“Spettri” di Mary Roach

Spettri di Mary Roach

Una divertente inchiesta a firma di una giornalista scientifica del New York Times, già autrice di Stecchiti, un bestseller dedicato a capire quello che avviene ai cadaveri dopo il decesso. Questa volta, l’autrice ha voluto spingersi più in là, per cercare di scoprire cosa accade agli uomini dopo la morte: se, cioè, esiste un’aldilà.

Spettri è un ottimo esempio di giornalismo critico, rigoroso e scientificamente attento, ma anche arguto e pieno di umorismo, senza però mai cadere nellla derisione delle credenze altrui. Un lavoro per molti versi inedito. E’ la prima volta, per esempio, che trovo analizzati in un libro (su S&P 68 se ne era parlato in un articolo di Andrea Albini) gli studi del padovano Santorio Santorio, un fisiologo che tra i primi si occupò della “perdita insensibile di peso” nei cadaveri. Secondo alcuni, infatti, il peso che si perderebbe sarebbe quello dell’anima che lascia il corpo. 21 grammi, secondo certi. Roach indaga questo argomento in maniera davvero esaustiva.

La giornalista si occupa anche di medium, ovviamente, sia di quelli vittoriani (spassosa la descrizione del ritrovamento dell’unico ectoplasma esistente, quello di Helen Duncan conservato all’Università di Cambridge) che di quelli studiati di recente da Gary Schwartz all’Università dell’Arizona. Inutile dire che non ne rimane molto impressionata. A proposito delle comunicazioni che arriverebbero dall’aldilà attraverso questi medium, per esempio, commenta: «pare che i defunti non abbiano interesse a parlare di ciò che a noi sembrerebbe ovvio: tipo le cose che pensiamo ci vogliano assolutamente dire oppure quelle che noi ancora vivi smaniamo di sapere. Ehi, dove sei adesso? Cosa fate tutto il giorno? Come ci si sente a essere morti? Puoi vedermi? Anche quando sono in bagno? Volete che smettiamo? Invece, quando chi non c’è più si manifesta, lo fa attraverso delle impressioni vagamente criptiche: una donna tozza dai capelli grigi, un cagnolino nero, la data “23 maggio”. E’ un modo stranissimo di comunicare».

La Roach frequenta il “college per il progresso della scienza medianica” presso la Spiritualists’ National Union, in Inghilterra. Al corso per sviluppare la propria “sensibilità medianica” scopre che questa sensibilità, anche se non è detto esplicitamente dagli insegnanti, in sostanza consiste nel tirare a indovinare: «La tutor è seduta dietro di noi, in coppia con un ragazzo dall’aria seria di nome Alex. Sta descrivendo la casa di una nonna defunta. “Sento che c’è un problema con le finestre”. Alex sembra perplesso e scuote la testa. La tutor insiste: “Sì che c’è. La nonna aveva cambito le tende?” Lui scrolla le spalle. “Stava pensando di cambiarle?” E’ una cosa che ho già visto fare dai sensitivi in tv. Sembrano utilizzare degli atteggiamenti vagamente intimidatori, il che, mescolato alla naturale tendenza degli esseri umani a volersi far prendere in simpatia, consente di portare, senza alcuna difficoltà, un’altra persona a vedere le cose esattamente come vuoi tu». Dopo una serie di weekend con docenti di questo tipo, la Roach si convince che «è il cliente che fa il medium».

E non è tutto. Si parla di psicofonia, di NDE, di processi dove l’apparizione di un fantasma viene ammessa in aula come prova. Di reincarnazione, con la Roach che vola fino in India per seguire una verifica nelle ricerche di Ian Stevenson. Dei rapporti tra campi elettromagnetici e fantasmi, con lei che si sottopone alla esposizione di tali campi per vedere se davvero provocano allucinazioni spettrali.

Un saggio moderatamente scettico, insomma, dove finalmente si riesce anche a sorridere (non a deridere), scoprendo allo stesso tempo una quantità notevole di notizie poco o per nulla note. Un esempio di divulgazione per un pubblico non specialistico che andrebbe imitato più spesso anche da noi.

Spettri
Apparizioni, ectoplasmi e care presenze.
La vita dopo la morte secondo la scienza

di Mary Roach
Einaudi, 2006
pp. 230, Euro13,50

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3 risposte

  1. Mi associo ai complimenti per l’autrice: ho letto e apprezzato molto entrambi i volumi e spero che ci delizi presto con nuove inchieste ai confini del conoscibile con precisione e arguzia

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