Il segreto dell’eterna giovinezza? La curiosità

È questo il motto del nuovo libro di Roberto VaccaCome imparare una cosa al giorno e non invecchiare mai (Mondadori, 2014).

Roberto Vacca: "Come imparare una cosa al giorno e non invecchiare mai"

Vacca, 88 anni, è il testimonial esemplare di come vivere un’anzianità “gioconda” e in questo libro condivide i suoi segreti.

Sentite come Vacca descrive i vecchi dalla mente sveglia e atteggiamento aperto: «Continuano a guardare il mondo e a imparare. Si lamentano poco. Aiutano gli altri a capire e a fare cose giuste. Sono scattanti e non sembrano nemmeno vecchi. Sono contenti se gli dite che dimostrano trent’anni di meno».

Ecco, leggendo queste parole mi balzavano davanti agli occhi alcune persone, che ho (e ho avuto) il piacere di conoscere, e che si trovano a vivere quell’età esattamente nelle modalità qui descritte. Lo stesso Roberto, naturalmente, ma anche Piero Angela, James Randi, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Umberto Veronesi…

Sono persone per le quali la vita offre ogni giorno stimoli, occasioni, nuove cose da imparare… Nessuno direbbe mai di queste persone che sono “vecchie”.

Come si diventa così? Vacca non nasconde il ruolo giocato dalla genetica, così come il fatto che essere forse cresciuti in ambienti stimolanti fin da giovanissimi può aiutare molto. Tuttavia, il patrimonio genetico non determina del tutto le nostre doti intellettuali e la capacità di imparare.

Ecco allora che Vacca propone una serie di consigli, suggerimenti ed esercizi per rendere la vita più sana, saggia e soddisfacente mentre si sta facendo sempre più lunga. Tutte cose che si possono fare gratis e senza fatica.

«Non propongo solo esercizi ginnastici leggeri» spiega Vacca. «Racconto come esercitare la mente e fare le scelte giuste. Come capire di più. Descrivo attività che ti fanno stare meglio e, magari, ti procurano qualche soldo».

Ma i consigli di Vacca non valgono solo per gli anziani. «Molti giovani e persone di mezza età non hanno menti proprio brillanti» osserva Vacca. «Sono spesso inefficienti. Leggono pochi libri e non scelgono i migliori. Sanno poco del mondo fisico e di quello artificiale creato dall’uomo. Non padroneggiano strumenti inventati da secoli (logica, trigonometria, algebra…). Sfruttano solo una piccola parte delle potenzialità dei loro computer (se li usano) e lo fanno per banali scopi di intrattenimento. Non è tutta colpa loro; l’ambiente in cui vivono, fatto di tv (e internet), contiene sicuramente cose ottime, ma per lo più di pessima qualità».

Il fatto è che forse, per diventare vecchi pieni di vitalità e voglia di vivere, è importante essere così anche da giovani. «Il cervello di chi lo ha utilizzato vivacemente per tutta la vita» scrive infatti il genetista Edoardo Boncinelli, Garante scientifico del CICAP, «e più efficiente di quello di chi non l’ha fatto… Resta inspiegato perché utilizzarlo faccia bene anche a tutto il corpo».

Leggete dunque Come imparare una cosa al giorno e non invecchiare mai, scoprirete sicuramente qualcosa di utile. Qualunque età abbiate. E forse vi resterà appiccicato il consiglio più importante di tutti, il fatto cioè che per rimanere giovani per sempre bisogna continuare a imparare, mai lasciare spegnere la fiamma della curiosità. «Solo così» dice Vacca «potrai sperimentare quali inaspettati piaceri può riservare l’età: il piacere di inventare, di sfoggiare, di amare».


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti. Il suo primo thriller è Il passato è una bestia feroce. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitterGoogle+ e attraverso la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive).


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3 risposte

  1. Ora ho capito : a sei anni (ora ne ho 80 di più) andando e tornando da scuola mi fermavo sempre da Gegè (Eugenio) , unico falegname del Paese , perché volevo sapere cosa stesse facendo e come si faceva (curiosità e voglia di imparare) . Non sono comunque diventato falegname ma ho continuato in quel modo in tutte le situazioni in cui vedevo cose che non conoscevo , anche quelle molto più difficili e sono stato così nella vita lavorativa per 45 anni con grandi soddisfazioni .

  2. Leggendo i nomi dei vecchietti arzilli che ammiri, viene il sospetto che per esser in forma a 90 anni bisogna essere impiegati dello Stato, e ad alto livelo, per giunta. Per fortuna c’è Randi a compensare, ma lui vive in America.

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