Quando la Maschera di Ferro si nasconde a… Pinerolo

Succede una volta l’anno, come nel fine settimana appena trascorso, e vale la pena trovarsi a Pinerolo per assistervi.

L'uomo nella maschera di Ferro - Massimo Polidoro

Sto parlando della rievocazione storica delle vicende legate al misterioso uomo nella Maschera di Ferro, che nell’ormai scomparsa fortezza di Pinerolo fu tenuto prigioniero.

La maschera di ferro - 2015
La locandina della manifestazione appena svoltasi a Pinerolo.

“Il Mistero della Maschera di Ferro” non è solo uno dei più famosi enigmi della storia, ma è anche il nome di un’Associazione che dal 1999, ogni anno, organizza a Pinerolo una rievocazione storica incentrata su questo mistero.

«È una manifestazione che si svolge ogni ottobre, dura due giorni e coinvolge centinaia di figuranti in costume» racconta Luigi Oddoero, direttore artistico dell’Associazione. «L’evento clou è naturalmente il corteo che segue per le strade della città l’uomo nella maschera di ferro accompagnato dai moschettieri. Alla fine della giornata, l’uomo si toglie la maschera e sotto c’è sempre un personaggio famoso». Quest’anno era l’attore Fabio Troiano.

La manifestazione si svolge a Pinerolo, cittadina del Piemonte a due passi dalla Francia, perché qui un tempo, quando la città era una piazzaforte francese, esisteva una fortezza dove nel 1669 fu imprigionato un uomo costretto a indossare una maschera di ferro per nascondere la sua identità.

Un piccolo monumento che ricorda la fortezza di Pinerolo e il suo prigioniero più famoso.
Un piccolo monumento che ricorda la fortezza di Pinerolo e il suo prigioniero più famoso.

Il prigioniero, dopo il trasferimento in carceri diverse, fu definitivamente sistemato a Parigi, alla Bastiglia, dove morì nel 1703. Seppellito sotto un nome di comodo, la sua identità andò definitivamente perduta.

Ma chi era il misterioso uomo dalla maschera e che cosa aveva reso necessario un cosi eccezionale occultamento della sua identità?

Da principio, le indagini si svolgono con cautela, soprattutto nella cerchia dei contemporanei illustri, scomparsi o deceduti in modo misterioso. Ma nel 1771 si verifica una svolta decisiva quando nientemeno che Voltaire, il filosofo dei Lumi, avanza l’ipotesi che il prigioniero fosse il fratello gemello di Luigi XIV, il “Re Sole”, tolto di mezzo per ragioni dinastiche e costretto a indossare una maschera per celare la sua somiglianza con il sovrano.

La supposizione è priva di qualsiasi fondamento e gli storici, spulciando i documenti dell’epoca, hanno avanzato in seguito i nomi di parecchi candidati assai più probabili. Ma il fascino del romanzesco ha avuto la meglio (favorita anche dai romanzi di Alexandre Dumas): e la leggenda dell’improbabile gemello con il capo rinchiuso in una specie di crudele elmo metallico ha continuato a rimbalzare di libro in film sino ai nostri giorni.

Per chi volesse approfondire, ho raccontato nei dettagli la vicenda dell’uomo nella Maschera di Ferro nell’ormai introvabile Grandi gialli della storia.

Un momento della rievocazione storica della Maschera di Ferro a Pinerolo.
Un momento della rievocazione storica della Maschera di Ferro a Pinerolo.

Tuttavia, per gli storici, l’uomo nella maschera di ferro non era nessuno di importante. «La mia opinione» mi ha raccontato lo studioso John Noone, con cui ne ho parlato qualche tempo fa a Cannes, «è che quell’improbabile maschera non serviva a nascondere chi era il prigioniero, ma chi non era. In altre parole, l’uomo dietro la maschera era un tizio qualunque, ma sono convinto che il suo carceriere, Benigno Dauvergne detto “Saint-Mars”, governatore del mastio di Pinerolo, lo abbia obbligato a mascherarsi per motivi tutti suoi. Il suo scopo era quello di far credere che l’uomo mascherato fosse importantissimo e che, di conseguenza, se lo avevano affidato a Saint-Mars voleva dire che anche lui era un uomo importante».

In effetti, Saint-Mars iniziò come umile moschettiere e finì al culmine della carriera, come Governatore della Bastiglia. Non stupisce, dunque, che per tutto quel tempo Saint-Mars si sia portato sempre appresso, in ogni carcere presso cui veniva promosso, anche il prigioniero con la maschera.

I membri della moderna Associazione storica di Pinerolo, però, preferiscono non sbilanciarsi sulla reale identità dell’antico uomo mascherato: «Meglio non saperlo, altrimenti non ci sarebbe più nessun mistero!»


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, mentre Il passato è una bestia feroce è il primo thriller di una nuova serie. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitter, PeriscopeGoogle+, Instagram e attraverso la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive).


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