Esiste qualcosa di simile alla “Forza” che i protagonisti di Star Wars usano per spostare oggetti a distanza, sollevarsi da terra o indurre gli altri ad obbedire ai propri comandi?
Da oltre un secolo si cerca di capire se la psicocinesi, ovvero la presunta facoltà del pensiero di influenzare la materia, sia realtà o solo un’illusione. Ecco come stanno le cose…
Tra l’800 e il 900 i medium spiritici sollevavano, al buio, pesanti tavoli: c’era chi sosteneva che fossero gli spiriti ad aiutarli e chi, invece, che fosse il potere della loro mente. Si scoprì poi che i tavoli si alzavano grazie a ganci nascosti e a complici vestiti di nero.
Negli anni 50 e 60 alcuni parapsicologi si convinsero di avere trovato persone con forti facoltà psicocinetiche. L’americano Ted Serios, per esempio, sembrava capace di imprimere il proprio pensiero su una lastra fotografica. Il caso si concluse, però, quando si trovò che per ottenere le sue fotografie psichiche, Serios usava un piccolo visore per diapositive.
Uri Geller, negli anni 70, fu l’ultimo personaggio che sembrò dotato di potenti facoltà psichiche: piegava forchette solo “guardandole”, muoveva le lancette degli orologi, spostava l’ago di una bussola… Quando il prestigiatore James Randi dimostrò di poter fare le stesse cose usando dei trucchi, Geller sparì dalle scene, rifiutandosi di mostrare i suoi presunti poteri in condizioni controllate, e preferendo esibirsi nei talk show televisivi.
LEGGI L’INCHIESTA DI RANDI SU URI GELLER
Gli esponenti della Meditazione Trascendentale sostengono di potere imparare a volare, ma fino ad oggi il massimo che riescono a ottenere è la possibilità di rimbalzare su materassini elastici: nessuno ancora ha mai potuto fermarsi a mezz’aria come promesso.
Alcuni ipnotisti televisivi, poi, sembrano in grado di condizionare la volontà delle proprie “cavie”, inducendole a obbedire ai loro comandi. Nella realtà, l’ipnosi non può indurre nessuno a fare qualcosa contro la propria volontà, le esibizioni televisive sono solo una forma di spettacolo, dove l’artista si accorda prima con le sue volenterose vittime.
Le ricerche più serie sulla forza del pensiero riguardano oggi test di micro-psicocinesi, condotti su grandi numeri di persone e volti a verificare l’azione della volontà umana su complessi sistemi meccanici.
Normalmente, questi apparecchi producono effetti casuali, mentre in condizioni di sperimentazione psicocinetica dovrebbero mostrare comportamenti anomali attribuibili all’influenza dei soggetti.
I risultati, però, fino ad oggi sono stati inconcludenti e il principale laboratorio che se ne occupava, all’Università di Princeton, è stato chiuso nel 2007.
Massimo Polidoro
Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. L’avventura del Colosseo è il suo nuovo libro, e tra gli altri Rivelazioni, Il tesoro di Leonardo e i thriller Il passato è una bestia feroce e Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su Facebook, Twitter, Periscope, Instagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivete qui.
2 risposte
Caro Massimo, io, se fossi in Voi, eviterei di parlare di Uri Geller: “In un’intervista con un quotidiano giapponese, a Randi venne attribuita un’affermazione secondo cui Uri Geller aveva spinto un suo caro amico a “spararsi in testa”, dopo che Franklin aveva scoperto di essere stato raggirato da Geller (cosa che Randi successivamente disse trattarsi di una metafora il cui senso era andato perso con la traduzione,[46]) poiché questo amico morì per cause naturali, Geller fece causa con successo sia al quotidiano che a Randi nei tribunali giapponesi. Randi non poté partecipare al processo e nel marzo del 1993, a condanna emessa, si rifiutò di pagare i 500 000 yen stabiliti dal giudice. Geller più tardi, in un accordo col CSICOP, acconsentì a non perseguire Randi per quella somma.[47][48] L’editore giapponese invece risolse la questione extragiudizialmente con una somma definita “a sei cifre”.[49]
Randi una volta commentò che i trucchi di Uri Geller erano della stessa qualità di quelli che Randi leggeva sul retro delle scatole di cereali quando era bambino. Geller fece causa sia a Randi che allo CSICOP. Lo CSICOP disconobbe Randi, dichiarando che l’organizzazione non era responsabile delle affermazioni di Randi. La corte concordò che coinvolgere lo CSICOP fosse ridicolo, e venne quindi scagionato. A Geller venne ordinato di pagare dei danni sostanziosi al CSICOP.[50][51][52] La sentenza escludeva specificamente Randi dal ricevere parte di quei soldi. Randi e Geller hanno entrambi accumulato spese legali per centinaia di migliaia di dollari. In un incontro privato sono giunti ad un accordo extra-giudiziale, i cui dettagli sono stati tenuti privati. Questo accordo è in gran parte responsabile della mutua decisione da parte di Randi e dello CSICOP di separare le proprie strade.”
Ti ringrazio per l’avvertimento, caro Aldo. Conosco tutto e tutti i retroscena di queste storie, ne racconterò i dettagli nella biografia di Randi a cui sto lavorando…