Che cosa resta di Edgar Allan Poe, al di là naturalmente delle sue opere immortali? Che tracce rimangono oggi dell’uomo che, tra le altre cose, ha inventato il racconto poliziesco?
È un interrogativo che mi sono posto durante il mio lungo viaggio estivo negli Stati Uniti e che mi ha portato a ricercare alcuni dei luoghi più simbolici a lui legati. Dopo New York, questa volta vi porto a Philadelphia…

Poe abitò a Philadelphia diversi anni, tra il 1837 e il 1844. Anni considerati dai critici tra i suoi più prolifici. Fu in questa città, infatti, che scrisse alcune delle sue opere più celebri, come I delitti della Rue Morgue, Il cuore rivelatore, Lo scarabeo d’oro e altre 28 storie.
La permanenza di Poe a Philadelphia, dove si trasferì con la giovane moglie (e cugina) Virginia e la zia-suocera Marie, è stata descritta come il periodo più felice della sua vita.
Tuttavia, delle case in cui i tre abitarono, ne resta solo una, quella situata nel quartiere di Spring Garden (532 N. 7th Street, Philadelphia, PA 19123) e dichiarata sito di interesse storico nel 1980.
Il quartiere non è dei migliori ma, se riuscite a farci un salto, oltre al murale che decora una parete esterna, vi accoglierà sulla strada la statua di un corvo.
All’interno, le stanze sono completamente vuote, in quello che viene descritto come uno stato di “decadimento interrotto”, vale a dire che ci sono pareti scrostate e buchi nel muro. L’idea è quella di preservare la casa esattamente com’era al tempo di Poe. Se volete farvi un’idea di come appare, la potete vedere in questo breve video:
No, sinceramente non è uno dei luoghi più attraenti legati a Poe. Anche se lo scantinato pieno di ragnatele, e che si dice ispirò il terribile racconto de Il gatto nero, anch’esso scritto durante la residenza a Philadelphia, riesce a essere piuttosto suggestivo.
Annesse alla casa sono alcune stanze costruite in seguito, dove Poe non visse mai, ma che fungono da gift-shop, salette per le proiezioni e per l’esposizione di pochi oggetti. Nessuno dei quali, tuttavia, appartenuti a Poe.
Per trovare qualcosa di interessante, da questo punto di vista, meglio fare un salto alla Free Library, dove è ospitata la collezione di Richard A. Gimbel, grande ammiratore di Poe che, nel 1933, acquistò anche la casa di Spring Garden e alla sua morte la lasciò alla città di Philadelphia.
Tra gli oggetti che si possono esaminare, alcune lettere e manoscritti originali, tra cui quelli de Il corvo e de I delitti della Rue Morgue. Qui trovate un catalogo dettagliato degli oggetti nella collezione.
Tornerò di nuovo a parlarvi degli altri luoghi legati a Poe negli Stati Uniti. Chi più chi meno hanno tutti qualcosa di interessante da raccontare e, se come me anche voi amate scoprire i tesori nascosti delle città che visitate, troverete pane per i vostri denti.
Massimo Polidoro
Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, mentre Il passato è una bestia feroce è il primo thriller di una nuova serie. Si può seguire Massimo Polidoro anche su Facebook, Twitter, Periscope, Google+, Instagram e attraverso la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive).