Il fascino discreto della cospirazione: alla SISSA di Trieste

Giovedì 27, sarò alla SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, con lo psichiatra e amico Matteo Rampin, per parlare di notizie e teorie della cospirazione e del complotto. L’ingresso è libero. Ecco il comunicato stampa della SISSA: «Lo sbarco sulla Luna, la morte del presidente Kennedy, gli attacchi dell’11 settembre: i fatti di cronaca più rilevanti e suggestivi spesso diventano materia di complicate dietrologie.

«Di teorie cospirazioniste si discute  giovedì 27 gennaio a partire dalle  14.30 presso la nuova sede della  Sissa (aula 005,  via Bonomea, 265), in occasione dell’incontro Complotti. Il fascino discreto della cospirazione. Intervengono il giornalista Massimo Polidoro, socio fondatore del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale (Cicap), e  Matteo Rampin, psichiatra, psicoterapeuta, esperto di psicologia dell’inganno. Organizzato dal Master in comunicazione della scienza della Sissa,l’incontro affronta genesi, diffusione e fascino delle teorie del complotto: come si generano? Attraverso quali canali si diffondono? Con quali armi seducono la nostra immaginazione?Possibile che l’uomo sia riuscito ad andare sulla Luna con i computer lenti e limitati degli anni Sessanta? E che un aereo abbia potuto abbattere due grattacieli l’11 settembre?

«Le teorie della cospirazione sono affascinanti e a prima vista sembrano assolutamente convincenti  – spiega Massimo Polidoro  -. Quando però si analizzano a fondo le ipotesi portate avanti da queste teorie, si scopre che un conto sono le opinioni, per quanto sembrino di buon senso, e altra cosa sono i fatti dimostrabili scientificamente». «Un caso particolare  – continua il giornalista, tra i massimi esperti nel campo del mistero e della psicologia dell’insolito – è quello dell’assassino del presidente Kennedy: molte delle ipotesi che rendono questa vicenda ancora oggi piena di fascino e ambiguità crollano se analizzate alla fredda luce della scienza».

A partire da alcuni casi celebri di complottismo e dal loro confronto con le evidenze scientifiche, «illustreremo i processi di induzione in errore (inganno e autoinganno) reclutati dalla complessa attività cognitiva ed emotiva che viene denominata ‘costruzione delle credenze’» spiega Matteo Rampin. In particolare, durante l’incontro saranno esaminati alcuni esempi pratici di influenzamento degli esseri umani, attingendo a campi molto diversi: dalla propaganda politica agli stratagemmi militari, dal marketing alle relazioni interpersonali nella vita di tutti i giorni.

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6 risposte

  1. @Simona:grazie per la precisazione, chissà se sei stata tu oggi a darci le indicazioni per trovare l’aula! 😉
    @Massimo: è stato davvero molto, molto interessante, nonostante la voce roca!!

  2. Auguri per la conferenza. Il voler dare un taglio scientifico, o, almeno, medico, alla induzione in errore è un campo affascinante ma, ovviamente, di confine: la Scienza esatta è sempre in grande difficoltà nello studio e nella classificazione delle attività umane, visto che lo scopo finale sarebbe quello di prevedere i comportamenti. Quindi anche l’ analizzare l’ assassinio di Kennedy da un punto di vista che si vuol definire scientifico non può trovare grande consenso. Le opinioni rimarranno separate e ognuna verrà supportata da prove “scientifiche” che saranno valide solo se subordinate a una chiave di lettura soggettiva, per quanto somigliante alla logica. Rimarrei nel campo legale, che utilizza metodi scientifici, ma che, alla fine, rimane soggetto alle opinioni della giuria e dei giudici. L’ unica cosa inconfutabile è: se si giuoca puramente in difesa, non vi sono prove inconfutabilio né che Oswald abbia agito da solo né che il Presidente Americano sia stato ucciso da un gruppo di fuoco. La certezza sarebbe data solo dalla confessione, supportata da riscontri certi, di almeno due del gruppo di fuoco e/o dell’ organizzazione, che come probabilità senza prove certe, comprendeva elementi dei servizi segreti americani e della famigli mafiosa di Sem Ginkana (sul cognome sto andando a memoria, scusate per il probabile errore).

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