Rol: film su History Channel

Gustavo A. Rol

Questa sera, su History Channel (ore 21,00), sarà trasmesso il documentario “Rol, un mondo dietro al mondo” di Nicolò Bongiorno. Un ritratto del sedicente sensitivo Gustavo Adolfo Rol, le testimonianze di chi ne è rimasto strabiliato e alcune obiezioni degli scettici (tra cui il sottoscritto).

Per chi volesse approfondire l’argomento Rol segnalo il sito dell’amico Mariano Tomatis.

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135 risposte

  1. Prendo atto che Polidoro si è ritirato dalla conversazione, verosimilmente adducendo l’intollerabilità dei nostri dubbi circa l’integrità della loro Associazione.
    Purtroppo per loro, però, non saremo né i primi né gli ultimi.
    Buone feste a tutti.

  2. Capisco…peccato…tra chi, come Gustavo Rol, è già passato nell’altra dimensione, e chi si approssima a farlo, mi chiedo quale sarà il futuro della ricerca, se vi sono “rincalzi” degni…non voglio nascondere una certa preoccupazione…e comunque, a proposito, appunto, di ottantenni, chiedo a Massimo Polidoro che ne è di Corrado Piancastelli (e degli accertamenti scientifici su di lui effettuati) dal punto di vista del CICAP: forse che, lorsignori, ritengono il “fenomeno Entità A” talmente scadente da non meritare neppure la benchéminima menzione, sul loro proprio sito?!
    Mi pare di poter dire che, questo strano silenzio, lascia spazio a varie interpretazioni…

  3. Marcello Bacci si è definitivamente ritirato dalla scena metafonica. Lo ha affermato in mia presenza in modo deciso in una saletta del recente (ottobre 2009) convegno di parapsicologia di Bòrgaro Torinese. E’ ormai anziano e molto affaticato. Ciò è coinciso con l’apparizione del monaco Alitalco in una chiesetta di Ginevra, ad una ricercatrice del CERN, come dicono varie fonti, non so quanto attendibili. Tale monaco sarebbe una delle “voci” udite in questi anni a Grosseto. Teniamoci prudenti con queste affermazioni che è meglio.
    Di fatto la metafonia a Grosseto (qualunque giudizio le si voglia dare) è finita. La “Grosseto Zone” come progetto metafonico in grande scala ha fatto paura all’ultraottantenne metafonista toscano. E su ciò un’era si è chiusa.
    Ha raccontato di grandi fenomenologie fisiche, che qui non cito perché si tratta di affermazioni molto forti come effetto, ma non suffragate da testimonianze.
    Molti aspetti della metafonia di Bacci sono sfuggiti ai suoi detrattori ed ai suoi seguaci, giusto per tenere in piedi il mistero…
    Negare Bacci significa vietarsi di indagare su alcuni aspetti particolari dell’estrinsecazione medianica presso il suddetto, elementi non necessariamente intesi in termini strumentali.
    Io l’ho frequentato e, forse, continuerò a vederlo.
    Grosseto non riaprirà più.
    Grosseto…

  4. L’acceleratore di particelle di Ginevra è ripartito, e gli scienziati non nascondono il loro ottimismo: si parla di “nuovi scenari per la fisica”.
    Pielle non ha nessuna novità a proposito di Bacci e della “Grosseto zone”?
    Chiedo scusa a Franco Rol se in questo spazio su Gustavo si dà anche un’occhiata all’attualità, ma non credo che a lui dispiacerebbe.

  5. Caro Massimo
    grazie infinite per aver dato la possibilita’ a pielle, Andrea Pasotti e Franco Rol di poter esprimere, qui sul tuo sito, le loro opinioni e le loro conoscenze riguardo i “poteri paranormali”, anche se opposte al tuo modo cicappiano di vedere la realta’.
    Spero risponderai al piu presto alle loro domande,
    e spero anche tu possa illuminarci su Mario Azzoni,
    visto che voi del cicap evitate sempre questo “argomento”
    (forse perche e’ ancora in vita???).

    x F.Rol
    segue sempre il tuo blog su G.A.R.
    vorrei sapere se ci sara’ mai un altra esposizione dei quadri
    di Rol.
    ciao a tutti

  6. Gentile sig. Pasotti, ho letto con molto piacere il suo commento. L’idea che ho di Rol è qualcosa che va oltre tutto ciò che ho visto e letto sui libri ad oggi. Ciò che lei racconta, finalmente lo umanizza. Ho sempre pensato che i “giochi” con le carte che quell’uomo faceva, non fossero altro che la scorza per principianti. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo per fargli tante domande e non per vedere ed assistere a strabilianti magie. Non sò se Rol abbia volutamente deciso di mostrarsi e farsi conoscere in quella maniera, ma se così fosse, forse sarebbe il caso di chiedersi il perchè. E’ anche vero che certe Realtà quando si manifestano, sfuggono all’umana comprensione anche di chi ne è testimone diretto. Lui stesso ammetteva di non essere in grado di controllare attivamente certi fenomeni…e anche questo dovrebbe indurci a riflettere senza dover cercare a tutti i costi risposte immediate. Credo che la scienza (quella seria) abbia iniziato, da qualche decennio, a considerare seriamente certe cose. Io sono molto fiduciosa, e allora non solo Rol, ma tanti altri, verranno rivalutati. A me rimane la grazia di pensare che questo mondo, per fortuna, non è fatto di soli numeri e che l’esistenza, proprio per il fatto che è illusoria, possa cambiare in meglio. Credo che questo sia il più bel messaggio di Rol: L’uomo è un’essere votato a grandi cose. Purtroppo siamo ancora tanto piccoli anche se ogni tanto ne nasce uno eccezionale che ci ricorda che c’è dell’Altro che ci aspetta chissa dove…

  7. ROL-ANGELA: UN’ALTRA TESTIMONIANZA.

    Da qui: http://www.webalice.it/cipidoc/studio9.htm

    L’ultima volta che vidi Gustavo Rol fu in un assolato pomeriggio di fine settembre 1994, in una camera mortuaria dell’ospedale “Molinette” di Torino, in via Santena, a due passi dal Po. L’avevo sentito per telefono diverse volte, l’ultima delle quali a giugno, prima che lasciasse la città per un periodo di convalescenza al mare. Eravamo rimasti d’accordo che ci saremmo risentiti a metà settembre, dopo il suo rientro in città. Non lo sentii più. Ora lo vedevo lì, composto nel feretro, elegantissimo nella sua giacca di cammello, con il rosario stretto tra le dita, il volto sereno, quasi sorridente. I suoi magnetici occhi azzurri erano chiusi per sempre. Chi lo incontrava non poteva non notarli: squarciavano l’animo mettendo a nudo la parte più nascosta dell’essere, quella che si ha paura di mostrare. Quando ti guardava era come se ti stesse leggendo dentro e tu capivi che lo stava facendo davvero. Se n’era andato a novantuno anni con un unico grande rammarico: non essere riuscito a farsi capire dalla scienza. Negli ultimi mesi avevamo parlato a lungo: era stanco, debilitato ma sempre molto lucido e pugnace. Mi aveva raccontato dell’inaspettato e durissimo attacco sferratogli anni prima da Piero Angela e delle successive polemiche alimentate da articoli e lettere pubblicati su “La Stampa” di Torino. Era amareggiato perché non riusciva a capacitarsi dell’acredine che il giornalista televisivo nutriva verso di lui e dell’accanimento con cui cercava di distruggere la sua immagine, deformando verità e fatti.

    “E dire – mi confessò – che fu proprio Angela a cercarmi attraverso comuni amici, chiedendomi di incontrarlo. In verità, io non incontro volentieri i giornalisti, ma con lui feci un’eccezione e sbagliai. Lo incontrai due volte in presenza di amici (ndr. buoni testimoni di quanto accadde), e feci alcuni dei miei soliti esperimenti che parve apprezzare. Mi era sembrato una persona seria, a modo e persino intelligente, poi i fatti mi fecero ricredere. Può immaginare il mio stupore quando, qualche tempo dopo, mi trovai citato in un libro che aveva nel frattempo scritto per dissacrare la parapsicologia e che la praticava. Ero indignato! Riferendo degli incontri avuti con me, Angela ironizzava ferocemente sugli esperimenti che avevo fatto e che lui definiva giochetti ingenui e ridicoli che qualsiasi prestigiatore da quattro soldi era in grado di fare. Anche le prove di lettura di un libro chiuso e di materializzazione di un dipinto erano presentati come trucchi da baraccone, sui quali era opportuno stendere un cortese velo di silenzio. Ora, lei capisce che questo non è un comportamento corretto. Se aveva qualcosa da dirmi, o se pensava che i miei esperimenti fossero trucchi, avrebbe dovuto dirmelo lì, sul momento, affinché io potessi replicare e dimostrargli che non era così, e non invece plaudire come hanno fatto tutti, per poi ribaltare verità e fatti. Chi si atteggia, come fa lui, a uomo di studio deve essere onesto, leale e soprattutto obiettivo perché altrimenti tutto ciò che fa o che dice non è “scienza”, ma soltanto “manipolazione”. In seguito, per giustificare in qualche modo il suo proditorio attacco, sentenziò che avrei dovuto farmi controllare da lui o da qualche suo tirapiedi, in grado di appurare la genuinità dei miei esperimenti. Ora, con quale animo avrei potuto sottopormi ai controlli di chi aveva già dichiarato al mondo intero che ero un impostore? Quali risultati avrei ottenuto? Avrebbe ritrattato le sue affermazioni? Certamente no. Ma, le dico di più: com’era possibile che scienziati di fama mondiale (ndr.Einstein, Fermi…), medici (Gavosto, Dogliotti, Mensi…), letterati (Buzzati, Pitigrilli, Bevilacqua, Temolo…), artisti (Fellini, Gassman, Zeffirelli…), giornalisti (Casalegno, Lugli, Allegri…), capi di Stato e di governo (De Grulle, Kennedy, Saragat, Fanfani…) industriali (Valletta, Agnelli, De Benedetti…) religiosi, filosofi e militari, più uno stuolo di altre persone di ogni cultura, ceto e paese che hanno assistito in più di mezzo secolo ai miei esperimenti, com’era possibile che tutti fossero stati ingannati da me? Eh sì, per Angela invece era proprio così, perché diceva che erano tutti incompetenti in trucchi, mentre lui, bravo e perspicace, aveva subito capito tutto e non si era fatto imbrogliare. Che aggiungere! Una personcina proprio a modo, obiettiva e per nulla presuntuosa. E io avrei dovuto confrontarmi con uno così? Uno studioso, un vero uomo di scienza, quando non è in grado di dare una spiegazione razionale a certi fenomeni, riconosce in tutta onestà i suoi limiti e non si ostina a negarne l’evidenza, ribaltando verità e fatti. Meglio, dunque, rimanere ignorato da una scienza che si comporta così e che, non essendo in grado di comprendermi, mi oltraggia facendomi sfidare da un prestidigitatore (il mago Silvan) piuttosto che venir meno a quei principi cui mi sono sempre ispirato e che sono il fondamento stesso della mia vita.
    Caro Blancato, ormai non posso più fare nulla per far capire a questa “scienza scettica” che oltre alla materia esiste anche lo “spirito”, e che è proprio questo spirito – che è in tutti noi e che io intuisco appena appena – a farmi fare, a suo comando, tutte quelle cose che sbalordiscono e che invece qualcuno ha reputato trucchetti ridicoli. Io avevo dischiuso una porta alla scienza e Piero Angela l’ha chiusa. La sua arrogante piccineria non bloccherà il cammino dell’umanità verso lo spirito, ma certamente lo ritarderà di diversi anni. Aveva una porta aperta e l’ha chiusa a se stesso e al mondo intero. Ed è proprio questa la colpa che non gli perdonerò mai. Io andrò via da qui prima di lui e da lassù lo aspetterò col dito puntato per ricordargli il danno che ha causato con la sua vanitosa e cieca presunzione. Un giorno non lontano saremo tutti chiamati a rispondere delle nostre azioni e lui dovrà rendere conto, tra le altre cose, anche di questo”.
    Mi sono più volte chiesto perché mai Rol mi avesse raccontato questa sua dolorosa esperienza. Aveva moltissimi e potenti amici, mentre io ero una conoscenza ininfluente dell’ultima ora. Che cosa pensare? Il suo era stato soltanto uno sfogo o che altro? Forse sapeva già che, a differenza di tante altre persone cui aveva aperto il suo cuore, io ne avrei fatto tesoro e ne avrei parlato per difendere la sua onestà e la sua memoria. Ho vissuto empaticamente con lui l’amarezza di quei giorni e, vedendo il tormento che provava, ho contratto in cuor mio un debito morale che ora, a undici anni di distanza dalla sua scomparsa, sto finalmente iniziando a onorare.

  8. Riguardo il signor Morocutti penso ci sarà da aspettare a lungo, in attesa che risolva il suo dibattito interiore se ammettere o no gli apporti avvenuti durante la sfuriata del burbero Bacci. Il qual ultimo ha deciso di smettere l’attività psicofonica (le “voci” alla radio) e di smantellare tutto, un po’ per l’età (82) e soprattutto per qualcosa di ambiguo e notevole (se vero) avvenuto tra il CERN di Ginevra (il guasto del 21 settembre scorso ?) e le “voci” di Grosseto che gli avrebbero annunciato la creazione di una non meglio precisata “Grosseto zone” (?).
    L’uomo è un misantropo di poche parole, piuttosto inavvicinabile e quanto trapela dal suo entourage è scarsamente attendibile, per ora.
    Ma io ho “informatori” seri a lui molto vicini e appena saprò qualcosa di sufficientemente attendibile qui lo scriverò.

  9. Ma non ci fate sapere più niente riguardo a quella sperimentazone ed alla condizione che Rol mi pareva aver posto, cioè un intervento di Angela?!
    E a proposito, Morocutti non doveva trovare un minuto per noi, per relazionare su Grosseto e confutare un articolo tecnico?! 🙂

  10. tra l altro il link di rita cutulo
    non capisco che cosa ci sia di cosi stupefacente
    è semplicemente energia spirituale che si attiva attraverso la respirazione adesso non ricordo se polmonare o addominale o tutt e due cmq la sensazione che si prova quando succede questo ovvero quando si concentra energia in un sol punto in questo caso la mano
    è di formicolio cioè la circolazione aumenta e assieme alla circolazione anche l energia ovviamene poi si sente la mano intorpidita
    già solo avvicinando la mano a 3-5 cm dall oggetto si puo già sentire il corpo solido come se fosse appoggiato al palmo
    appena smetti di seguire la tua respirazione l oggeto si stacca xkè la circolazione torna a scorrere in modo normale e l energia torna al suo punto di comando che sarebbe o l addome o lo sterno dove si trovano 2 dei 7 principali chakra

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