Su Marta che aspetta l’alba sono uscite altre belle recensioni, mentre sabato sarò finalmente a Trieste per presentare il libro nella città che è teatro di questa storia e alla presenza della sua protagonista, Mariuccia Giacomini.
Per quanto riguarda le recensioni vi segnalo questa di Antonella Beccaria, uscita su “Domani”. Scrive tra le altre cose Antonella:
«Gli anni Settanta, in questo libro, non accennano mai al travaglio degli anni di piombo, ma declinano una libertà crescente. Ospedaliera come personale. Una crescita degli adulti che diventano adulti più consapevoli e più aperti. E di persone che si consideravano perse in una via senza ritorno e che invece, più o meno lentamente, tornano alla quasi normalità, fatta di lavoro, uscite dall’ospedale, case costruite con fatica e con orgoglio».
Proprio ieri ne è uscita un’altra di Luciano Scalettari e pubblicata da Famiglia Cristiana. Scrive tra l’altro Luciano:
«Non è un saggio, quello di Polidoro, è un coinvolgente e appassionante racconto che suscita tenerezza ma anche rabbia, stupore ma anche indignazione, compassione ma anche ribellione. Quello di Polidoro è un racconto sconvolgente di denuncia. Ma nello stesso tempo un commosso inno alla vita».
E veniamo alla presentazione del libro. Si terrà a Trieste sabato 15 alle 18.00, presso la Libreria Minerva. Condurrà l’incontro Alessandro Mezzena Lona de Il Piccolo e interverranno Ivana Gherbaz e Mariuccia Giacomini. Se siete in zona, vi aspetto.