Si può respirare sotto la sabbia?

Si può respirare con la testa sotto la sabbia? E come può venire in mente a qualcuno una cosa del genere?

Non so come possa venire in mente, ma mi è stata chiesta anche questa… Dunque, anche se non lo consiglio a nessuno, è possibile infilare la testa sotto la sabbia e restarci relativamente a lungo, a patto che questa sia asciutta, ghiaiosa e la testa sia preferibilmente avvolta in un telo sottile e non stretto. Per molti esperimenti circensi o fachireschi, invece, come restare sepolti sotto due metri di terra per giorni interi, è ben noto l’utilizzo di trucchi di vario tipo: dall’uso di tubi o bombole di ossigeno nascoste per respirare, alla presenza di cunicoli sotterranei che permettono al fachiro di uscire lontano dal luogo dell’esibizione. (Come che sia, sconsiglio chiunque dal provare!)

Tanto per darvi un’idea di che cosa voglia dire tentare davvero di farsi seppellire sotto terra (da vivi, ovviamente!) ecco un brano che riproduco dal mio libro Il grande Houdini:

Sepolto vivo

Con la guerra che infuriava in Europa, Houdini decise che avrebbe intrapreso un lungo tour degli Stati Uniti, dove erano ancora tanti i posti in cui non si era mai esibito. Firmò un nuovo contratto con i circuiti di teatri Keith e Orpheum che, per un anno e mezzo, lo avrebbe portato da New York al Canada, da Chicago alla California e poi in tutto il Midwest: Texas, Tennessee, Louisiana e, infine, ancora New York nella primavera del 1916.

(…)

Da sempre affascinato da cimiteri e tombe, Houdini trovò quell’anno il modo di portare in scena la sua ossessione. A Los Angeles, annunciò che sarebbe stato chiuso in una cassa e, quindi, sepolto vivo sotto tre metri di terra: da qui avrebbe dovuto tentare l’impossibile fuga. Settant’anni prima, Edgar Allan Poe aveva scritto, ne La sepoltura prematura:

Nessuna circostanza è più terribilmente adatta a dare l’idea della suprema angoscia fisica e mentale, di una sepoltura prima della morte. L’insopportabile oppressione dei polmoni – gli ammorbanti fumi della terra umida – il sudario appiccicato al corpo – il rigido abbraccio dell’angusta cassa – l’oscurità della notte assoluta – l’incombente silenzio pari a un mare che sta per sommergerti – la palpabile ma invisibile presenza del Verme Conquistatore… queste sensazioni, secondo me, stringono il cuore, che ancora palpita, in una morsa di terrore così immane e intollerabile da non poter essere concepito neppure dalla più fervida immaginazione. Su tutta la Terra non esiste nulla di più allucinante.

Nei piani di Houdini, questa esperienza “allucinante”, che studiava ormai da oltre quattro anni, avrebbe dovuto diventare la nuova trovata pubblicitaria all’aperto, che avrebbe dovuto prendere il posto dei tuffi dal ponte e della cassa in mare. All’inizio, Houdini sperimentò facendosi ammanettare e seppellire sotto trenta o quaranta centimetri di terra. Nei suoi piani, il progetto della fuga doveva svolgersi secondo questi termini:

Mi faccio inchiodare in una cassa da imballaggio e calare in una fossa di due metri che viene poi riempita di terra o di sabbia.

La cassa può essere fatta in modo che si apra da un lato, affinché io possa (uscire e) strisciare verso l’aria.

Bisogna che la fossa in cui va calata la cassa sia grande, in modo che uscendo io non mi trovi contro la terra compatta ma possa strisciare tra la sabbia o la terra che è stata fatta cadere sulla cassa che mi contiene. Bisogna provare prima per vedere quanta aria ho nei polmoni.

Tuttavia, quando provò il numero a tre metri dal suolo, quel solo tentativo fu sufficiente per fargli capire che sarebbe stato anche l’ultimo. Quando si trovò sotto terra, e riuscì a uscire dalla cassa, fu schiacciato dalla terra, che gli si infilava in bocca e gli tappava il naso. Gli mancava l’aria, si lasciò prendere dal panico e si sentì perso. Poi, si calmò e trovò la forza per uscire. Dovette strisciare come un verme, scavando con le dita e spezzandosi le unghie, per arrivare, completamente esausto, a rivedere l’azzurro del cielo. Nei suoi appunti, scrisse: «Ho provato il “sepolto vivo” a Hollywood e quasi (?) ci riuscivo. Molto pericoloso; il peso della terra è micidiale».

Houdini: Buried Alive!

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