Una figura alla finestra del manicomio…

Ilaria mi scrive: «Ti scrivo per sottoporti una foto piuttosto strana.  Non   ho voluto mostrarla a maghi o parapsicologi perchè lo avrei  trovato   troppo “semplicistico”. Fai un gran lavoro e ti ammiro, spero tu possa quanto prima rispondermi per darmi un recapito mail cui inviarti la foto (scattata all’ex ospedale psichiatrico di Volterra)».

Quando Ilaria mi ha mandato la foto ha aggiunto: «In allegato ti invio la foto in questione, la figura “strana” appare nella finestra in alto. Spero tu possa confermarmi che si tratta solo di un gioco di ombre….. Non sono molto attratta da questo tipo di fenomeni!!»

Osservando la foto, però, non ero ancora sicuro esattamente di quale fosse la figura “strana”, così ho chiesto lumi a Ilaria. Che mi ha risposto: «Ti posso dire quello che io ed una mia amica ci abbiamo visto:  nella finestra in alto, ingrandendo la foto, appare una sagoma grigia.  Non prendermi per visionaria però…. vorrei sottolineare che io per  prima sono scettica e che potrebbe essere tutto ed il contrario di  tutto…. Ma mi interessa il tuo parere!!»

Allora, Ilaria, il mio parere è che si tratti di un classico caso di “pareidolia”: ovvero del fatto che il nostro cervello cerca di dare un significato a una figura ambigua o senza senso (argomento che su queste pagine è stato affrontato tante volte, e che se vuoi puoi iniziare ad approfondire da qui).

Se mi sforzo, sulla parte scura della finestra (quella senza vetro) riesco a a vedere una figura metà uomo metà lupo, che alza un pugno minacciosa… Poi, accanto, vedo un altro volto dallo sguardo torvo… Da un’altra prospettiva invece vedo una donna con la schiena curva, una maschera sul viso e un braccio alzato… e se la guardo ancora un po’ potrei vederci anche altre cose.

E’ quello che accade quando abbiamo pochi dati a disposizione e la nostra fantasia è libera di fantasticare manipolando come meglio crede le ombre, i riflessi creati dai rami e dai detriti che si trovano alla finestra. Dunque, non penso davvero ci sia niente di strano o di inquietante nella foto, che comunque trovo molto poetica e suggestiva (anche considerato il luogo in cui è stata scattata).

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29 risposte

  1. Ilaria: ma ‘Arte e Follia’ non era a Siena? Ci sono stato con la mia ragazza a fine aprile (e sono stato anche a Volterra…)

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  3. Vorrei fare a tutti una precisazione imortante.

    Non mi sono recata nell’ospedale di Volterra a caccia di fantasmi, come banalmente si può credere; bensì, (al termine di una visita alla mostra “Arte e Follia”), per vedere i celebri graffiti di Oreste Nannetti, considerati esempi di ART BRUT e tutt’oggi impressi sui muri del manicomio volterrano.

    Credo all’aldilà, ma non sono prrprio il tipo che spera di incrociarlo “ALDIQUA'”!!

  4. Franko 84: scusa ma vedo solo ora il riferimento alla mia “visione” del mondo dei fantasmi. Non so se mi sono distratto o se il Tuo commento è stato a lungo in supervisione. Non credo sia questa la sede per discutere di Teologia e di Catechismo. In ogni caso potrei essere un cattolico razionalista, ti sembrerà incredibile, ma esiste anche questo segmento nella Chiesa, come i Lefevriani da un lato e Noi siamo Chiesa dall’ altro. Se vuoi approfondire per curiosità, autorizzo Massimo a darTi la mia e-mail.

  5. Angelo. ovviamente, anche se credo sia nei Santi che negli Angeli custodi, il mio commento era ironico. Sarcastico è una parola forte per me, non volevo usarla nei Tuoi confronti. Ma Tu veramente non hai mai visto immobili e intere aree industriali, ospedaliere, militari abbandonate, senza nessuna messa in sicurezza? La giustificazione è sempre quella: “non c’è soldi”… Non voglio giustificare nessuno: in Italia si fanno le leggi, ma poi non vengono applicate. Specie dagli Enti pubblici: vedi il terremoto d’ Abruzzo e la Casa dello Studente…

  6. @Aldo Grano. Forse proprio perchè non credo a santi e affini, che dell’incolumita’ di chi si avventura per libera scelta o per forzate vicissitudini (e non mi si venga a dire che a Volterra non conoscono l’immigrazione clandestina!!!) me ne preoccuperei a priori !.Vi sono figure istituzionali PROFUMATAMENTE PAGATE da noi contibuenti che DEBBONO ovviare al ripetersi di casi come quello degli sfortunati fratellini di Gravina i quali,senza colpa nè peccato ,se non forse quella di non essersi raccomandati al santo giusto,hanno tragicamente terminato la loro giovane esistenza.Voglio augurarmi che la tua sia una considerazione sarcastica e non il classico affidarsi all’italico stellone (leggi fattore C…)

  7. Eleonora: hai ragione. Sarebbe encomiabile se tutti i cacciatori di fantasmi, più o meno improvvisati, si dedicassero alla cura e all’ assistenza dei malati psichiatrici. Sicuramente è un compito molto gravoso, da incubo in molti casi. E nella maggior parte delle volte senza vittoria.

  8. @Angelo:”A quando un’adeguata messa in sicurezza?” Scherzi vero?

    Nel caso dicessi sul serio, i ruderi dei padiglioni inutilizzati dell’ Ospedale di Volterra occupano un’ area di un chilometro quadrato almeno, andando a memoria e ad occhio. E’ uno dei tanti siti abbandonati dove non muore mai nessuno, salvo gli sfortunati fratellini di Gravina, perchè…c’è qualche santo a proteggere! Ovviamente qualche cartello che indica che è pericoloso avvicinarsi c’è.

  9. Al massimo potrei vederci la sagoma di una persona ingobbita con un cappuccio in testa e sollevata a mezz’aria, ma la figura è così approssimativa (mancano le gambe) e così chiaramente legata ai rami esterni, che non mi sembra possa esserci qualcosa di misterioso.

    @Aldo Grano:

    La posizione della Chiesa Cattolica sulle anime erranti è chiara: non esistono, sono semmai manifesazioni diaboliche, dato che le anime fin da subito vanno dove compete loro.

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