Lotta senza scampo ai ciarlatani: parte il Corso del CICAP

Parte sabato il nuovo Corso del CICAP. Dal paranormale agli Ufo, dalle medicine alternative alle teorie del complotto, lezioni teoriche e pratiche per smascherare bufale e leggende metropolitane.

Abbiamo risolto centinaia di casi, ma le vecchie storie ogni tanto ritornano e c’è sempre qualcuno che ci casca. Ecco perché è importante imparare a usare gli strumenti della ragione e della scienza per difendersi.

Andrea Bettini di Rai News mi ha intervistato pochi giorni fa sul Corso per indagatori di misteri del CICAP. Ecco il testo dell’intervista completa, disponibile anche sul sito di Rai News:

Cammineranno sui carboni ardenti, si sdraieranno su letti di chiodi, faranno apparire presenze paranormali nelle fotografie e tracceranno cerchi nel grano. Conoscere il proprio nemico è la prima regola per avere successo, anche per gli investigatori di misteri. Il 24 gennaio a Torino inizierà il nuovo corso del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze. Fino a giugno gli iscritti impareranno a riconoscere i trucchi dei truffatori e gli errori comuni che possono far nascere una leggenda metropolitana, far diffondere una bufala, circondare con un alone di mistero un fenomeno assolutamente naturale.

Paranormale, Ufo, medicine alternative, disinformazione, fantarcheologia, teorie del complotto. Il programma si articola in sei fine settimana e contiene un po’ di tutto. Tra i docenti ci saranno anche prestigiatori e illusionisti onesti, che mostreranno i loro trucchi e saranno ben lieti di aiutare a smascherare chi li usa per abbindolare la gente. Massimo Polidoro, padrone di casa in quanto segretario del CICAP, interverrà nella prima lezione, dal titolo “I ferri del mistero”.

Massimo Polidoro, chi è un investigatore di misteri?
Abbiamo presentato il corso con questo nome perché è più divertente. Lezioni teoriche ed esperienze pratiche serviranno soprattutto ad insegnare come avvicinarsi alle notizie con spirito critico e seguendo un approccio scientifico. L’unica competenza che serve è la curiosità, il desiderio di comprendere come funzionano la Natura, il mondo e la mente dell’uomo, di capire perché siamo portati a credere a cose che non hanno nessun fondamento.

C’è una tendenza innata a credere a complotti, cospirazioni e misteri?
Siamo tutti attratti dal mistero, da quello che non conosciamo. L’uomo è curioso per natura: è la molla che ci ha permesso di esplorare il mondo ed è alla base della scienza stessa. C’è però anche il desiderio di trovare risposte rassicuranti. Il mago, il guaritore, il teorico della cospirazione offrono proprio questo.

Si può dire che anche per essere degli imbroglioni bisogna avere delle doti particolari?
Certamente. In un certo senso, bisogna essere degli artisti. Anche se si può discutere se sia lecito farlo, alcuni sono quasi dei geni per la capacità con cui riescono a creare le loro storie e i loro inganni e soprattutto a renderli credibili. Altri invece sono solo dei truffatori, anche molto dozzinali, che trovano però terreno fertile e riescono a convincere le persone più deboli.

In base alla vostra esperienza, di fronte alle notizie ci sono dei segnali tipici che ci devono mettere in allarme?
Quando la storia sembra troppo bella per essere vera, è sempre meglio diffidare e fare qualche controllo. Quando qualcosa è troppo spettacolare, sensazionale, piacevole o va troppo incontro a quello che ci piacerebbe che fosse vero, spesso non lo è. Bisogna sempre verificare le fonti e la loro attendibilità, confrontarle con altre. C’è del lavoro da fare ed è quello che fa il Cicap abitualmente, ovviamente gratis.

Quali sono i casi più importanti risolti dagli investigatori di misteri?
Ormai sono centinaia. Tanto per citarne qualcuno, molti si ricorderanno ad esempio di Uri Geller, quel signore che sosteneva di poter piegare coltelli e forchette con la sola forza del pensiero. Fu anche studiato da scienziati che lo presero sul serio. In realtà fu possibile dimostrare che quello che faceva si poteva ottenere con normali trucchi da prestigiatore. Infatti, ogni volta che Geller veniva messo a confronto con qualche illusionista, scompariva o trovava mille scuse per non farsi vedere. Poi ci sono stati i guaritori filippini, che sostenevano di curare le persone a mani nude estraendo tumori e risaldando il taglio con i loro poteri magici. Di fatto, quelle che fingevano di estrarre erano solo delle frattaglie di pollo che nascondevano abilmente tra le mani. Il malato, a cui non veniva tolto assolutamente nulla, tornava a casa malato come prima.

Dai cerchi nel grano ai fantasmi, l’impressione è che anche la suggestione conti molto: più se ne parla, più i presunti misteri si moltiplicano. Anche nel campo del paranormale e delle pseudoscienze ci sono delle mode…
Sì, ci sono dei cicli che ritornano. Negli ultimi mesi le storie riguardano in particolare le cospirazioni, da quelle sull’11 settembre a quelle sul presunto legame tra vaccini a autismo, piuttosto che altre cure come Stamina. Ci sono periodi in cui vanno molto di moda le storie sugli antichi astronauti. D’estate tornano spesso di moda gli Ufo. Niente di tutte ciò che viene smontato e spiegato scompare mai del tutto. Torna sempre, magari sotto altra forma, e c’è sempre qualcuno che ci casca. È un lavoro che non finisce mai: per questo servono gli investigatori di misteri.


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti. Il 3 marzo 2015 uscirà per Piemme il suo primo thriller: Il passato è una bestia feroce. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitterGoogle+ e attraverso la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive).


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2 risposte

  1. Salve Massimo, spero prima o poi di riuscire a partecipare ai corsi organizzati dal CICAP, nel frattempo ho quasi letto tutti i tuoi libri e molti quaderni del Comitato, e sento che devo ringraziarti, principalmente te, poi De Vincentis, Fuso, Garlaschelli, Ferrero, Bagnasco eccetera, per avermi insegnato il pensiero critico, la ragione e il buon senso.
    A tutti voi ancora grazie.
    Luca

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