Da Marte un “messaggio d’amore”?

Mi segnala Gianfranco D’Elia: «Ti invio, nella foto allegata, un nuovissimo caso marziano di pareidolia. Si tratta dell’immagine ripresa il 26 febbraio 2008 dalla fotocamera CTX (Context Camera) della sonda della NASA “Mars Reconnaissance Orbiter” in orbita intorno a Marte. Come si nota è una fossa a forma di cuore lunga circa 2 Km, in prossimità della regione Hydaspis Chaos, nell’emisfero settentrionale del pianeta (Photo credits: NASA/JPL/Malin Space Science Systems)».

Davvero una formazione toccante…

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0 risposte

  1. Ciao a tutti, sono lungi dal voler difendere Stefano, che non conosco ma che immagino grande e grosso da poterlo fare da solo, però a me pare che la discussione sia stata fraintesa fin dall’inizio e sia poi degenerata.

    Stefano ha scritto:”Avevo perfettamente capito che la foto voleva essere un esempio riguardo i casi di pareidolia, ci tenevo soltanto a precisare che un conto è tentare di analizzare seriamente una foto nella quale SEMBRA INTRAVEDERSI del ghiaccio o DELLA RADA VEGETAZIONE, un conto è vedere in ogni sasso un pochino strano il marziano che corre, il carroarmato arrugginito o le rovine dell’antica civiltà marziana.”

    A me pare che lui stesse solo facendo un vago esempio per dire: alcune cose valgono la pena di essere esaminate con attenzione altre invece sono palesemente pura fantasia.

    Da qui a dire che lui abbia affermato di aver visto della vegetazione marziana ce ne vuole un po’! Ma se anche lo avesse fatto non vedo che male ci sia, in fondo questo è un blog di interessati non un numero di SCIENCE o di NATURE quindi io da normale cittadino credo di poter anche dire una fesseria. Nel qual caso vi prego di correggermi, ma non di aggredirmi!

    Quello che ho notato invece è la facilità con cui è stato frainteso Stefano fin dai primi commenti quando ha parlato di marziani. Ovviamente era fuori tema parlare di marziani in questo post che voleva solo essere un simpatico esempio di paraidolia, però è anche vero che spesso casi come questo sono poi stati trasformati in pretesti per affermare l’esistenza di basi extraterrestri sul suolo marziano, quindi il suo errore mi pare piuttosto scusabile.

    Per tornare invece al tema principale… solo io vedo un coniglietto che saltella sotto al cuore? 🙂

  2. A volte voler cercare un significato è come sventrare una palla per capire come rimbalza. Di certe cose va solo ammirata la bellezza. Come in questo caso… supporre l’esistenza o la non esistenza di una civiltà marziana a partire dall’immagine di una formazione rocciosa simile all’immagine stilizzata di un cuore, significa perdere di vista la cosa veramente importante: la sua bellezza.

  3. @ Francesco Canu

    Purtroppo il problema dell’affidabilità delle fonti è sempre esistito e forse sempre esisterà. Questa la vera piaga della vera informazione!

    Però si può supplire intelligentemente.

    Io ad es. utilizzo questo metodo: non mi limito a leggere le notizie sui quotidiani o settimanali (anche on line); vado a fare una verifica o una ricerca di approfondimento su altre fonti più autorevoli come può essere un’enciclopedia (Treccani o del CICAP che sia).

    Oppure se viene annunciata una notizia della NASA mi collego col sito NASA (che sicuramente è una fonte certa e sicura) e verifico, togliendomi eventuali dubbi.

    Insomma: non limitare alla prima fonte e approfondire sempre, in ogni campo!

    Se noti bene, del resto, è quello che insegna a fare il CICAP…;)

  4. @ Cicappino

    Naturale, d’accordissimo con te, purtroppo però esistono troppi siti con materiale spazzatura, e la cosa peggiore è che la maggior parte di questi figurano ai primi posti nei motori di ricerca. Molti degli articoli bufala, inoltre, sembrano scritti con toni autorevoli, quindi una persona che è completamente digiuna di tale argomento non ha nessun motivo di pensare che gli stiano raccontando delle baggianate. Io ad esempio sono solo un appassionato di astronomia, ma parlando con molte persone mi accorgo avvilito di quanto la materia sia in realtà sconosciuta alla maggioranza, al punto da non distinguere la differenza tra pianeti e satelliti, e, peggio ancora, di non avere la più pallida idea di quanto sia grande e distante il Sole. Per noi sembrano cose che dovrebbe sapere perfino un bambino, ma non è così per tutti.

    Il problema quindi, è reperire fonti affidabili dal quale prendere informazioni, quindi indirizzarli nella direzione giusta.

  5. @ Francesco Canu

    Tu dici “La disinformazione credo che si combatta efficacemente con un’informazione corretta”. E’ giusto: d’altronde è quello che intendevo anch’io!

    Ma io le informazioni me le cerco da solo, anche quelle in campi che non sono i miei.

    E’ questo che fa la differenza tra un credulone ed un razionale!

    E’ così che tutti dovrebbero agire!

  6. @ Cicappino

    Chiaro che le tue parole erano solo accese, e non intendevi offendere nessuno, però vista la tua conoscenza sul campo, per esempio, potresti spiegare a Stefano che le ricerche in astronomia non si basano unicamente sull’osservazione ad occhio nudo, come invece fanno quelli del divertente sito che segnala Marco di Falco, e che la sicurezza della NASA che su Marte non esistano foreste non si basano unicamente sull’affermazione che nelle foto sono solo presenti pareidolie. La disinformazione credo che si combatta efficacemente con un’informazione corretta.

    @Stefano

    Sull’analisi che a tuo avviso sarebbe necessario fare sulle immagini che citi, la NASA ha strumenti ben più sofisticati per farle, e la semplice osservazione è solo una parte infinitesimale, le foto servono solo per mappare e per avere un quadro “visuale” del pianeta, ma le informazioni relative a materiali, componenti atmosferiche esistenti in superficie eccetera provengono dall’analisi agli infrarossi e dalle sonde che inviano informazioni, ed è in base appunto a queste informazioni che si deduce con certezza che non si tratta affatto di foreste, come ad occhio nudo potrebbe sembrare. L’errore grossolano dei siti che pubblicano queste foto affermando che si tratti di qualcosa che non sia la normale composizione di Marte è appunto quello di far credere a chi lo visita che sia sufficente “guardare” una foto di Marte per capire di cosa si tratta. E’ un discorso un pò complesso, perchè spesso questo tipo di siti si rifanno a teorie complottiste secondo le quali la NASA non informi al 100% sulle scoperte che vengono effettuate.

  7. ehm, caro Marco, a proposito di post perfetti…si dice “redarguire” e non “reguardire” e “daccordo” si scrive con l’apostrofo!

    🙂

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