Che fine ha fatto la parapsicologia?

Fino agli anni ’80, la parapsicologia sembrava sempre sul punto di riuscire finalmente a dimostrare la realtà dei fenomeni paranormali.

parapsicologia

Poi, col passare degli anni, l’interesse per questo campo è decisamente calato. Che cosa è successo?

La parapsicologia, la disciplina che studia le presunte percezioni extrasensoriali (ESP), ha attraversato diverse fasi, dalla sua nascita ufficiale nel 1935 a oggi.

Una prima fase di grande entusiasmo che, tra alti e bassi, è arrivata fin verso la fine degli anni ’80. Periodicamente, sembrava possibile dimostrare la realtà di facoltà quali la telepatia, la chiaroveggenza, la precognizione o la psicocinesi.

In seguito, al migliorare delle condizioni sperimentali e di fronte a controlli più stringenti, l’interesse del mondo scientifico per la parapsicologia è notevolmente calato.

Risultati inizialmente promettenti si rivelavano dovuti a errori procedurali e presunti sensitivi si dimostravano incapaci di ripetere risultati clamorosi ottenuti senza controllo, mentre alcuni individui si sono rivelati autentici imbroglioni.

Negli ultimi dieci anni, l’interesse scientifico verso la parapsicologia è pressoché nullo e si limita a pochi centri privati e ad alcuni solitari ricercatori universitari, negli Stati Uniti e in Inghilterra principalmente, impegnati a cercare una qualche conferma per le facoltà ESP.

Le ricerche condotte, dunque, sono di portata molto limitata e pubblicate unicamente da riviste di settore.

Non è detto, tuttavia, che chi si occupa di parapsicologia debba necessariamente scoprire che l’ESP esiste.

Conducendo ricerche, e assumendo punti di vista inconsueti, è infatti sempre possibile scoprire qualcosa di nuovo sul funzionamento della nostra mente. Qualcosa che, magari, potrebbe essere più difficile da individuare seguendo percorsi più tradizionali.

Personalmente, sono infatti convinto che la ricerca, se condotta con rigorose metodologie scientifiche, sia sempre positiva e, dunque, dispiace vedere il calo di interesse scientifico per questi argomenti.

Per fortuna, alcuni ambiti di interesse parapsicologico sono oggi affrontati da alcune aree della psicologia sperimentale. 

Nella “Anomalistic psychology” (quella che in italiano ho chiamato Psicologia dell’insolito), per esempio, si studiano i tipi e i livelli di credenze delle persone verso il paranormale e le esperienze insolite soggettive che inducono talvolta a pensare di avere vissuto un esperienza paranormale.

Per approfondire, ecco un’intervista al responsabile del Rhine Research Institute sulle ragioni del calo di interesse per la parapsicologia, qui un sondaggio sui soci dell’Associazione dei parapsicologi a cui è stato chiesto quali sono i principali problemi contemporanei della parapsicologia e qui un’interessante smentita sul fatto che studiare parapsicologia sia considerato un tabù da parte del mondo scientifico.


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, insieme ai thriller Il passato è una bestia feroce Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su FacebookTwitter, PeriscopeInstagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivete qui.


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13 risposte

  1. Si e’ vero la ricerca parapsicologia ha subito un notevole ridimensionamento, ed effettivamente oggi si limita a pochissimi ricercatori interessati, fra cui pochissimi accademici (Patrizio Tressoldi alla Universita’ di Padova) ed il sottoscritto come ricercatore privato. Nessuno finanzia questo tipo di ricerche, ed e’ un problema serissimo, che impedisce di fare progressi.
    Tuttavia i risultati statisticamente significativi continuano a esserci , in particolare applicando tecniche strumentali come le registrazioni EEG fra coppie isolate di soggetti. Ma progetti di conferma, e di piu’ ampio respiro sono impossibili senza finanziamenti. E ricercatori interessati dotati delle necessarie conoscenze metodologiche sono pochissimi. Salvo miracoli, il prossimo futuro di questa Ricerca e’ vicino all’estinzione.

    1. Grazie per il tuo contributo, Wiliiam. In effetti, non ci sono finanziamenti per la parapsicologia: ma davvero è solo disinteresse o magari sono i risultati che non sono abbastanza significativi da giustificare investimenti?

    1. Li conosco benissimo, siamo amici da tanti anni. Ma io parlavo di ricerca in ambito accademico: gruppi di appassionati ne esistono tanti, naturalmente.

        1. Come dico nel mio articolo, non sono le Università a condurre ricerche, ma singoli ricercatori appassionati. Di quelle nell’elenco (come Princeton) alcune hanno chiuso nel frattempo.

  2. Una curiosità Massimo, cosa intendi di preciso con il “migliorare delle condizioni sperimentali e di fronte a controlli più stringenti”? A quali innovazioni degli esperimenti e dei controlli ti riferisci che sono avvenuti a partire dagli anni ’70 – ’80?

    Ciao

  3. Personalmente credo che il mistero dei fenomeni insoliti avranno sempre un certo fascino, perché la curiosità nasce proprio da quelle domande che non sembrano avere risposta. Per esempio mi domando se veramente l uomo è soltanto materia e gli antichi erano davvero così superstiziosi a credere nello spirito. Mi chiedo se la scienza non abbia dei limiti gnoseologici per sondare il mondo non materiale ammesso che esista. Mi pongo anche il problema della coerenza : che forse usare la scienza nel tentativo di spiegare la fede è come usare un ventaglio per gonfiare un pneumatico. Per la fede forse dovremmo usare i sentimenti e non la ragione.

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