Il taccuino di Leonardo: un consiglio per creativi da parte di un genio

C’è un sistema che Leonardo usava per rendere più realistici i suoi dipinti, ma che chiunque lavori con la creatività (scrittori compresi) può mettere a buon uso.

Io stesso già lo adoperavo, senza sapere (o ricordare) che era un’idea di Leonardo. Di che si tratta?

"Leonardo segreto" di Costantino D'Orazio.

È un suggerimento di cui si legge nel bel libro di Costantino D’Orazio, Leonardo segreto (Serling & Kupfer), volume di cui tornerò e a parlare presto.

Si tratta di un taccuino, con cui Leonardo girava per Milano appuntandosi ciò che lo colpiva.

«Sii vago spesse volte nel tuo andare a spasso», scrive il genio nei suoi appunti (era solito scrivere rivolgendosi direttamente all’interlocutore, vale a dire sé stesso), «di vedere e considerare i siti e gli atti degli uomini nel parlare, nel contendere, nel ridere o nell’azzuffarsi insieme, che atti siano in loro, e che atti facciano i circostanti… e quelli notare…. su un tuo piccolo libretto».

Insomma, prendere nota di situazioni curiose, discorsi, discussioni o altro di particolarmente interessante. Discorso che, per un pittore come Leonardo, vale anche per abiti, corporature e, naturalmente, volti.

Negli appunti dei suoi taccuini, infatti, si trovano spesso riferimenti a visi interessanti e ai loro proprietari: «Cristofano da Castiglione sta alla Pietà, a bona testa», «Giulian da Maria, medico, ha un massaio senza mano», «Giovannina viso fantastico, sta in Santa Caterina, all’ospedale!»

"Se ritrovato, restituire a Leonardo Da Vinci..."

Portarsi appresso un libretto quando si esce in strada e osservare chi ci circonda, prendendo poi subito nota per non scordarsi i particolari, è uno strumento particolarmente utile per chi scrive e che anch’io adotto da anni.

Quando si tratta di inventare personaggi, coglierli dal vero può essere il modo migliore per evitare luoghi comuni e descrizioni fiacche.

Tutti abbiamo sentito dire che la realtà sa essere infinitamente più sorprendente di ogni fantasia, ma perché questo succede?

Lo spiega bene Pirandello, quando dice che «la realtà a differenza della fantasia non si preoccupa di essere verosimile perché è vera».

E voi, ci avete mai provato? Quali sono le situazioni o i personaggi più bizzarri o insoliti che vi è capitato di incontrare?


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitterGoogle+ e attraverso la sua newsletter (che da diritto a omaggi ed esclusive).


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8 risposte

  1. Anch’io ho sempre con me un blocchetto per appunti e se un’immagine mi colpisce uso il cellulare 🙂
    Complimenti per il blog, ricco di notizie e suggerimenti interessanti.

  2. Ciao Massimo non so se ti ricordi ma abbiamo fatto l’università assieme. Comunque mi stavo cercando di immaginare Leonardo al giorno d’oggi con i Google Glass … secondo me sarebbe stato un grosso fan 🙂

    1. Ottimo, hai perfettamente ragione. Io di solito non giro con la macchina fotografica, ma mi trovo spesso ad “annotare” titoli di libri, articoli di giornale o altro scattando foto con il telefonino.

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