Nel 1912, durante i lavori per la costruzione della metropolitana di New York, gli operai rimasero senza fiato nello scoprire una stazione di metrò perfettamente conservata di cui ignoravano l’esistenza. L’aveva fatta costruire Alfred Ely Beach, direttore e comproprietario della rivista Scientific American. Sconvolto dal traffico di New York, aveva escogitato nel 1860 una soluzione innovativa: costruire un treno sotterraneo ad aria compressa. L’idea non piaceva per nulla a William Marcy “Boss” Tweed, un losco personaggio che a quel tempo controllava con il suo potere l’intera città. Così, per non farsi mettere il bastone tra le ruote da Tweed, Beach decise di far costruire, in totale segretezza, la sua linea di metropolitana.
Per nascondere i suoi piani annunciò che stava costruendo una linea di posta pneumatica per trasportare messaggi tra due palazzi; inoltre, gran parte del lavoro veniva svolto di notte e il terreno rimosso passava attraverso uno scantinato adiacente. Nel febbraio del 1870 poté aprire la stazione al pubblico, che vi affluì numeroso anche solo per poter ammirare i lussuosi arredi della stazione e il treno lucente che vi correva.
Tweed cercò in ogni modo di bloccare i piani di Beach di espandere la linea, ma a uccidere il progetto fu una crisi finanziaria che spaventò gli investitori. Beach fu costretto a chiudere la galleria e la sua metropolitana fu presto dimenticata. Almeno finché non fu riscoperta una trentina d’anni dopo.
Qui è possibile scaricare un libro di Beach sulla posta pneumatica.
4 risposte
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Come si chiama la stazione in questione? su quale linea è? Tra quali stazioni si trova?
Molto interessante! Quando ho iniziato a leggere stavo pensando fosse un falso, invece è vero! Ma ora è stata smantellata? Oppure, andando a NY, c’è modo di visitarla? Comunque mi hai fatto venire una curiosità per il filone della neo-archeologia… approfondirò.
Grazie per questa bella storia, che non conoscevo. La rivoluzione industriale e tecnologica degli anni che vanno dal 1850 al 1950 ha creato una vera e propria miniera di potenziali scavi archeologici moderni. Specie se verranno aperti i siti militari.