Il volto nascosto

volto nel bosco

Guardate questa foto, che cosa vi sembra? Credo che a chiunque queste rocce non possano che ricordare un volto umano.

Che cosa succede qui. E’ davvero un volto, scolpito da qualcuno, oppure una formazione naturale in cui la nostra mente tende a riconoscere le fattezze di una faccia?

La seconda che ho detto.

Il fenomeno per cui noi tendiamo a dare un significato a una figura ambigua si chiama “pareidolia”. E’ lo stesso meccanismo per cui guardando le nuvole ci sembra di riconoscere un gatto oppure un trattore.

E, naturalmente, è il meccanismo attraverso il quale c’è chi vede il volto di Gesù in una tortilla:

Cristo nella tortilla

(da notare la felicità della signora che si è ritrovata per le mani cotanta reliquia)

e chi invece vede lo stesso volto in un particolare della Nebulosa Aquila:

volto di gesù

Chi vede il volto di Lenin nelle macchie d’acqua sulla tenda della doccia:

Lenin nella doccia

e chi il diavolo nel fumo che si innalza dal World Trade Center dopo l’attentato dell’11 settembre:

diavolo nel fumo

E si potrebbe continuare a lungo ancora. C’è chi vede il volto di Madre Teresa di Calcutta in una brioche:

Madre Teresa

(alcuni la interpretano invece come un ritratto di Ronald Reagan)

Chi vede una sfinge su Marte:

Faccia su Marte

e chi, su una fotografia del suolo marziano, riesce addirittura a distinguere un ritratto di profilo di Nefertiti:

Nefertiti su Marte

La pareidolia è un effetto così forte che, una volta che si comincia a vedere una particolare immagine diventa poi molto difficile vedere qualcos’altro, anche se ci si prova.

Un episodio simile si verificò qualche anno fa nei pressi di Pavia, quando alcune macchie di umidità su un silos vennero interpretate come il volto di un uomo con la barba (e, dunque, come Gesù Cristo). Ci furono pellegrinaggi e preghiere rivolte al silos.

Quando insieme a Luigi Garlaschelli visitammo la fattoria in questione ci rendemmo conto che era necessario uno sforzo enorme d’immaginazione per riuscire a vedere qualcosa in quelle macchie e che, al massimo, si riusciva più facilmente a intravedere un leone con la criniera che un volto umano.

Eppure, una volta che si iniziava a interpretare la macchia come una faccia bastava lanciarle una rapida occhiata per “vedere” subito la faccia.

Poichè esempi di pareidolia si possono trovare quotidianamente e ovunque, come dimostrano gli esempi che abbiamo appena visto, mi piacerebbe invitarvi a osservare la realtà con occhi nuovi.

Se vi capiterà di vedere un volto (o anche qualcos’altro) in una piastrella (come succedeva per esempio in una casa di Belmez, in Spagna), in una macchia d’olio, in una finestra sporca, nei fondi del caffè o in quello che volete voi, scattate una fotografia e mandatemela.

Sarebbe bello creare un archivio di immagini pareidoliche, sarebbe istruttivo soprattutto per chi ancora crede che vedere qualcosa significa automaticamente avere conferma della sua realtà.

Tornerò comunque presto sull’argomento, perchè la pareidolia è un fenomeno davvero molto interessante, che non si esaurisce nell’aspetto visivo ma che riguarda anche l’udito (come dimostrano i tanti esempi che potete ascoltare in questa puntata del mio podcast) e il ragionamento stesso (come dimostra l’Effetto Barnum, per esempio). Provate per esempio a farvi fare l’oroscopo da questo speciale “astrologo-automatico” sul sito del CICAP: se non lo avete mai fatto prima potreste rimanere davvero sbalorditi…

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29 risposte

  1. Bell’articolo e ringrazio per aver arricchito il mio vocabolario. E’ una parola molto interessante per spiegare le isterie o le speculazioni sulle immagini.
    Grazie

  2. Pasquale: posso capire che per qualcuno c’è il fascino di stare sempre ‘nel mezzo’, di non dare mai una valutazione definitiva.
    Ma bisogna lasciare le porte aperte dove ha senso lasciarle… altrimenti in casa ci si ritrova con una bella corrente che ti sposta da una parte all’altra…….

  3. Salve, non so se si ricorda di me e se ha letto il mio precedente post che forse ha valutato un po’ troppo polemico e ha deciso di non pubblicare. Ebbene, continuo ad affermare le mie considerazioni e Le faccio notare che quello che Lei afferma riguardo al fatto che “il volto su marte” sia sicuramente un fenomeno di pareidolia, sia scientificamente sbagliato inquanto non sperimentalmente ed oggettivamente verificabile. Se mai nessun uomo ha messo piede sulla superficie di Marte e mai nessuno abbia visitato precisamente quel luogo toccando con mano ciò che noi tutto abbiamo visto solo dalle foto, ebbene, se questo non è mai avventuto, Lei non può dire che la sua “teoria” sia vera. E’ un atteggiamento quanto meno innapropriato, non di uno scienziato serio e degno di questo nome ma solo di una persona forse “un po’ troppo sicura di se e delle sue affermazioni”. Le faccio un esempio: se, in un processo in cui il giudice e la corte devono dare un giudizio definitivo sulla natura artificiale o naturale del sopra citato “volto su Marte”, nessuna corte e nessun giudice, alla luce di quanto Lei afferma e delle sue “prove”, può darLe ragione; analogamente non potrebbe dare ragione a quanti affermano che il volto sia un’opera artificiale di non si sa bene chi. In entrambi i casi si tratta solo di “indizzi” che pendono da una parte o dall’altra ma non di “prove” definitive. La invito a riflettere a riguardo, ricordandoLe anche come funziona “la giustizia” e i “processi” in cui si applicano le stesse regole della scienza sulla determinazione della verità. Poi, per quanto riguarda la pareodolia, per quello che ne so, esso è un fenomeno in molti casi soggettivo ed individuale, nel senso che una persona può vedere in una macchia sul muro un volto, mentre un’altra no; questo è quello che è mi è capitato quanto una macchia di umidità è comparsa sul soffitto della mia stanza in cui mia madre vedeva il volto di una signora, addirittura riconoscendola in una sua amica morta qualche tempo addietro. Ebbene io proprio non riuscivo a vedere nessuna signora e nessun volto, e solo do un po’ che mi sono sforzato ne ho definito i lineamenti. In conclusione, quanto da me detto, se lo ha ben compreso, dovrebbe essere sufficiente a farLa riflettere su questo fatto e sulla sua attività in genere se vuole essere credibile altrimenti troverà sempre qualcuno che La ribatterà colpo su colpo, trovando sempre argomentazioni che la metteranno in difficoltà e non riuscirà mai a convincere alcun giudice che Lei ha ragione.

    Distinti saluti

  4. Ciao,invito tutti a riflettere sul fatto che ogni uomo ha la vita,il desiderio di amore e la libertà di scegliere tra ciò che è bene e ciò che è male…poi c’è la morte.
    La società è la conseguenza del come ognuno vive,è amato e ama e su come fa le proprie scelte.
    Tutto non avrebbe senso se non ci fosse un seguito…
    La scienza, la pareidolia e il dubbio sono cosa buona quando aiutano a riflettere che nella vita terrena c’è un senso che va al di là della ragione umana,e questo senso, un giorno, sarà molto chiaro a ognuno!
    Cerchiamo di essere tutti prudenti e sereni!
    Spero che chi legge il mio commento abbia luce su ciò che voglio dire.

  5. io sono un alieno e provengo da un sistema solare differente dal vostro sono riuscita a intercettare via radio e fonti varie (che non posso rivelare) questa area (che noi chiamiamo area 51) voi terrestri siete una delle creature più studiate dalle nostre equipe poichè siete una delle razze più primitive della via Lattea vi lascio questo messaggio: tra un po’ di tempo sarete oppressi dalle civiltà della legione oscura i rettiliani e gli insettoidi noi verremo per diffendere la vostra razza ma… c’è una probabilità del 50% che ci riusciremo nel 2012 sarà la nostra prima ascesa in pubblico e il nostro ambasciatore nexuion II verrà in pace per darvi i materiali sufficienti per costruire il TITAN m2 come abbiamo gia fatto in passato con il TITAN primo per salvarvi dall’esplosione del vostro ex pianeta clidion ,

  6. Il caso più bello di pareidolia che mi sia capitato è stato anni fa, quando lavoravo alla cronaca milanese di un quotidiano. In redazione arrivò la foto dei resti di un cappuccino in fondo alla tazza. Vi assicuro che la somiglianza con Padre Pio da Pietralcina era notevole. Proposi al mio capo di pubblicarla, corredata da un articolo che spiegava i fenomeni di pareidolia. “Io non credo a queste superstizioni! Io credo solo al sangue di San Gennaro!” sbraitò lui. La mia stima nei suoi confronti iniziò a scavare.

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