Case stregate, papesse e braci: a domanda rispondo

Papessa Giovanna e Bates Motel

Rieccomi con una serie di risposte ad alcune delle vostre domande. Perdonatemi se non rispondo a ciascuno man mano che scrivete, ma vedo che mi è proprio impossibile farlo. Più realistico utilizzare questo sistema di risposta “collettiva”. Se poi qualcosa mi sfugge, fatemelo notare e io risponderò alla prossima occasione. Dunque, ecco qua:

– Raffaele di Voghera mi chiede come fare per indagare una casa che si dice stregata: sarebbe il caso di fare un salto al catasto per recuperare i nomi dei vari proprietari. E da lì, poi, vedere se davvero qualcuno ha comprato la villa dopo i primi acquirenti. In ogni caso, avendo in mano un po’ di date sui lavori, si può poi andare in emeroteca e controllare sui giornali locali se ci sono stati incidenti sui lavori o altre morti violente legate alla casa. Non è un lavoro difficile, solo porta via un sacco di tempo. Ma potrebbe essere davvero interessante farlo per chiarire una volta per tutte questo tipo di voci. Raffele, se te ne occupi e scopri qualcosa di interessante, fammi sapere: sono sicuro che alla Provincia Pavese sarebbero molto interessati.

– Emanuela mi chiede della Papessa. Ecco qualche informazione in più. La leggenda della “Papessa Giovanna” comincia a circolare nel X secolo, ma il primo riferimento storico è posteriore di almeno duecento anni. L’episodio, collocato all’inizio del IX secolo, ipotizza l’elezione di una suora inglese di nome Giovanna al soglio pontificio con il nome di Giovanni VIII e la sua lapidazione dopo un parto in pubblico durante una processione.

La storia sembra trovare conferma nell’esistenza di una sedia in uso per il trasporto del papa, effettivamente definita “gestatoria” e di un trono in marmo con un foro centrale che sarebbe stato utilizzato per consentire a un cardinale di verificare la presenza nel neo-eletto di due attributi maschili bene pendentes e gode di un certo credito persino negli ambienti vaticani, tanto da rendere opportuna la discussione del tema nel corso del consiglio di Costanza nel 1415.

La vicenda della Papessa conoscerà poi un clamoroso ritorno di fiamma dopo la riforma protestante, quando sarà riesumata dai luterani a riprova della corruzione esistente nella corte papale.

La polemica si è andata affievolendo nel tempo e gli storici sono oggi concordi nel giudicare l’episodio come pura invenzione, ma la leggenda si è dimostrata dura a morire e la figura della papessa lussuriosa continua ad aggirarsi nell’immaginario popolare sulla Roma dei Papi medievali.

– Per chi vuole provare a camminare sulle braci ardenti: mettetevi in contatto con il Gruppo Piemonte del CICAP. Sono loro i nostri esperti e spesso organizzano passeggiate sulle braci aperte al pubblico (in genere, per motivi termici, si fanno nei mesi più freddi).

– Se invece volete sdraiarvi su un letto di chiodi, o provare qualche altra esperienza insolita, vi suggerisco di fare un salto allo stand del CICAP che, come ogni anno, sarà presente alla Fiera del Libro di Torino. Naturalmente ci sarò anch’io. Ne riparleremo presto.

– Infine, una buona notizia per chi usa il Mac e non riesce a vedere i filmati di Rebus: aspettate qualche giorno e il problema (grazie a Luca Lorenzetti) sarà risolto.

Buon fine settimana.

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19 risposte

  1. A distanza di anno da quanto ho scritto nel 2007 solo per caso sono rientrato in questa pagina, e, stuporeee, qualcuno ha letto il tutto, grazie, una sola cosa, non mi sono inventato nulla, anche perché conoscendo la preparazione di Massimo Polidoro, se lo stesso mi avesse contattato per dei chiarimenti avrei potuto avvallare, ed ancora posso farlo, tutto quanto raccontato.
    Comunque grazie per avermi risposto, ad Elena 77 ed a Critico.
    Buona strada, Scopel Stefano

  2. si troppu luaccu u vo sapiri hahaha haaa scimunì…comunque si puru truappu lariuu…comunque ti salutu ciauuu mmiaidda annivata

  3. Alberto Fortunato: L’indice di Bravais – Pearson spiega il rito voodoo.

    L’indice di Bravais – Pearson spiega il rito voodoo

    Da Caos, segnali e visioni di Alberto Fortunato

    Ho fatto un sogno! Comunque è vero, quando il tuo innato desiderio di equilibrio non permette che si configurino intenzioni destabilizzanti nella tua mente, queste, non tardano a trovare il varco nell’inconscio. Desideri ciò che non ti concedi. Voglia di conoscenza. Le intenzioni però affiorano mascherate. Scelgono i simboli. Ricorrono ad un subdolo mascheramento.

    Lo ammetto. Nonostante l’animazione dissuasiva di Jenny, il mio progetto di documentare il rito voodoo delle nigeriane in pineta non tarda a prospettarmi tutti i possibili risvolti operativi. L’ennesimo pacco arrivato grazie alla South African Express conteneva due “oggetti” da recapitare ad un indirizzo del litorale domitio. Lo sapevamo grazie alle intercettazioni ambientali dalla procura di P.

    Io avevo accettato l’incarico senza esitare. Jenny e Oreste avevano esitato. Poi avevano accettato per non impedirmi di andare avanti. La rilevazione aveva lo scopo di documentare il fenomeno in tutte le sue manifestazioni. Bisognava dare una spiegazione razionale riguardo alla “apparente” e strana correlazione tra i rituali celebrati e le ferite diagnosticate ai “signori venuti per la guerra” tenuti sotto osservazione all’ospedale di L.M.

    Infliggere sofferenze a distanza ? Ma stiamo scherzando? Siamo in Italia ma – mi ripeto – è tutto possibile!

    Quarantacinque notti consecutive di appostamenti. Fuochi, foto e riprese notturne. In tutto, venticinque riti documentati. E ci fermiamo. Il campione lo reputiamo sufficientemente rappresentativo.
    Il modello interpretativo della correlazione che progetto è semplificato al massimo. Riduco le due variabili “la celebrazione del rito” e “la comparsa dei malori e delle ferite sull’addome” ad una logica binaria fatta di “si” e di “no”. In corrispondenza di ciascuna delle quarantacinque date (i giorni dell’osservazione in pineta) inserisco “si” e “no”. Osservo insomma, per ogni data, se c’è una corrispondenza tra l’effettiva celebrazione del rito e la comparsa delle ferite sul corpo delle persone ricoverate e tenute in osservazione.

    – Mercoledì 2 Gennaio: “si” il rito è stato celebrato – “si” sono comparse ferite
    – Giovedì 3 Gennaio: “si” il rito è stato celebrato – “si” sono comparse ferite
    – Venerdì 4 Gennaio: “no” il rito non è stato celebrato – “no” non sono comparse ferite
    – Sabato 5 Gennaio: “si” il rito è stato celebrato – “no” non sono comparse ferite

    E così altri dati per ancora 41 giorni di osservazione e di certificazioni rilasciate dalla struttura ospedaliera.

    Bravais – Pearson indice di correlazione. Mi scrivo la formula a penna sul pacchetto di Winston e me la ripeto a voce alta col sottofondo di radio dj in macchina. Faccio presto a calcolare le medie sul Nokia, ma per la covarianza e le deviazioni standard aspetto di arrivare a casa. Excel, stufetta e cioccolata calda. Sto comodo e digito nella cella A8. Al numeratore la covarianza, al denominatore il prodotto delle deviazioni standard e all’invio della tastiera mi arriva un brivido sulla schiena. 0,94. Chiamo Jenny. Sono sveglio?

  4. Scopel: bella sceneggiatura. A giudicare dal numero di refusi ed errori ortografici -che denotano una certa impazienza nello scrivere- devi averla imbastita lì per lì, sull’onda dell’ispirazione del momento!Però mi è dispiaciuto che poi la povera D sia stata mollata!

  5. mio caro stefano scopel, tu fumi un po’ troppo…

    e non dovresti mangiare la peperonata prima di andare a dormire, altrimenti fai dei pessimi sogni…

    e mi raccomando, cerca di vivere serenamente in questo mondo, e non in quello della tua fantasia…

  6. Gentili, premetto che quanto vi stò scrivendo è tutto dimostrabile con testimonianze e fatti, e che alla conclusione che qualche cosa di paranormale io abbia realmente assistito ci sono arrivato solo dopo anni di osservazioni, casuali, ovvero di riscontrate coincidenze ( si dice cosi ?)
    La storia è un pò lunga e cercherò di essere succinto.
    Nel 1988 circa un amico mi porta nel suo paesino nella pedemontatana trevigiana, e siccome mi piaceva mi affitta un appartamento dove vado le domeniche a rilassarmi.
    In quel paese, in centro vi è una Villa, strana, atipica per l’ambiente circostatante.Stà di fatto che i fgine settimana li passo li con amici e grigliate, e spesso camminando con loro usavo sostenere ” vedete questa casa? Bhe io vi abiterò ” premetto che la casa era in vendita ed i soldi ad una cifra così astronomica che solo vincendo il primo premio della lotteria nazionale avrei potuto pensare di prenderla.
    Invece un giorno vengo a sapere che la proprietaria cerca un giardiniere p’0er tenere un pò d’ordine, mi faccio dare il n° di telefono, vado a trovarla e dopo poche ore esco con le chiavi di quella villa ed il permesso di usarla in cambio della tenuta in orine del giardino, premetto, pure piccolissimo!!!
    Da li a pochi mesi entro in seria crisi con mia moglie e separatomi mi trasferisco in villa.
    In paese tutti vociferavano che quella casa era stregata, e così un pò alla volta vengo a conoscere delle vicissitudini dei vari proprietari, vicissitudini strane mas non ci faccio caso e continuo ad abitarla.
    Poco dopo conosco una ragazza, con la passione della musica, come me, e ci frequentiamo sino a stabilirci assieme in villa.
    Si, a volte succedevano cose strane, per esenmpio se si parlava di progetti con il caminetto acceso, se il fuoco scoppiettava in modo più vivace del solito voleva dire che era buono, certo tutte suggestioni, ma seguendo quel sistema da in’esistenza davvero triste ed economicamente misera piano piano siamo riusciti a sollevarci mettendo in piedi un’azienda e soprattutto dando la possibilità a D. la mia ragazza di riprendere gli studi di Musica, direzione d’orchestra, che aveva interrotto per motivi passati davvero tristi.Cero, ogni tanto succedevano cose strane; D si svegliava e trovava una rosa sul comodino, ma io ero fuori per lavoro e la casa era chiusa in quanto D soffriva di improvvise anacusie temporanee e quindi per prodenza. . .
    Una notte ho fatto un sogno strano emotivamente molto forte, D mi prendeva per mano e mi portava al di la di uno grande specchio che era sopra il caminetto del saluone. da quelkla notte a volte parlavo, in stato di veglia, con D che dormiva, la voce di D era strana un pò cupa, ma daltronde dormiva!!
    Un giorno un carissimo amico M viene a trovarmi con un suo conoscente, un Nero di 28 anni originario dell’amazzonia che si diceva fosse uno sciamano.
    perlando di varie cose W. lo sciamano iniziò tramite la traduzione del mio carissimo e fidatissimo frateno amico a dirmi che D era posseduta e che lo spirito negativo in Lei voleva contrastare il suo cammino musicale. Allora mi venne alla mente che D da un pò di tempo aveva strani comportamenti, anche potemzialmente suicidi!!!
    Stà di fatto che da li a poco, dopo aver procurato dell’acqua santa in chiesa, W inizia a parlare a D nella sua limgua madre ( amazzone ) e da prima cade in uno stato di confusione, e mormora frasi come ” vedo gli angeli del cielo ed un angelo azzurro venire da me ecc. , poi diceva a W di andarsene ed ancora i quando W, che si faceva tradurre il tutto da M, aumento le sue espressioni invitandoci a pregare, una voce cupa uscì da D ed in spagnolo iniziò ad aggredire W che impertettitop continuava la sua azione. Nel giro di pochi minuti la situazione peggiorò, tanto che W disse a M di uscire, invitandomi nel contempo a restare. Iniziò una discussione fortissima tra D e W lei in spagnolo e ui in amazzone, credo, D iniziò a prendere W ler le braccia ed a strattonarlo tantè che intervenni per staccarla, ed in quel momento la voce con la quale parlavo nella notte mi si rivolse dicendomi ” TU NON LA AVRAI MAI ” poi D prese W e lo sollevo in aria, premetto che il “NEGRO” avrà pesato almeno 120Kg in m1,90 d’altezza e D non superava i 45 KG!!
    C’è stato un attimo di scontro tra i due ed alla fine D è crollata al suolo stremata. L’abbiamo coricata. W disse che il maligno era ancora li che girava attorno a casa e che Lui avrebbe fatto di tutto per cacciarlo definitivamente.
    W mi disse anche che io ero in quella casa solo perché la casa voleva che ci venisse D. Mi disse anche di alcune presenze ancora legate alla casa tra cui una signora vestita in bianco con un cagnolino.
    Di quanto accaduto non ne parlai mai con nessuno, M non aveva assistito alla lotta e D non ricordava più nulla.
    Passa il tempo e tutto procede serenamente al di la del fatto che il rapporto tra me e D si allenta, io conosco un’altra ragazza e Lei frequenta altre persone, ma continuiamo a dividere la casa ( dimenticavo circa 600mq su 4 livelli ecc.. ) e l’interesse per la musica, lavoriamo assieme ed assieme ci impegnamo nel raggiungere i nostri obbiettivi.
    Un giorno B, attualmente mia moglie, viene da me per salutarmi la casa era aperta, ma io sono al bar e D è fuori, B entra e gira tutta la casa e quando arrivo mi dice che c’è una signora con il cane seduta su una poltrona dell’ultimo piano! Al che corro su per vedere, ma niente, e se fosse uscita B l’avrebbe vista. Mi venne in mente allora ciò che mi aveva detto W, la descrizione era uguale, ma io mai avevo prlato con nessuno di quella cosa. Passa un pò di tempo e D ricomincia con le storie del uicidio e le depressioni, sino al punto in cui decido di chiamare la sua famiglia e praticamente la mando via di li, nel frattempo mi ero risposato, mi era nata una figlia e non avevo il tempo materiale per occuparmi delle vicissitudini di D.
    Ciò accadde circa in giugno. Nello stesso anno in settembre la proprietaria mi scrive che vuole la casa libera e così come da accordi iniziali trasferisco attività e mobliglia altrove. Solo dopo qualche tempo mi ricordo che W aveva anche detto che la casa voleva li D.Quini ero solo il tramite!!?
    Ora vivo nello stesso paese, la casa è sempre li, sono l’unico inquilino che non ha subito fallimeti, disgrazie od altro, passo ancora per quella strada, la guardo con interesse, ma non mi sento più di dire io li vi andrò ad abitare. Una cosa è certa, io vivo di concretezze, certo, nell’agosto del 2003 dopo mesi che non pioveva una sera dissi ai miei figli ” ragazzi facciamo la danza della pioggia, vio siete bambini il ” Padre ” vi ascolterà, eravamo con altri amici a cena in giardino, e così facendo il girotondo cantavamo ” grande manitù che ci guardi di lassu fa che possa piovere quaggiù ” da li a poco iniziò a piovere per circa una ventina di minuti !! Lo so, una coicidenza, in gioventù un amico aveva osservato ” Tu arrivi sempre nel posto giusto al momento opportuno, quando c’è bisogno di qualche cosa ” sempre coincidenze ovviamente in alcune occasioni ho davvero rischiato la vita, la ne sono sempre uscito illeso, coincidenze.
    Grazie per la pazienza che mi avete dedicato. Stefano

  7. Caro Antonio…
    Ribadisco che mi fa molto piacere parlare con una persona come te; molti altri sarebbero già venuti agli insuti tu no, benissimo. 🙂
    Torniamo a Sagal.
    Quando dici “Non si può sostenere che un astrofisico dello spessore di Sagan non sarebbe capace di riconoscere il disegno di un sistema planetario ovunque esso venga raffigurato” stai dando per scontato che il disegno è il disegno di un sistema solare. Punto.
    Io sto cercando di dire questo: il disegno ricorda la forma di un sistema solare, ma questo non basta certo a dimostrare che lo sia.
    Nessuno sta mettendo in discussione le competenze di Sagal IN ASTROFISICA (chi avrebbe il coraggio?).
    Secondo me hai un po’ frainteso quello che ho detto: qui si sta cercando di dare un significato a un ‘disegno’ (dagli tu il nome corretto) sumero di miliaia di anni fa… e per fare questo è più competente un’archeologo o un astrofisico?
    Poi: se Sagal ha scritto così nel suo libro (che io non ho letto), vorrei leggere un commento di Piero Angela a riguardo…
    Per quello che posso dirti io, secondo me è molto prematuro tirare una conclusione del genere, perchè non c’è nessuna prova che dimostri che quello è una rappresentazione del sistema solare. Se Sagal ha dato per certo che quello è il disegno di un sistema solare ha senz’altro commesso un errore di metodo!
    Poi, andiamo oltre il discorso ‘certezza’: se anche quel disegno raffigurerebbe un sistema solare, chi ci dice che i pianeti disegnati erano effettivamente i pianeti conosciuti ai tempi dei Sumeri (che poi è quello il succo del discorso, credere che i sumeri conscevano perfettamente il nostro sistema solare)?
    Per quello che ne sappiamo noi, l’autore del disegno può aver anche aver disegnato 12 palline a caso volendo raffigurare gli spazi celesti…
    Davide fa una precisazione in + a tutte quelle che ho fatto io in precedenza, aggiungendo Cerere e la fascia degli asteroidi: qui , caro Davide, potremmo andare avanti all’infinito cone le precisazioni; potrei voler mettere la fascia di Kuiper ad esempio… la nube di Oort (non ricordo mai come si scrive), e chi + ne ha + ne metta.

    Tornando ad Antonio: su newton devo risponderti in maniera molto semplice: nn sono documentato su quanto mi hai appena detto, vedo di saperne di + e vedo di farti sapere qualcosa. Solitamente quando parlo è perchè so quello che dico e su Newton faccio bene solo a stare zitto non chiamandomi Massimo Polidoro 😛

  8. Io ho ancora dei dubbi… ma non è possibile che l’artista sumero abbia scolpito il sole e poi ci abbia messo un po’ di puntini vari attorno per riempire lo spazio vuoto tra il sole e le figure? considerando poi che sole e pianeti assieme non si vedono… e se fosse la luna con delle stelle intorno???
    Le discrepanze tra il disegno e il sistema solare che conosciamo noi sono più che evidenti al punto che anche se la tavoletta rappresentasse il sistema solare sicuramente l’artista ci ha messo un po’ di fantasia.
    Molto probabilmente l’artista non era anche astrologo e magari non sapendo constare e ha messo più pianeti del dovuto..
    Dove sono poi Cerere e la fascia degli asteroidi?
    Ci sono altre rappresentazioni del sistema solare lasciateci dai sumeri?
    Saluti
    Davide

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