Sulle tracce di Robin Hood: è esistito davvero il fuorilegge gentiluomo?

È esistito veramente Robin Hood? Davvero il fuorilegge di Sherwood, il nemico del malvagio principe Giovanni Senzaterra e dello sceriffo di Nottingham, era realtà?

robin hood: legend detectives

L’uomo che rubava ai ricchi per dare ai poveri è una figura storica realmente esistita? Per scoprirlo sono andato a Sherwood…

Il salto indietro nel tempo di oggi, per il #tbt, il #throwbackthursday, ci riporta al 2006, quando ero uno dei tre conduttori di Legend Detectives (insieme al presentatore Ronald Top e alla storica Tessa Dunlop) un programma prodotto da Discovery Channel Europe e dedicato all’indagine storica su antiche leggende.

In una delle puntate ci siamo dedicati alla figura di Robin Hood, ritornando sui luoghi dove avrebbe vissuto, rintracciando reperti storici e incontrando esperti che lo studiano da una vita. Il risultato? Assolutamente affascinante!

Le origini della leggenda sono oscure. I più antichi riferimenti scritti a Robin Hood sono molto brevi.

Il primo è nel poema Piers Plowman (1377), del chierico londinese William Langland, dove un personaggio dice: «Non conosco bene le Preghiere del Signore, ma conosco le ballate di Robin Hood». Poco, ma almeno stabilisce che nel XIV secolo la figura di Robin era già argomento di ballate.

In un manoscritto del 1410, conservato nella cattedrale di Lincoln, compare la frase: «Robin Hood in Sherwood stood» (Robin Hood stava a Sherwood), un modo di dire per indicare qualcosa di ovvio. Non molto, ma almeno localizza le sue avventure nella foresta di Sherwood.

La presunta tomba di Robin Hood
La presunta tomba di Robin Hood a Kirklees.

Il primo racconto completo sopravvissuto, Le Gesta di Robin Hood, fu stampato nel 1510, ma non è chiaro se lo spunto per il racconto sia una persona reale o meno. Personaggi come “Robert Hod, fuggitivo”, citato in alcuni documenti della Corte d’Assise dello Yorkshire del 1225, o il Conte Robin di Huntingdon, morto nel 1247, sono stati proposti come possibili candidati ma senza certezze.

Quanto ai luoghi a lui legati, la foresta di Sherwood vanta un’enorme quercia secolare, nota come Major Oak, indicata come quella sotto cui Robin si ritrovava con la sua banda. Oggi, però, è quasi certo che non era Sherwood la foresta del fuorilegge e di sicuro quella quercia non ebbe nulla a che fare con lui. Si calcola infatti che l’albero abbia circa 800 anni, come dire che nel 1200, quando si sarebbero svolte le vicende di Robin, la quercia doveva essere solo un esile fuscello.

A Kirklees esiste ancora l’antica canonica dove Robin sarebbe morto. Secondo le Gesta, Robin, moribondo, avrebbe scagliato una freccia dalla finestra della sua stanza chiedendo a Little John di seppellirlo nel punto esatto in cui fosse caduta la freccia. A circa 550 metri da quella finestra si trova un’antica tomba e al suo interno un’iscrizione afferma che Robin Hood è lì sepolto dal 21 dicembre 1247.

Ma l’iscrizione è del XVIII secolo, epoca in cui la tomba rappresentava una meta turistica, e gli scavi fino a un metro di profondità non hanno portato nulla alla luce.

Ecco un momento del programma in cui ci rechiamo proprio sulla presunta tomba di Robin:

Oltre che nel programma televisivo, ho affrontato più a fondo la figura di Robin Hood nel mio libro Enigmi e misteri della storia, a cui rimando chi volesse approfondire.

L’elusivo fuorilegge, tuttavia, sembra prendersi ancora gioco di chi vorrebbe catturarlo. E forse sta proprio qui il segreto della sua immortalità, nel fatto di essere imprendibile.

Robin Hood sarà per sempre un mistero che non potrà mai essere risolto e che, proprio per questo, continuerà ad affascinare chi sogna un mondo migliore in cui anche i banditi sanno essere buoni.


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, mentre Il passato è una bestia feroce è il primo thriller di una nuova serie. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitter, PeriscopeGoogle+, Instagram e attraverso la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive).


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3 risposte

  1. Massimo ritorno finalmente a leggerti! E trovo come sempre interessanti argomenti ad attendermi! Robin Hood rimane il mio mito preferito, un ever green ….visti i tempi 🙂 Lo immagino un po’ come un brigante,e come sempre dipende dai punti di vista verrà definito un bandito o un eroe! Per quanto riguarda la quercia, mi viene da pensare che anche se fosse un fuscello ai tempi,che poteva davvero essere il loro punto d’incontro( o forse vado troppo di fantasia pensando che sia stata piantata dallo stesso) che in seguito era una quercia imponente ecc ecc,potrei anche pensare che sia per via dei racconti tramandati magari a voce, a volte certi particolari vengono aggiunti o tolti a seconda della fantasia della gente il passa parola a volte è una magia incomprensibile 🙂 cmq rimane il mistero il mito la bellezza 🙂 non posso aprire il video desolata io! :/

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