Chi ha sparato (davvero) a JFK?

JFK arriving in Dealey Plaza

Ricorderete quest’estate la notizia dell’Ansa secondo cui una serie di test italiani avrebbe dimostrato che Oswald non poté sparare (da solo) e uccidere il presidente Kennedy. Bene, oggi ho il piacere di ospitare sul mio sito un’inchiesta esclusiva del principale esperto italiano sulla questione, Diego Verdegiglio, che ha condotto un’analisi punto per punto di questi test. I risultati sono davvero illuminanti.

Chi ha sparato (davvero) a JFK?

Un’inchiesta esclusiva di Diego Verdegiglio

Alla fine di giugno di quest’anno l’Ansa ha reso pubblico un test di tiro effettuato presso l’Arsenale Militare di Terni tendente a dimostrare l’impossibilità che Lee Harvey Oswald, usando un Mannlicher Càrcano 91/38 calibro 6,5 prodotto nel 1940 nella città umbra, possa aver da solo assassinato il presidente Kennedy e ferito il governatore del Texas John Connally a Dallas il 22 novembre 1963. In qualità di autore del volume Ecco chi ha ucciso John Kennedy (Mancosu Editore, Roma, 1998) ritengo che le affermazioni, che definirei, a voler essere buono, come minimo inconclusive del giornalista dell’Ansa Claudio Accogli e del Tenente Colonnello Benigno Riso di Terni, riprese dai più importanti organi di informazione italiani e stranieri, meritino da parte mia una lunga e seria confutazione, fatta con la collaborazione del perito balistico dottor Vero Vagnozzi di Roma. Il fatto che il test sia stato condotto da ufficiali in divisa per conto dell’Ansa, notissima agenzia stampa a livello internazionale (fornitrice di molto materiale fotografico pubblicato nel mio libro), e nello stabilimento dell’Esercito dove nacque il fucile di Oswald dovrebbe conferire al tutto la patente di credibilità e affidabilità, ed è esattamente questo lo scoop che ha reso valida agli occhi dei profani e di molti giornalisti la prova di Terni. Essa è accettata senza discussione perché va incontro ai più reconditi desideri dietrologici (e soprattutto all’ignoranza di balistica e medicina legale) della maggior parte dell’opinione pubblica nei confronti delle “nefandezze del Potere”. Chi non vi si adegua è un ingenuo, un venduto, magari sul libro paga della CIA. Accogli, che ho raggiunto telefonicamente, non intende confrontarsi con me sul suo test e non vuole rispondere alle mie domande. Riso non mi rilascia dichiarazioni senza preventiva autorizzazione dello Stato Maggiore dell’Esercito. Tuttavia, la pochezza della prova è a mio avviso evidente a tutti i non profani, anche se ammantata dall’attenzione dei media, e per questo resa in qualche modo “digeribile” per i lettori e i telespettatori. In corsivo scrivo qui di seguito quanto Accogli e Riso dicono nei filmati resi pubblici sul sito www.ansa.it. Ad ogni affermazione segue il mio commento, corredato di altri pareri…

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11 risposte

  1. Mi permetto di suggerire un diverso approccio alla questione del fucile. Non è certamente dimostrando la precisione o la non precisione di un Carcano qualunque, che si riesce ad avvalorare o a screditare la tesi del folle solitario.
    Il problema era dimostrare la precisione di QUEL Carcano, con QUEL mirino telescopico, e i test effettuati dall’FBI per conto della Commissione Warren, furono assolutamente chiari nel dimostrare che quell’arma non avrebbe mai potuto sparare con la devastante precisione vista nella Dealey Plaza. I reperti 548, 549, 550, 551, 552, 553 e 554 della CW, sono a disposizione di tutti (http://www.aarclibrary.org/publib/contents/wc/contents_wh17.htm) coloro che vorranno verificare quanto ridicole furono le performance dei periti del Bureau, che non sparavano certo peggio di Oswald.
    Quindi, indipendentemente da chi possa aver ragione sulle potenzialità del Mannlicher-Carcano, la polemica tra Verdegiglio e l’ANSA è assolutamente inutile, e potrebbe rivelarsi fuorviante per chi ai test di Terni attribuisse l’importanza che non hanno.
    Non ho neppure bisogno di esternare i miei forti dubbi sulla tempistica che Verdegiglio riconosce a quell’arma. I reperti di cui sopra parlano da soli.
    Saluti
    Giuseppe

  2. Essendo anche io un appassionato al caso JFK, di tanto in tanto giro per il web alla ricerca di news. Pur riconoscendo a Verdegiglio una preparazione assoluta, non posso fare a meno di dissentire dalle sue conclusioni sull’omicida solitario. Come amo fare, pur essendo ancora non solidale con la sua tesi, ho voluto darle tutta l’importanza che giustamente poteva avere, ma proprio ieri ho scoperto una cosa per me scioccante: il famoso filmato di Zapruder sarebbe manipolato al punto di cancellare uno stop della macchina presidenziale. Non so se ciò sia stato appurato veramente, scrivo sotto una forte spinta emotiva, ma se tale cosa fosse vera sarebbe a dir poco problematica poter sostenere la tesi del pazzo solitario rispetto a quella del … golpe. Perchè avrebbero dovuto manipolare (FBI) il filmato se si fosse trattato del primo caso ? E come può intuire tutte le tesi basate sul filmato sarebbero “nulla” davanti ad una eventuale manipolazione dello stesso. Vi sarei grato, anche se quanto da me trovato fosse già stato sbudargiato, potermi fornire una razionale spiegazione del tutto che possa tacitare una curiosità che temo rimmarrà intatta sino al 2026. Anzi, un’ulteriore curiosità: perchè secretare tutto se siamo di fronte ad un pazzo solitario ?
    Con stima.

  3. Signor Mariano,
    desidero dirLe che per quasi 25 anni sono stato un fiero “complottista”, ma nella mia analisi attuale non c’è nulla di arrogante o di soggettivo se non un risentimento verso chi cerca di turlupinare il prossimo con prove balistiche pseudoscientifiche. Le sarei grato se volesse fornirmi documentazione secondo la quale l’inchiesta ordinata da Clinton ha concluso che a Dallas ha sparato qualcuno a parte Oswald. La saluto cordialmente e La ringrazio. Diego Verdegiglio
    P.S. Grazie al Sig. Massimo per le osservazioni.

  4. Mi sono simpatici tanto Polidoro come le sue crocciate anti buffonate da tempo svolte,ma questa serie di documenti,cosi dettagliatti a nome dell Sig Verdegiglio, a mio parere cosi intrinse di sogettivita su questo caso, mi suona piu ad una posizione snob davanti a fatti cosi evidenti e documentati(l’ultima inchiesta ordinata da Clinton sul caso Kennedy afferma come conclusione che c’era piu di un cecchino quella mattina a Dallas anche se non era in grado di identifficare killer o mandanti oltre Oswald,datto ommeso spero non a caso dal Sig Verdegiglio)…credo che la ricerca de la verita’cercando di staccarsi dalla massa sia un pregio,ma la ostinazione a volte pregiudiziosa,snob e anche a tratti arrogante come quelle sostenute dal Sig Verdegiglio non fanno che essere lessive per la imagine e credibilita’ di questa o altre iniziative intraprese, anche in assoluta buona fede,ma tradite della non poco comune ricerca di distinguersi dalla masa,ma anche dal senso comune e tante prove oggettive e palesi…(il caso 11 sett,Ustica ecc insegnano,dove il depistaggio e la creazioni ad hoc di “prove” fassule e grotesche servono soltanto a deviare la attenzione,)da quelle prove oggettive e vissibilissime che non possono essere snobbate o negate e un chiaro esempio…cmq un saluto.. questo sito mi piace sempre tanto.Mariano

  5. “Il problema con il complottismo e’ che non e’ che i complotti in assoluto non esistano”.

    Non posso che dare ragione a StefanoVaj.
    Pero’ mi preme segnalare che questo rinnovato interesse nasce dal fatto che il Polo Mantenimento armi Leggere di Terni, erede della Fabbrica d’Armi di Terni che aveva fabbricato il fucile trovato in mano a Lee Oswald, di recente si e’ adoperato in maniera quasi ridicola (me ne dispiace!) per cercare di dimostrare non tanto che non fosse stato Oswald… ma che il fucile era troppo “miserabile” per poterlo fare!
    Per dimostrarlo hanno ricreato un fucile che non assomiglia neppure a quello di Oswald, con un’ottica altissima totalmente inaffidabile, e l’hanno fatto usare ad un tiratore che si e’ rivelato assolutamente incapace di maneggiare l’arma.
    In pratica… hanno “inventato” le condizioni perche’ la prova non riuscisse.
    Lei scrive “meglio dubitare che credere per fede”.
    Io, che non sono uso a credere per fede, posso solo dirle che sicuramente il Carcano non era il miglior fucile che si potesse trovare per sparare a JFK (personalmente, pur non vedendomi nel ruolo del killer, avrei senz’altro optato TECNICAMENTE per uno Springfield 1903), ma che con un pizzico di fortuna (o comunque senza sfortuna!) un Carcano sarebbe stato in grado di sparare a JFK.
    E so di non sapere nient’altro 🙂

  6. E se vogliamo possiamo aggiungere le armi di distruzioni di massa di Saddam, ed una serie di altri esempi più recenti.

    Il problema con il complottismo è che non è che i complotti in assoluto non esistano….

  7. Mmhhh. Trovo piuttosto delicato il passaggio dallo scetticismo rispetto a questa o quella delle “versioni alternative” di un dato episodio, legittimo e spesso anche facile, al fatto di considerare incondizionatamente provate le versioni ufficiali secondo cui ad esempio Sacco e Vanzetti erano colpevoli, i Rosenberg avevano venduto i segreti atomici all’URSS e Galileo era un pericoloso sovversivo.

    Che si tratti di JFK o dell’11/9, penso che che se fossi un fondatore del CICAP sarei più cauto.

    Meglio dubitare che credere per fede…

  8. Sono un tiratore al bersaglio con fucili ex militari.
    Il problema del Carcano e’ la difficoltà nell’acquisizione del bersaglio. Il 91/38 non aveva un alzo regolabile, ma una taratura fissa. Non nasceva certo per il tiro al bersaglio!
    E’ ovvio però che con l’ottica CIVILE di marca Wild con la quale la Century Arms International (importatore americano del Carcano di Oswald) aveva dotato i fucili Carcano venduti sul mercato civile, l’acquisizione del bersaglio cambiava radicalmente!
    E non mi meraviglio certo che nelle gare di tiro al Carcano vengano preferiti fucili con alzi regolabili!
    Per quanto concerne l’affermazione “le prestazioni del fucile erano oneste, ma non certamente all’altezza di un Mauser tedesco”, mi pare doveroso ricordare che il Mauser per antonomasia, quello tedesco, in una gara di tiro ha prestazioni mediocri, venendo sistematicamente surclassato dal fucile progettato nel 1896 da Mauser per la Svezia ed abitualmente chiamato “Carl Gustavs”.
    Per il resto… suggerisco di rivedere i calibri indicati nell’articolo (12 4.45 .22) perche’ suppongo che il 12 sia il 12ga., il 4.45 sia il .45ACP, escludo che con il .22 si possa tirare a 500 metri, e non sono citati i due calibri .30 con i quali sicuramente Oswald ha sparato tanto.
    Riguardo alla supposta corrosione della canna dovuta a munizioni dotate di innesco corrosivo, dubito che le munizioni usate da Oswald e prodotte negli Stati Uniti utilizzassero inneschi corrosivi, visto che già nel corso della Seconda Guerra Mondiale gli USA NON utilizzavano questo tipo di munizioni.
    Per quanto riguarda il fatto che il primo agente arrivato abbia dichiarato che il fucile era un Mauser in 7,65… beh, si era nel 1963, gli americani usavano fucili semiautomatici dal 1936 (il famoso fucile Garand). Per loro un fucile ad otturatore girevole-scorrevole era “un Mauser”… ed il piu’ diffuso dei Mauser era quello argentino. E l’Argentina era stato uno dei rari Paesi ad adottare il Mauser in calibro 7,65.
    Ma perche’ ancora ne parliamo dopo quasi mezzo secolo? 🙂

  9. Un augurio per un Felice Natale a Massimo Polidoro e a tutti i lettori del Blog, che possa essere per ognuno e per tutti fonte di gioia e felicità.

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