Un fotomontaggio che mostra come potrebbe essere la Terra se fosse cava al suo interno. Chiedersi chi o che cosa si nasconde al centro della Terra è una domanda che a lungo ha intrigato i nostri antenati. Oggi sappiamo che sotto la superficie terrestre ci sono rocce di diversa composizione e solidità, e che più a fondo si va, più la temperatura si alza, fino a raggiungere i 5.000 gradi. Condizioni assolutamente proibitive per qualunque forma di vita. Ma se per un momento si dimenticano le scoperte della geofisica e si ritorna indietro nel tempo, ci si accorge che chiedersi quali meraviglie, quali mondi o quali popoli straordinari si nascondessero nelle viscere della Terra non era poi tanto assurdo. Al punto che ancora oggi c’è qualcuno che si fa questo tipo di domande e addirittura lancia spedizioni per trovare l’ingresso alla cavità interna. A che cosa crederanno realmente?
In questi giorni, sperando di fare cosa gradita, qui e sulla pagina Facebook dedicata al mio nuovo libro, Enigmi e misteri della storia, compariranno una serie di interrogativi su alcuni misteri ed enigmi storici come anticipazione degli argomenti di cui mi occupo nel libro. Buon divertimento.
2 risposte
Andrea, non so a quale mio articolo sul triangolo delle Bermuda ti riferisci. In un articolo è molto difficile essere completi e indicare tutti i riferimenti necessari, si può solo dare una visione d’insieme. Ti rimando al capitolo che ho scritto sull’argomento in “Grandi misteri della storia” e, per approfondire ulteriormente, al libro di Larry Kusche: “The Bermuda Triangle Solved”, dove probabilmente trovi tutti i dettagli che ti interessano.
Salve, mi chiamo Andrea Antonetti.
Ho letto il suo articolo sul Triangolo delle Bermuda con lo spirito galileano del libero pensatore.
Lo commento qui, perché non sapevo come contattarla.
1) Dire: nella maggior parte dei casi è stato possibile spiegare i fatti in modo razionale, equivale a dire: di migliaia avvistamenti Ufo solo poche decine sono inspiegabili… dunque? Una cosa non esclude l’altra, ovviamente, anche se si parla di tesi opposte.
2) i pochi casi insoluti sono quelli per cui non è stato possibile trovare informazioni… e questo rende un fatto spiegabile o una tesi priva di fondamento? Ma il metodo Galileano è rimasto in America?
Unisco questi quattro punti:
3) Diverse sparizioni attribuite al triangolo sono in realtà accadute più lontane?
4) Quasi tutti gli incidenti si sono verificati quando il tempo era brutto…
5) chi ha scritto libri sul triangolo ha deliberatamente nascosto informazioni che avrebbero permesso di fornire semplici spiegazioni.
6)alcuni incidenti non sono mai avvenuti.
E’ facile sostenere la su stessa tesi contro di lei, cioè, per spiegare un mistero che a suo avviso non è affatto un mistero, ha usato il punto numero 5… parla di aria fritta, senza fornire fonti, statistiche, nomi… insinua il dubbio senza fornire semplici informazioni, dando spiegazioni che sono solo frasi buttate lì, di nuovo, il metodo galileano, è rimasto in America?
Nello stesso modo in cui si contesta una tesi, si dovrebbe essere capaci di difenderla, il rischio è scadere nell’opportunismo, difendere una posizione perché sì, e questo, di scientifico, non ha niente.
Andrea Antonetti