Sul nuovo numero di Focus Storia (febbraio) compare un dossier dedicato a “complotti e congiure”. Tra gli argomenti (Da Catilina al Rinascimento, gli intrighi di palazzo; Segreti di stato e verità nascoste; La congiura dei Pazzi…) anche un mio articolo dedicato alle teorie della cospirazione sulla morte del Presidente Kennedy e le ultime ricostruzioni.
E questa mattina, dalle 11.00 in poi, sarò in diretta su Rai Radiouno (canale del Friuli Venezia Giulia) per parlare proprio di complotti e cospirazioni insieme a Lorenzo Montali e Paolo Attivissimo.
11 risposte
Grazie Federico, hai fatto un ottimo lavoro!
ciao Massimo,
ho risposto alle affermazioni di Mazzucco. purtroppo più passa il tempo, più scade la qualità del dibattito: di questo passo si verrà accusati di essere parenti alla lontana di Hoover….
http://www.johnkennedy.it/archives/388
No, Fabio. Quando l’agente Baker arriva al secondo piano vede un uomo (Oswald) che si allontana da lui e si dirige verso la caffetteria. Baker lo raggiunge e gli punta la pistola chiedendogli di avvicinarsi, ma quando Roy Truly (il capo di Oswald) lo vede e lo riconosce come un suo dipendente, Baker lo lascia perdere e riprende la salita per le scale. Fu Oswald, una volta interrogato dopo l’arresto, a dire che stava bevendo una Coca Cola seduto al tavolo in modo da crearsi un alibi, ma l’agente (come lo stesso Truly) confermò che Oswald era in piedi, si allontanava da lui e non aveva niente in mano.
E’ vero che Oswald fu trovato all’interno della cafeteria al II piano, seduto, a sorseggiare tranquillamente una Coca-Cola e non mentre si “muoveva veloce” per le scale?
Come sempre, devo notare che chi vede complotti ovunque (e non parlo di lei Pierpaolo ma di chi ha posto questi quesiti in origine) interpreta qualunque cosa non capisca come un’anomalia giustificabile solo da una cospirazione. Quante domande e quanti sospetti inutili si risparmierebbero se queste persone dedicassero un po’ del loro tempo a documentarsi. Brevemente:
a) la portiera dell’auto di scorta di Johnson non si è aperta subito dopo il primo sparo, ma era già aperta (come dimostra questa foto in cui si vede la stessa auto ben prima della svolta su Elm Street: http://3.bp.blogspot.com/_6kYzhJGqq2M/TPioNiuymvI/AAAAAAAAHUg/DAAK1ElPrV4/s1600/099.%2BMotorcade%2BOn%2BMain%2BSt..jpg); all’epoca era procedura standard per i servizi segreti lasciare una portiera accostata per facilitare un intervento in caso di emergenza (l’auto della scorta del presidente invece non aveva bisogno di seguire questa procedura perché gli agenti sostavano già in piedi sulle pedane ai fianchi dell’auto);
b) chiunque conosca “veramente” la storia dei servizi segreti sa che la pratica di accelerare immediatamente durante una sparatoria è stata introdotta dopo l’assassinio di Kennedy, fino ad allora un agente come Greer aveva l’ordine di non prendere iniziative finché il suo superiore non gli avesse dato disposizioni; in questo caso, il superiore, Roy Kellerman, sedeva accanto a Greer e quando si accorse degli spari, ordinò di accelerare: Greer, e questo è un rimorso che a suo dire si è portato dentro fino alla tomba, si è girato un attimo per controllare cosa stesse succedendo e in quel momento Kennedy ha ricevuto il colpo fatale, quando subito dopo ha accelerato era troppo tardi.
E con questo concludo questa ennesima polemica pretestuosa: chiunque avesse altre domande sulla vicenda, può documentarsi presso le fonti che ho indicato. Grazie.
Sono state formulate alcune precise domande cui non ha dato risposta.
Incominciando da queste:
a) ”Dopo i primi spari – dice Polidoro – gli agenti del servizio segreto [sic] reagiscono con lentezza, alcuni si voltano verso quella che sembra la fonte degli spari: il deposito di libri.”
Può darsi che qualche agente dei servizi segreti [“Secret Services” è plurale, NdA] abbia reagito con lentezza. Ma che dire di quelli della scorta di Johnson, che stanno invece già aprendo la portiera, quando “i più lenti” sembrano essersi appena accorti degli spari? Forse sapevano già qualcosa, che gli agenti della scorta di Kennedy non sapevano?
Sig. Polidoro: Perchè non ha citato la famosa foto di Altgens, nella quale si vede chiaramente la portiera dell’auto della scorta di Johnson aprirsi subito dopo il momento (presunto) del primo sparo?
b)”L’autista, invece di accelerare, istintivamente rallenta fino quasi a fermarsi e si volta per vedere cosa accade.”
“Istintivamente” lo dice Polidoro. Chiunque conosca la storia dei servizi segreti sa benissimo che l’autista della limousine presidenziale, che viene scelto dopo una serie di test intensi e rigorosi, è addestrato proprio per accelerare immediatamente al momento di una sparatoria, e non certo a “rallentare e voltarsi per vedere che cosa accade”, come se fosse un qualunque spettatore di cinema.
Sig. Polidoro: Perchè ha cercato di giustificare questo errore fatale dell’autista, che secondo molti è costato la vita al presidente, senza nemmeno citare quali sarebbero stati i suoi doveri in un caso del genere? Aveva forse paura che si potesse intuire la presenza di un complotto?
Ti segnalo alcune domande relative all’articolo su Focus…
Gentile Fabio,
l’argomento “Chi ha ucciso JFK” è talmente vasto che, prima di essere sicuri di fare qualche affermazione, occorre leggersi moltissima letteratura, migliaia di pagine di rapporti e fidarsi molto poco (o per niente) di certi commenti superficiali che si trovano facilmente sul web (come nel sito da lei indicato e qui cancellato perché da sempre votato all’insulto e all’aggressione del CICAP e di chiunque la pensi diversamente).
Nel nostro articolo sarebbe stato impossibile dare conto e affrontare le decine di aspetti dubbi e controversi che circondano la vicenda (alcuni dei quali certamente provocati da indagini in parte condotte frettolosamente e in parte guidate dalla necessità di attenuare la figuraccia fatta dai servizi segreti); volevamo semplicemente offrire una rassegna dei fatti principali con un resoconto relativo alle novità più recenti. Un lavoro più esaustivo avrebbe richiesto uno o più libri. Io ne ho parlato più estesamente nel mio “Grandi gialli della storia”, a cui vi rimando. Ma per approfondire alcune delle questioni sollevate nel sito segnalato consigliamo la lettura del libro di Vincent Bugliosi “Reclaiming History: The Assassination of President John F. Kennedy”, dove si troveranno risposte documentate e serie a tutti gli interrogativi posti. Molto materiale è anche disponibile sul ricco sito del prof. John McAdams del Dipartimento di scienze politiche di Harvard:http://mcadams.posc.mu.edu. In italiano, c’è molto poco, ma un buon punto di partenza è sicuramente il sito http://www.johnkennedy.it. Buona lettura.
Ti sono state rivolte alcune domande sull’articolo…
sono stato a dallas nel 1996 e ho visto i luoghi dell’omicidio di jfk. La zona non è cambiata molto dal 1963. sono convinto che oswald abbia agito da solo. Secondo me, che credo di conoscere bene gli americani e la loro mentalità avendo sogggiornato a lungo negli USA, la teoria della cospirazione è nata per la loro difficoltà culturale ad ammettere che i loro apparati di sicurezza in cui investono montagne di soldi sono stati buggerati da un fallito con un fucile, neanche costruito da loro del valore di poche decine di dollari, un po’ come è accaduto per l’11 sett.