione’.
      PS: Dott. Polidoro, censuri anche questo post, mi raccomando.

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