“Cosa da non credere”: ragionamenti su scienza e misteri per la scuola

Stefano Oss "Cose da non credere" (Curcu & Genovese)

Non è vero che la scienza risolve tutti i problemi di questo mondo. Anzi, qualcuno lo crea anche. Però qualcosa di utile lo fa. Il punto è quello di riuscire a chiarire almeno un po’ cosa sia la scienza e come operano gli scienziati e, magari, accorgersi che a questo mondo è facile dire “scientifico” ma è molto più difficile fare scienza.

E’ questo il presupposto da cui parte Cose da non credere (Curcu & Genovese, 175 pp., Euro 12,00) il nuovo, divertente libro di Stefano Oss, docente di fisica presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dll’Università degli Studi di Trento, oltre che presidente del CICAP-Trentino Alto Adige.

Ecco come Stefano presenta il libro: «C’è chi se ne approfitta e fa passare sotto l’etichetta di “scientifico” molti fatti certamente interessanti ma spesso riconducibili a superstizioni, leggende, innocenti giochi, quando tutto va bene. Quando le cose vanno peggio, e più spesso di quanto non si immagini, si è al cospetto di veri e propri inganni, mistificazioni, truffe e raggiri. Se ne parla da sempre, di queste cose. Forse è giunta ora di parlarne chiaramente anche a scuola, laddove i cittadini-studenti crescono e si formano esposti alla cultura dell’informazione, della tecnologia, dei saperi, della vita insomma. In questo libro un gruppo di ragazzi discute, si confronta, ragiona e riflette su scienza e pseudoscienza, su misteri, fantasmi, sui modi propri e impropri di affrontare problemi di salute, di fortuna, di ciò che è reale e invece ciò che è immaginato o immaginario. Le conclusioni le traggono loro stessi, aiutati nel loro interrogarsi dalla guida della ragione e del buon senso».

Stefano mi ha anche fatto l’onore di chiedermi di scrivere una prefazione al libro, il tema è “La scienza rende felici?”. Ne parleremo prossimamente…

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16 risposte

  1. Da interessato alla diffusione dell’educazione scientifica nella scuola, intesa come consapevolezza del metodo ancor prima dei contenuti, volevo segnalare a Massimo Polidoro un documento di come purtroppo alcune realtà della scuola italiana sono ancora ben lontane da tale obiettivo: si tratta di una conferenza avvenuta il 7 novembre 2013 nel corso delle celebrazioni del 90° anniversario della fondazione del liceo scientifico e linguistico “Principe Umberto di Savoia” di Catania:

    https://www.youtube.com/watch?v=O5Sn2TJ0mc4

    avente come relatori Franco Battiato e un certo Andrea Di Stefano: basti sentire le affermazioni ai momenti 22:16, 24:27, 28:00, 28:54, 1:03:33 e a 1:31:19: piramidi aliene, cabala atomica, monaci volanti, luna piena e crimini, uomini diventati scimmie, scienza che non va guardata con simpatia “quando fa danni” e sorvoliamo sul resto dell’intervento con applicazioni molto creative della legge di Keplero e di particolari rapporti tra la dimensione di un’entità e la sua durata di vita. Insomma, su questo tema il lavoro da compiere nella scuola è ancora lungo…

  2. @Emanuele: l’articolo che segnali è leggibile gratuitamente e puoi senz’altro segnalarlo e diffonderlo quanto vuoi (anzi, a noi fa solo piacere); se invece vuoi pubblicarlo da qualche parte ti basta contattare il CICAP per chiedere il permesso.

  3. @Emanuele: dove hai cercato le informazioni sul CICAP? Se vai sulla nostra rivista online, http://www.queryonline.it, trovi aggiornamenti e approfondimenti quasi quotidiani del tutto gratuiti. Se poi vai sul nostro sito http://www.cicap.org trovi centinaia di articoli e approfondimenti ancora gratuiti. A pagamento puoi trovare i numeri interi delle riviste, se li vuoi, o i singoli articoli più recenti per qualche centesimo. Il CICAP è un’associazione senza fini di lucro che, ahimé, non ha altro modo per sostenersi se non le sue riviste, i suoi libri e le sue altre iniziative. Senza queste semplicemente non potrebbe esistere il CICAP.

  4. Mi ricollego al primo (e più intelligente, a mio avviso) commento di @Aldo Grano…perchè tanta pubblicità alla scienza nelle scuole, se poi, in quello che ho sempre ritenuto un tempio della ricerca della verità come il CICAP, non trovo altro che pubblicità a libri, articoli e riviste? Per quale motivo non posso condividere un articolo in rete, senza dovermi preoccupare delle ritorsioni di una casa editrice?…non voglio passare per un ingenuo che crede che la scienza debba autosostentarsi, elemosinando spiccioli dagli appassionati, ma neanche voglio credere che si debba passare obbligatoriamente attraverso il filtro del conto in banca, per poter suggerire agli amici complottisti o superstiziosi, qualche spunto di ragionamento autorevole! Come già detto, ho sempre nutrito, fin dalla più tenera età, un immenso rispetto per il CICAP, sopratutto nella persona di Piero Angela, ma penso che, finchè le informazioni più fantasiose saranno fruibili da chiunque gratuitamente, non avrà alcun senso fare giornate contro la superstizione o propaganda scientifica nelle scuole.La scienza dovrebbe essere, a mio avviso, alla portata di tutti, e non solo un argomento di discussione “degno” di un cerchio ristretto, che appare, in prima analisi, settario e propagandistico..ciò allontana la massa dalla razionalità, e la avvicina ad un discutibile, se non mediocre, “pensiero qualunque”.

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