Candele (poco) misteriose e sciocchezze sul CICAP

Salvatore M. mi scrive: «Ciao Massimo,  sono un appassionato di fotografia. Nonostante io non sia per niente un fan del Cicap, ho grande stima di te e del tuo modo di operare e cercare di far luce su certi argomenti: mi pare che, come me, il tuo obbiettivo sia cercare genuinamente la Verità, indipendentemente da idologie, spiritualità, superstizioni o credenze personali. Cioè quello di costruire qualcosa piuttosto che “smontare”, come sembrano (a mio avviso, ma spero di sbagliarmi) voler fare alcuni membri del Cicap, che nel loro anteporre le convinzioni personali alla Verità sembra non si discostino molto dai fanatici (nel migliore dei casi) dei quali si prefiggono di “controllare le affermazioni”. Ma, e mi scuso, non ti ho scritto per fare delle critiche (che tu certo non meriti), ma per inviarti delle foto da me scattate prendendo spunto dai tuoi ultimi articoli del blog, che seguo con grande interesse, e cercando di simulare alcuni “effetti”, su consiglio di un mio amico e tuo grande ammiratore, Marco.

Vorrei precisare che:

1 Sono consapevole che qualunque fotografo considererebbe queste foto un’offesa alla sua intelligenza 🙂 ,ma così potrebbe non essere per altre persone. Per questo Marco mi ha convinto a mandartele.

2 Fai delle foto ciò che credi più opportuno (l’unica persona ritratta sono io), solo vorrei che fosse chiaro che le foto altro non sono che un “esercizio” (l’unica cosa “paranormale” sono i miei capelli 🙂 x far vedere come, giocando sui tempi di scatto ed esposizione, si possono creare certi effetti che, ad un occhio “predisposto”, potrebbero essere confuse con fenomeni paranormali… anche se nel mio caso sono volutamente esagerate, quasi a sfiorare il ridicolo. Se però le immagiamo fossero scattate in un ambiente più adatto di casa mia (es.casa diroccata) e studiate meglio, con l’aiuto di più persone e mezzi, i risultati potrebbreo essere ben altri…

3 Lo scopo è solo informativo, non certo quello di dimostrare l’esistenza o la non esistenza di alcun fenomeno paranormale.

Grazie per il tempo che mi hai dedicato, spero di essere stato più utile che noioso».

Ecco alcune delle foto di Salvatore:

Ho ringraziato Salvatore, le cui foto mi sembrano davvero molto suggestive e che sembrano forse anche più bizzarre di quelle ottenute da Enzo (che, invece, lo ribardisco, senz’altro le ha ottenute in buona fede, pensando si trattasse senz’altro di qualcosa di anomalo). A questo punto, però, davvero la questione originale sembra avere ben poco di paranormale, a meno di nuove rivelazioni. E, dunque, grazie Salvatore per il tuo utile e illuminante (è il caso di dirlo) contributo.

Quanto a quello che dice Salvatore a proposito del CICAP, però, gli ho scritto così: «Sei sicuro che le cose stiano come scrivi? Mi spiego: mi sai dire chi sono i membri del CICAP che hai in mente e mi sai dire quando esattamente hanno fatto quel tipo di affermazionidistruttive e “da fanatici”? Te lo dico perché, se fosse vero, mi preoccuperei molto. Ma mi viene anche da pensare che, forse, la tua impressione è dovuta più a un sentito dire (basato magari su informazioni false o di qualcuno che vuole metterci in cattiva luce) che non una valutazione fondata su un esame dell’effettivo lavoro del CICAP».

Ho infatti notato che a volte c’è chi mi scrive dicendo che condivide il mio lavoro e il mio approccio costruttivo al mistero, salvo poi specificare che però nel CICAP c’è invece chi si comporta spinto più da ideologie che da un sano spirito investigativo e scientifico. La verità è che l’approccio che seguo io è esattamente l’approccio del CICAP. Solo che, in un contesto come questo blog, forse si ha la possibilità di seguire meglio e in maniera più articolata il mio lavoro.

Per altri colleghi, magari, capita invece di vederli un minuto in tv e farsi così un’impressione negativa perché nel programma in cui forse si trovano il loro ruolo è quello degli “scettici”, parola che purtroppo spesso fa rima con antipatici e guastafeste.

Oppure, più spesso, capita di sentire attribuite al CICAP scempiaggini incredibili (come quella dei “porcospini in calore” – guardate qui, a metà pagina circa) e, giustamente, pensare che “questi del CICAP devono essere dei deficienti o in totale malafede” per dire cose del genere. Anche perché nessuno si prende la briga di documentarsi e cercare di capire se quanto ci viene attribuito è vero oppure no…

Devo dire che un giorno mi piacerebbe raccogliere tutte le sciocchezze che si dicono sul CICAP: credo che verrebbe fuori un ritratto davvero interessante. Non del CICAP, certo, ma di chi certe cose le dice e le diffonde. Anzi, volete aiutarmi a raccoglierle? Se conoscete qualche “leggenda metropolitana” sul CICAP, o se pensate che il CICAP faccia o abbia fatto dichiarazioni improbabili e insostenibili, scrivetelo qui di seguito. Grazie!

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0 risposte

  1. D’accordo, ma io sto parlando di ‘vedere ad occhio nudo’, non centrano le apparecchiature scientifiche ora. In una foto scattata a 1X da google earth o a 1X da un satellite spia non cambia nulla , o no? 🙂

  2. Marco, in effetti bisogna ingrandire un pò per riconoscerla meglio, ma devi anche contare che le foto aeree di Google Maps sono meno dettagliate delle ultime apparecchiature scientifiche messe in orbita.

  3. Francesco, tornando alla muraglia, senza ingrandimento francamente dubito che si possa vedere, nemmeno la linea. Vuoi una prova? Dai un’occhio con google earth. Io non la vedo se non mi avvicino un bel po’…fammi sapere

  4. Francesco, io ci rinuncio. Se hai voglia continua tu.

    Non ho mai preteso di essere ‘divulgatore scientifico’ ne tantomeno sto su un piedistallo.

    Saluti

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