Elezioni presidenziali americane: largo alle teorie del complotto!

Durante il viaggio in aereo verso Miami leggevo i resoconti dei giornali americani sul terzo e ultimo dibattito televisivo tra Hillary Clinton e Donald Trump e qualcosa mi sembrava piuttosto chiaro.

Donald Trump Conspiracy theories

E poi ieri, guardando la TV con Randi, dove non sembrano esserci altri argomenti all’infuori di questa anomala corsa presidenziale, ho avuto conferma che anche Randi la vede allo stesso modo. Le teorie del complotto hanno preso il sopravvento…

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È qualcosa che è diventato evidente subito, dopo che Trump ha annunciato l’intenzione di candidarsi e ancora di più quando è risultato il vincitore delle primarie nel Partito Repubblicano: il fatto cioè che le teorie della cospirazione sembrano ormai guidare gran parte del dibattito.

Sembra surreale che si possa perdere così tanto tempo su questioni che possono apparire folli, all’infuori di certi circoli di complottisti da social network, eppure è così.

Ecco allora che si discute seriamente se il presidente Obama sia davvero americano (Trump e i suoi sostenevano – forse ora hanno cambiato idea – che fosse nato in Kenya e avesse falsificato il certificato di nascita!), se Hillary e Obama siano davvero “i fondatori” dell’ISIS (l’ha detto veramente) o se siano coinvolti negli attacchi terroristici in America (anche questa è vera).

Sul Washington Post trovate un elenco di alcune delle più folli idee cospiratorie propagandate da Donald Trump.

E negli ultimi due giorni, per la prima volta nella storia americana, Trump ha detto che non si fida del sistema di voto, che è truccato a favore di Hillary Clinton e che potrebbe riconoscere il risultato delle elezioni… solo se vince lui!

Stiamo parlando della persona che è candidata a diventare presidente degli Stati Uniti per conto del Partito Repubblicano.

Ma come si è arrivati a questo punto?

Come è possibile che qualcuno che alimenta idee irrazionali e infondate in maniera tanto sfacciata possa trovarsi in una posizione simile, con la prospettiva di decidere un giorno se premere il pulsante che potrebbe scatenare una guerra nucleare mondiale?

Su la Repubblica di ieri ho trovato un’intervista di Anna Lombardi allo scrittore americano Scott Turow, anche lui scioccato dalla svolta irrazionale presa da una buona metà del suo Paese, che tenta di rispondere proprio a questo interrogativo.

«Se domani Trump dicesse che il mondo è piatto e che c’è una cospirazione per farlo credere rotondo molti dei suoi gli crederebbero» dice Turow. «Perché pensare che mentono tutti salvo chi dice cose incredibili e senza riscontri semplifica la vita. Chi non guarda ai fatti non ha bisogno di prendersi responsabilità».

«Oggi teorie complottiste vecchie di decenni diventano soggetto di dibattito politico. E questo è incredibile». La colpa è «soprattutto di un sistema scolastico disastroso. Molti non insegnano nemmeno più la storia americana perché controversa. La gente è sempre più ignorante e non ha strumenti per elaborare nuove informazioni.

«Trump, che non è particolarmente brillante né colto, fa presa anche per questo. Simbolo di un’America che non sta al passo con i cambiamenti sociali e si crogiola in certezze presuntuose: perché pensare che si ha sempre ragione e la colpa è degli altri è molto più comodo».

E così, anziché affrontare i reali problemi che le persone vivono ogni giorno, ci si trova intrappolati in una discussione virtuale sul nulla.

Preoccupante, non credete? Vedremo come andrà a finire.

Voi che cosa ne pensate? Potrebbe succedere anche da noi?

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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, insieme ai thriller Il passato è una bestia feroce Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su FacebookTwitter, PeriscopeInstagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivete qui.


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2 risposte

  1. Non è invece così strano che si sia arrivati a questo punto : la persona media della civiltà moderna è affetta da creduloneria tremens semplicemente perché non ha la minima idea di cosa voglia dire vagliare un affermazione. Come ricordi nell’articolo prende la prima verità che gli fa più comodo credere, che non richiede nessuno sforzo di analisi, nessuna indagine e ricerca. Insomma cose che richiedono l’uso del pensiero e della ragione in un’epoca che ha promosso invece l’immediatezza della notizia sensazionale. E’ lo stesso motivo per cui ad esempio nel popolino hanno la meglio i pregiudizi razziali, sociali,ecc ecc. sui quali le politiche populiste vanno a nozze.

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