Si possono parlare lingue sconosciute? Il “mistero” della Xenoglossia

Esistono davvero persone capaci di parlare lingue a loro sconosciute? Sì, secondo alcuni parapsicologi che definiscono questo discusso fenomeno “xenoglossia“.

xenoglossia - si possono parlare lingue sconosciute?

La spiegazione risiederebbe nel fatto che una “entità” sopravvissuta alla morte riuscirebbe a esprimersi, in una lingua appresa in un’altra vita, attraverso la reincarnazione o la possessione temporanea di un corpo “preso a prestito”. Suona credibile, vero?

Casi di questo tipo sono estremamente rari e di questi solo pochi sono stati studiati in maniera rigorosa, tale in apparenza da escludere altre possibili spiegazioni. Lo studioso americano Ian Stevenson, scomparso nel 2007, sosteneva che alcuni dei casi da lui studiati potevano spiegarsi solo avanzando ipotesi di tipo paranormale.

Tuttavia, un esame dettagliato di questi casi ha portato a concludere che le persone oggetto dei suoi studi non sembravano conoscere veramente la lingua in questione, ma sembravano piuttosto conoscere un numero limitato di parole di quella lingua e utilizzavano sempre queste per rispondere, in modo stereotipato, alle domande degli studiosi.

Un caso noto è quello di un americano che parlava un eccellente russo, sebbene sosteneva di non averlo mai studiato. Indagini hanno dimostrato che i genitori vivevano accanto a un insegnante di russo, le cui lezioni erano chiaramente udibili dalla culla del bambino. Il linguaggio era dunque stato acquisito con mezzi normali dall’uomo, ma le circostanze erano state del tutto dimenticate.

Sebbene in questi casi le persone possono avere imparato parole e frasi in un’altra lingua senza ricordarsi come ciò sia avvenuto, in altri ci si trova di fronte a falsificazioni più o meno coscienti.

È il caso, per esempio, di quei medium, santoni o veggenti che affermano di parlare lingue misteriose, come un oscuro “dialetto tibetano”, il “sanscrito” o “l’aramaico”, ma perdono questa abilità, o non sono più in grado di dimostrarla, quando si trovano di fronte un autentico esperto in queste lingue.

Altri ancora, poi, si limitano a simulare l’accento della lingua straniera continuando però a parlare la propria lingua madre.

Ancora oggi si sente raccontare di casi simili come se si trattasse di fenomeni che la scienza “non sa spiegare”. Si tratta di una falsità, eppure a chi sostiene il contrario basterebbe fornire un solo caso verificabile: perché non si fa avanti?


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, mentre Il passato è una bestia feroce è il primo thriller di una nuova serie. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitter, PeriscopeGoogle+, Instagram e attraverso la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive).


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Una risposta

  1. Pur essendo il fenomeno descritto , la xenoglossia, complesso e di non facile identificazione le spiegazioni fornite sono logiche e convincenti. Si conferma che fenomeni complessi richiedono attenzioni e studi non facili quindi possiamo sempre dire ” una spiegazione deve esserci anche se non l’abbiamo ancora trovata”.

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