La maledizione di Oak Island: l’isola del mistero

Secondo una leggenda, in un profondo pozzo di Oask Island, un’isoletta della Nova Scotia, sarebbe nascosto un tesoro di pirati.

Oak Island

Varie spedizioni sono state tentate per trovare il tesoro, e diverse persone hanno perso la vita provandoci, ma nessuno ci è mai riuscito. Esiste realmente il tesoro di Oak Island?

The Curse of Oak Island
Il manifesto dello show televisivo dedicato al “tesoro” di Oak Island.

A questo argomento dedico un articolo sul nuovo numero di Focus Storia. Da sempre Oak Island attira la curiosità degli appassionati di mistero.

Addirittura, da alcuni anni, l’isola è diventata il set per un reality show, The Curse of Oak Island, in cui gli attuali proprietari si inventano sempre nuovi sistemi per cercare l’elusivo tesoro nascosto.

Nel corso degli scavi, sarebbe stata anche trovata una lastra di pietra incisa con strane iscrizioni in codice. Secondo una possibile traduzione il testo diceva: “Quaranta piedi sotto, sono sepolti due milioni di sterline”.

Secondo lo studioso di misteri Joe Nickell, però, tutta la storia sarebbe piena di incongruenze e falsità e, forse, la spiegazione dell’enigma risiederebbe in un rituale massonico. 

Il tesoro, cioè, non esisterebbe realmente ma le storie che ne parlano furono inventate dai Massoni, oppure arricchirono leggende preesistenti, per tramandare certi loro rituali.

La Massoneria si basa infatti su un complesso sistema allegorico-simbolico, che fa spesso riferimento alla costruzione del Tempio di Re Salomone. In queste allegorie si parla di una cripta segreta, nella quale sarebbero custoditi tesori e segreti localizzabili grazie a un codice misterioso.

Ipotesi suggestiva e plausibile, che però non mette ancora la parola fine al mistero di Oak Island…


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, mentre Il passato è una bestia feroce è il primo thriller di una nuova serie. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitter, PeriscopeGoogle+, Instagram e attraverso la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive).


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11 risposte

  1. Per curiosità seguo dalla prima puntata le evoluzioni del mistero di Oax Island (come la chiamo io, oax vuol dire truffa).
    Non riesco a capacitarmi come il fratello ricco dei Lagina (Martin) l’altro è un postino in pensione (Martin) possa continuare a sperperare milioni e milioni di dollari.
    Una parte li recupererà sicuramente con i diritti televisivi, ma il resto se ne sta andando nel pozzo.
    Assurdo, se almeno ci fosse un fondamento scientifico e qualche prova certa lo capirei ma così dopo anni di tentativi a vuoto è un vero sputo in faccia alla miseria di cui purtroppo soffre molta gente.
    saluti
    furio

    1. Si tratta unicamente di un programma televisivo: le persone coinvolte recitano una parte, in cambio di un bel po’ di denaro. E finché c’è gente che guarda il programma, continueranno a cercare… il nulla. Tutto qui.

  2. non riesco a capire come riescano a concepire ore ed ore di un documentario sulla presunta ricerca di un tesoro,in questo caso Oak Island,praticamente costruito sul nulla (come tanti altri documentari americani). E mi pongo una domanda riguardo al famoso pozzo 10x menzionato nei suddetti filmati: ma,in maniera ragionevole,come si può pensare che nel 1700 o giù di lì sarebbero arrivati ad una profondità in verticale di 55 metri (che non son pochi) per nascondere un tesoro? E con quali mezzi? Con pala e piccone? E se sì,era necessario arrivare all’assurda profondità di 55 metri? Ma per favore!

    1. Vabbè dai gli egiziani costruirono le piramidi e innalzarono obelischi e tu pensi che nel 700 non riuscissero a costruire un pozzo di 55 metri??? Qui a Valeggio c’è un pozzo medioevale di 30 metri. Ma sai quante culture megaliriche hanno sollevato l’impossibile? Antico non significa primitivo e cioè delegato solo a pala e piccone.

      1. Non devi dirlo a me, Luca: sono il primo a sostenere che gli antichi erano grandissimi ingegneri. La vicenda del pozzo di Oak Island, però, è qualcosa di diverso: non si tratta di un’opera d’ingegneria, ma di un’illusione in cui tanti sono caduti (letteralmente).

  3. Oddio! Giusto un paio di giorni fa, mettendo in ordine alcuni files sul mio pc mi è capitata per le mani (virtuali) propio l’immagine di Oak Island di Joe Nickell… (!!!) Per la cronaca ho iniziato a fare un po’ di ricerche tra gli articoli del Cicap, Wikipedia e vari altri articoli e immagini su internet; ho persino provato a decrittare la scritta in codice sulla lastra di pietra, ma, dopo aver individuato alcune lettere, mi sono accorta che la soluzione era tre righe più sotto nella stessa pagina. Ma la cosa che pare davvero “paranormale” è questa straordinaria coincidenza… 😉 ;-P !
    Qualche anno fa, mentre facevo delle “chiacchiere” amene su un forum (stavamo giocando a una specie di battaglia navale e nel frattempo davamo libero sfogo a tutte le nostre… “boutades”, per non utilizzare termini più coloriti!) cominciai a evidenziare alcune curiose coincidenze che erano capitate e, sostenendo le mie tesi con l’opinione attribuita a Sherlock Holmes, secondo cui troppe coincidenze non sono più tali (in realtà non so se lo abbia davvero detto in qualcuno dei romanzi, a me pare di averlo letto su “Dylan Dog”), ho cominciato a dire che forse quelle apparenti coincidenze non erano altro che un indizio di qualcosa di molto più grande e complesso e conclusi, dopo un altro po’ di chiacchiere, che forse l’intero continuum spazio-temporale stava collassando.
    Ovviamente scherzavo, ma qualcuno, anche se non mi ha preso seriamente, ha iniziato ad avvertire una certa ansia davanti alle mie dichiarazioni pseudo-apocalittiche e ho dovuto tranquillizzarlo/a dicendo che era solo un gioco, mica l’agomento di una puntata di “Boyager”!
    Non so se iniziare a scrivere racconti fantasy o fantascientifici (per la gioia dei miei “fan” che mi spediscono a quel paese ogni volta che su quel forum scrivo “Ma guarda un po’ che coincidenza!”), oppure se costruire teorie pseudosciantifiche da lanciare su internet per esperimenti psicosociali. 😀

    1. Grazie per la storia, Maria Rosa. Se posso darti un suggerimento, propenderei per la prima ipotesi: di teorie pseudoscientifiche sul web ce ne sono, ahimè, già troppe… 😉

      1. Prendo per buono il tuo suggerimento, grazie! Forse ti arriveranno le maledizioni dei miei correttori di bozze e “fan” cui chiederò di leggere i miei elaborati… 😉

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