“Psicologia delle bufale”: ne parlerò a Superquark

Sarà questo il tema della mia rubrica a Superquark (in onda da questa sera su Raiuno dalle ore 21.20): la “Psicologia delle bufale”.

psicobufa

Perché crediamo all’improbabile? Quali sono i meccanismi che ci traggono in inganno? Come ci possiamo difendere?
Confesso che è stata davvero una gioia quando Piero mi ha chiesto di occuparmi di uno spazio su questi temi all’interno del suo storico programma.

Abbiamo pensato a lungo a quali potessero essere gli argomenti più adatti e abbiamo scelto una serie di temi legati all’attualità. Le false notizie, le fake-news, le pseudoscienze, o semplicemente le “bufale”, come tutti ormai le chiamano, sono all’ordine del giorno.

I pericoli e i danni che le false credenze possono provocare sono un problema di cui il CICAP si occupa da sempre e, dunque, avere la possibilità di smontarne i meccanismi, spiegare perché siamo indotti a crederci e capire come difendersi ci è sembrata la scelta più utile ed efficace.

Adesso sta a voi dirci se ci siamo riusciti.

L’appuntamento è per ogni mercoledì, su Raiuno, a partire dalle 21.20. E per chi se le perdesse, le puntate saranno poi disponibili su RaiPlay a questa pagina.


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. L’avventura del Colosseo e I poteri della mente sono i suoi nuovi libri, tra gli altri: Rivelazioni, Il tesoro di Leonardo e i thriller Il passato è una bestia feroce Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su FacebookTwitter, PeriscopeInstagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivi qui.


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6 risposte

  1. Buongiorno, nella rubrica sulle fake news di superquark è stata fatta vedere una foto dell’11 settembre dove un getto d’acqua dei pompieri impediva la completa visione del buco fatto nel pentagono dal presunto aereo, e si diceva che era una fake news dire che il buco era troppo piccolo per un boing.
    A parte il fatto che in una zona così sorvegliata ci dovrebbero essere decine di telecamere e non si capisce perchè l’unico video che gira è sprovvisto del fotogramma che fa vedere cosa ha colpito il pentagono.
    Le chiedo: come mai quel giorno sono cadute TRE torri ? Nessuno l’ha mai spiegato !

    Saluti
    Attilio Baldioli

  2. signor Polidoro, lei ha tracciato una sorta di identikit del “complottista”, ma si e’ mai chiesto se oggigiorno la stampa e’ libera? Si e’ mai chiesto se possono esserci talora interessi politici e/o economici a far apparire una cosa per un’altra? Lei pensa che giornali e tv dicono sempre la verita’? Ha un idea di chi siano gli spin doctor come Jim Messina o John Podesta? Ha mai considerato che dopo l’abolizione di fatto dell’articolo 18 un giornalista diventa ricattabile sotto la minaccia del licenziamento? Certo di “complottismi” ne girano molti, ma bisognerebbe saper distinguere tra le congetture plausibili, e quelle campate in aria, trattarle tutte allo stesso modo e’ rozzo e dogmatico. Del resto se guarda attentamente si accorgera’ anche lei che i media ufficiali, non sono affatto esenti dal pubblicare congetture improbabili.
    Prendiamo per esempio due casi di cronaca:
    1- negli USA e da noi, il mainstream continua a dire che esistono le prove che la Russia avrebbe influenzato le elezioni americane (pero’ queste prove non si vedono ancora ).
    2- gli USA attaccarono l’Iraq dicendo di avere la prova delle armi di distruzione di massa da parte di Saddam Hussein (armi che non furono mai trovate al punto che Tony Blair ammise che si erano sbagliati)
    Pero’ se io dico che gli USA cercavano un pretesto per attaccare l’Iraq sono complottista, se invece dico che la Russia ha influenzato le elezioni USA non sono complottista. Sarebbe cosi’ gentile da spiegarmi dove sbaglio?

    1. Non confonda, Benito: smontare le teorie della cospirazione farlocche, non equivale a dire che autorità e governi non mentano al proprio popolo. È sempre successo, succede e succederà ancora. Il fatto che gli Stati Uniti utilizzarono il sospetto delle “armi di distruzione di massa” per attaccare e rovesciare Saddam Hussein è fondato, non bisogna essere complottisti per dirlo: in questo caso ci sono le prove (qui un breve riassunto di come stanno le cose: http://www.factcheck.org/2008/02/no-wmds-in-iraq/). Dire invece che gli Stati Uniti organizzarono da soli gli attentati dell’11 settembre, che i terroristi non avrebbero potuto farlo, gli le torri gemelle non potevano cadere in quel modo o che gli aerei erano in realtà missili senza passeggeri è falso, perché i fatti dimostrano il contrario (ma bisogna dedicare tempo e pazienza per studiarli i fatti, non basta leggere qualche opinione sul web: non ci si fidi nemmeno della mia, ognuno faccia le sue ricerche). Ciò non toglie che gli Stati Uniti approfittarono poi dell’indignazione universale per quanto accaduto per condurre un attacco contro l’Afghanistan, ritenuto sede di Al Qaida e rifugio di Osama Bin Laden (che poi invece fu trovato in Pakistan). Il problema è che gridare al complotto sempre, rende difficile capire quando il complotto c’è veramente: ed è forse proprio questo che spera chi i complotti li vuole mettere in atto.

  3. Ciao Massimo,
    io mi sono guardato tutta la puntata di SuperQuark ma non sono riuscito a beccare (su RaiPlay) il tuo intervento!! E’ slittato alla prossima puntata? Grazie mille,Tristano

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