Una seduta spiritica casalinga

seduta spiritica

Salve, anni fa sono stata protagonista di una cosa un po’ strana che a distanza di anni non sono ancora riuscita a spiegarmi. Il mio fidanzato (che mi ha informato sull’esistenza del CICAP) sostiene che si tratti solo di un ricordo distorto dal passare del tempo. Comunque ecco il fatto: un giorno d’inverno studiando assieme ad una mia amica (allora frequentavamo il liceo) in vista di una interoggazione di latino, ci venne in mente di fare una seduta spiritica per chiedere come sarebbe andata!!!! Avevamo 15 anni (ora 33!). Mettemo le lettere dell’alfabeto a cerchio sul tavolo e in mezzo un bicchiere di vetro soffiato, quindi molto leggero. Stavamo scherzando e non credevamo che sarebbe successo niente. Però ad un tratto il bicchiere con le nostre dita appoggiate (una di fronte all’altra) ha iniziato a muoversi. All’inizio impercettibilmente poi sempre più velocemente tanto che alla fine le nostre mani erano sollevate dal bicchiere che “correva” a rispondere alla domande che ponevamo. Domande sceme tipo l’interogazione o circa qualche ragazzo ma le risposte verificate nei giorni successivi furono proprio quelle suggerite. Ci “parlò” inoltre di angeli guida e venne fuori che il mio (con il quale stavamo dialogando) si chiamava aldo e aveva mi pare 57 anni quando morì, non ci volle dire come. Mentre l’angelo della mia amica, flavio, era un bimbo di 7 anni che morì per una complicanza di una infezione. Questo è tutto quello che ricordo……. o che voglio ricordare come sostiene il mio fidanzato. Da una parte c’è un po’ di diffidenza dall’altra sicuramente affascinata da questa cosa ma anche molto impaurita tanto da non avere il coraggio di riprovarci! In casa eravamo sole, eravamo su un comunissimo tavolo da cucina ovviamente mai manomesso da nessuno (era casa mia!) , era venuta a mancare da poco più di un anno una persona a me particolarmente cara. Alle volte ho pensato che sia stata una specie di forza del pensiero o dell’utilizzo di una facoltà che non tutti riescono ad usare…… non so… mi piacerebbe avere una qualsiasi tipo di spiegazione….
grazie mille
Valentina

Ecco un’altra mail che racconta la classica seduta spiritica con il bicchierino. Ne ho discusso ampiamente più volte su queste pagine e, in maniera più approfondita, nel mio libro Il sesto senso, a cui rimando gli interessati per una trattazione più dettagliata.

Per riassumere, posso dire che si tratta di un esempio tipico di seduta spiritica “fatta in casa”. Si usa un tabellone con le lettere dell’alfabeto, su cui scorre una tazzina da caffè capovolta o una moneta: in ogni caso, i partecipanti poggiano un dito sull’oggetto e questo sembra muoversi da solo e formare delle parole.

E’ possibile usare anche un piattino o un bicchierino e, in passato, erano state addirittura costruite e commercializzate strumentazioni apposite (si chiamavano ouija board e planchette).

Il movimento della tazzina non è originato dagli spiriti o da altre forze occulte, ma è stato possibile dimostrare che sono gli stessi partecipanti alla seduta a imprimere un movimento all’oggetto tramite i cosiddetti movimenti muscolari involontari o, come si dice in psicologia, si verifica una “reazione ideomotoria”.

Nessuno riesce a tenere il proprio dito perfettamente immobile per lungo tempo e, a un certo punto, i movimenti inconsapevoli che ognuno di noi compie spingono la tazzina. Anche il fatto che lo “spirito” fornisca risposte di senso compiuto si spiega facilmente senza bisogno di ricorrere al soprannaturale.

Anche in questo caso sono gli stessi partecipanti alla seduta a indirizzare la tazzina verso sequenze di lettere che formano parole dotate di significato. Inoltre se c’è qualcuno che bara pilotando la tazzina, nessuno se ne accorge.

Un suggerimento è quello di ripetere la seduta sostituendo le lettere con dei numeri progressivi. Quindi si preparano dei cartoncini con le lettere e, dopo averli mischiati, si pongono capovolti a fianco di ogni numero. Si procede con la seduta e si prende nota delle sequenze di numeri “scelti” dalla tazzina. Alla fine si associa a ogni numero la lettera corrispondente in modo da ottenere il messaggio “spiritico”. Con questa avvertenza le sequenze delle lettere ottenute saranno del tutto casuali e assolutamente prive di significato (se veramente fossero gli spiriti a rispondere, non dovrebbero avere difficoltà a leggere le lettere sui cartoncini capovolti).

Il fatto di essere scettici non impedisce alla reazione ideomotoria di verificarsi: si può essere totalmente increduli nei confronti della forza di gravità, ma se ci si avventura fuori dalla finestra… si cade di sotto. Allo stesso modo, i movimenti muscolari sono involontari, non li si può cioè controllare e l’impressione che si prova è che il bicchierino o la tazzina si muovano davvero da soli.

Se però si ottenessero messaggi di senso compiuto anche quando le lettere sono capovolte e mescolate in modo che i partecipanti non sappiano dove si trovano, allora la cosa diventerebbe davvero interessante.

Anche per il bicchierino che si muove da solo, è davvero più probabile che si tratti di un falso ricordo. Ma se qualcuno fosse in grado di far muovere il bicchierino senza toccarlo, oppure di fargli dare risposte sensate anche quando le lettere dell’alfabeto non sono visibili ai partecipanti, si metta in contatto con il CICAP: potrebbe portarsi a casa il premio da un milione di euro.

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45 risposte

  1. Da quanto leggo e sento sono molte le persone che hanno tentato questa pratica del bicchierino il quale, immancabilmente, si muove. Ebbene, anch’io ci ho provato da ragazzina con un’amica, una sola volta e mai più. Ma non perché siamo rimaste turbate dalle risposte del nostro inconscio o dell’entità, ma perché non è successo assolutamente niente. Il bicchierino non si è spostato affatto, così il gioco non ci è sembrato interessante e l’abbiamo dimenticato.

  2. Buon giorno sig. Polidoro
    lo dico con tutta l’umiltà che puo’ avere una persona normale come il sottoscritto; non avete capito niente e non sapete di cosa parlate e studiate.
    Non ho intenzione di intavolare una discussione su questi fenomeni; le dico solo una cosa.
    La seduta col bicchiere l’ho fatta anche io; tutti chiedevano questo e quello. Io ho chiesto quali fossero i numeri e le lettere della mia carta di identità (si ha capito bene, volevo incastrarli…). La risposta è stata una sequenza di numeri e di lettere IDENTICI E PRECISI A QUELLI CHE AVEVO IN TASCA E CHE NEANCHE IO AVEVO MAI SAPUTO…..
    Se siete davvero scienziati, spiegate questo….voi siete scientisti, fanatici della scienza e proprio perchè fanatici siete i primi ad avere una cultura INTEGRALE che non ammette spazi di ripensamento al di fuori di quelli ortodossi. Inutile il premio da 1 milione; queste forze si muovono tra le dimensioni di spazio e tempo come noi facciamo quando ci alziamo e sediamo da una sedia. A loro non interessano neanche 100 miliardi di euro! Loro hanno un unico obiettivo; non farsi svelare, mai, perchè non vogliono che le persone credano…
    non le fate queste sedute, i morti vanno lasciati in pace!

  3. Anch’io anni fa con un paio di amici per un periodo abbiamo praticato il “gioco del bicchierino”, con una coppetta capovolta, le lettere e numeri a circolo attorno, su un tavolino rotondo. A volte c’erano due o tre altri amici con noi che guardavano. Il movimento della coppetta era veloce e noi sfioravamo a mala pena il bordo del bicchiere. A mio parere la faccenda “ideomotoria” non spiega niente perche’, come ho detto, eravamo noi a inseguire il bicchiere, non viceversa. Essendo in tre o quattro, come si fare a coordinare il movimento in una direzione? Ho rispetto per la scienza in vari campi, ma su questo aspetto, mi pare che dovrebbe accettare la componente dell’inspiegabile, almeno per ora. D’altra parte, adesso che sappiamo che l’universo e’ fatto in gran parte da materia e energia “dark”, una posizione di assoluta onniscienza da parte della scienza positiva la trovo eccessiva.

  4. Piccola nota aggiuntiva: vi siete chiesti come mai, se provate a filmare queste pseudo sedute non avviene una ceppa? Eppure ora smartphone e videocamere sono alla portata di tutti. Non ditemi che gli spiriti si vergognano di fare vedere le loro “comunicazioni”?! Diffidate anche dal sentito dire. perchè nel corso degli anni la storia viene puntualmente trasformata…addirittura mi son visto distorcere dei fatti in cui ero presente anche io. Morale: tutta suggestione! Se vedete muoversi qualcosa da sola o volare, filmatela, scoprirete che è sempre stata lì dove l’avete lasciata.

  5. Io ho partecipato insieme a mia madre ed a mia zia,ed eravamo solo in tre,e nessuno di noi aveva intenzione di truffare l’altro,il bicchiere si muoveva con le nostre dita nemmeno poggiate,si muoveva e basta,rispondeva alle nostre domande,poi ognuno è libero di credere quello che vuole.

  6. Infine particolarmente fuori luogo mi sembrano, nel campo (o nei campi) del “non-terreno”, le prese di posizione e l’assolutismo scientista di chi, su internet o altrove, detta i dogmi “metodologici” per escludere ogni contatto con l’aldilà o per interpretare in senso esclusivamente “fisico” avvenimenti e fatti inspiegabili.

    Ho la netta sensazione che, così facendo, siamo molto, molto lontani da un autentico contatto con questa “realtà universale” che tutto dovrebbe compenetrare…

  7. “mi limito a registrare un fenomeno che è sufficicente a farmi affermare che qualcosa c’è che sfugge alla nostra razionalità e che il nostro “reale” non è che una parte della realtà universale”

    E’ una frase di cui condivido pienamente il contenuto, però trovo che il resto del messaggio sia molto contraddittorio con questa affermazione centrale, proprio a causa del fatto che richiama costruzioni teoriche dettagliate e complicatissime sulle energie, sul corpo fisico e sul corpo energetico, addirittura sul …diverso stadio evolutivo dell’energia liberata …
    Ma chi lo dice?
    Non ce l’ho ovviamente con Tati, che ha raccolto (per anni, a quanto pare) opinioni, metodi e argomentazioni altrui per trovare un suo senso personale a certi fenomeni.

    E’ stata gentile ed educata nel rispondere e la ringrazio, perchè ho finalmente capito cosa mi dà fastidio – in generale – in tutto questo arrovellarsi, al di fuori dei canali scientifici, per supportare l’esistenza del soprannaturale.

    E’ proprio l’utilizzo di un metodo… parascientifico, con dogmi e regole molto “terrene” (a volte originali, a volte prese in prestito dalle scienze, ma comunque non ben collegate le une alle altre: il “filtro”, gli archetipi, la lingua morta, il salto quantico…) per arrivare ad alludere a ciò che terreno non è.
    In sostanza, utilizzare una presunta (e metodologicamente discutibile) razionalità per analizzare qualcosa che sfugge alla razionalità.
    E non voglio dare connotazioni religiose di nessun tipo a questo intervento.
    Voglio solo dire che “l’altra” realtà non può alimentarsi di regole e puntigliose ricostruzioni ottenute parafrasando – male – le argomentazioni di un serio e rigoroso (nonchè scettico ed autocritico) metodo scientifico, che a sua volta è l’unico metodo corretto per affrontare la “nostra” realtà.
    Sono due (o più?) ambiti diversi.
    “Qui”, “ora”, non vedo altro modo per spiegare i fenomeni più strani e apparentemente inspiegabili se non un sano scetticismo di partenza e l’applicazione della scienza (beninteso, mettendosi sempre in discussione come un vero scienziato dovrebbe saper fare). Sono anche convinta che molti avvenimenti non giustificabili allo stato attuale delle conoscenze saranno perfettamente spiegabili in futuro.
    Mi irrita molto, invece, che si pretenda di costruire delle “parascienze” per il campo – diciamo così – spirituale, dove secondo me gli unici percorsi accettabili sono quelli, limitati per loro natura, della riflessione e della meditazione (per chi ci riesce), senza la pretesa di spiegare nulla e di arrivare a nulla.
    E particolarmente fuori luogo mi sembrano, nel campo (o nei campi) del “non-terreno”, le prese di posizione e l’assolutismo fideistico che leggo tra le righe di chi, su internet o altrove, detta le regole “procedurali” per parlare con l’aldilà o per interpretare in senso “profetico” avvenimenti e fatti inspiegabili.

    Ho la netta sensazione che, così facendo, siamo molto, molto lontani da un autentico contatto con questa “realtà universale” che tutto dovrebbe compenetrare…

  8. Salve a tutti. E scusate la latitanza.
    Come avevo già detto ero capitata per puro caso in questo blog. Non è facile parlare della mia esperienza in uno spazio come questo e mi rendo perfettamente conto che ciò che affermo è difficile da credere soprattutto perchè non posso scendere in dettagli per motivi che cercherò di spiegare. Io so di non mentire e non è affatto un scherzo come qualcuno ha ipotizzato, anche se tutti voi siete liberi di pensare ciò che volete.
    Ero sicura, che finiva così, che avrei solo scatenato scetticismo ed ironia. Infatti non volevo intervenire, ma è stato più forte di me. Comunque ormai ho lanciato il sasso e cercherò di rispondere alle domande che Stefano ed altri mi hanno posto nel modo più esauriente possibile sottolineando però che non posso “illuminare” proprio nessuno perchè non ho affatto certezze sull’argomento.
    Io non sono un’esperta di messaggi medianici, piuttosto il mio interesse è orientato sulle origini dell’umanità. Conosco molte cose, mi sono fatta idee personali, ma ripeto certezze non ne ho, se non quella che sono una persona seria e che racconto semplicemente la cronaca di ciò che ho vissuto. A prescindere se vengo creduta o meno. Detto questo passo alle risposte
    Perché la planchette è un metodo rudimentale?
    Posso riferire quello che mi hanno detto e che credo si possa avvicinare molto al reale stato delle cose. Tu, Stefano, mi salti a pié pari il discorso sul canale energetico e questo invece è un concetto importante perchè se non parliamo di energie il discorso si chiude prima di iniziare. Notate bene io non parlo mai di “spiriti” né di “entità”.
    Gli esseri umani sono composti di corpo fisico e corpo energetico. Il primo è materia ed è destinato a distruggersi, il secondo sopravvive alla morte. Per semplificare diciamo che questa energia che si libera da un corpo dopo la morte da qualche parte dovrà pur andare… Ora si possono verificare diversi casi che dipendono dallo stato evolutivo di tale energia liberata. Se ad esempio la persona deceduta aveva raggiunto un elevato livello spirituale la sua energia tenderà ad allontanarsi dal mondo materiale (per andare dove? Onestamente non posso rispondere con sicurezza, chi crede in Dio dice che quell’energia è destinata a tornare a lui…chi non crede può pensare che essa rimanga in circolo nell’Universo in qualche modo).
    Ma se la persona morta era ben poco spirituale ed era legata a questa terra e quindi alla materia, tenderà a rimanere in qualche modo legata a questo mondo. Ora la separazione tra mondo “reale” e mondo spirituale non è così netta come può apparire. Ci possono essere dei “varchi” che mettono in comunicazione le varie dimensioni. Utilizzando la planchette si apre una porta attraverso cui si può entrare in contatto con tali energie… oppure se preferite il concetto, possiamo dire di entrare in contatto con il “pensiero collettivo”.
    Il pensiero, (non lo dico io, approfondite se volete) è energia e ogni pensiero che viene formulato lascia una traccia, un’emissione energetica che rimane nell’universo e con la quale si può entrare in cottatto in circostanze particolari (quali siano difficile dirlo perchè non c’è un sistema predefinito per aprire il passaggio).
    Per ipotesi potremmo entrare in contatto con il pensiero di Napoleone o di Socrate o di chi volete… non con loro “personalmente”.
    Il problema è che la maggior parte delle persone credono solo a ciò che vedono, ma è anche quello che non vedono che incide sugli eventi del mondo e dell’Universo stesso…
    Tornando alla planchette, dico che è un mezzo rudimentale perchè usandola senza accortezze si apre un passaggio, ma non si sa chi c’è dall’altra parte. Non si sa con quali energie si entra in comunicazione. Perciò se io parlo con lo psichismo dello zio Peppino buon’anima, che in vita sua non si è mai preoccupato della sua evoluzione spirituale, che ha apprezzato solo la vita materiale, fregandosene beatamente se il suo agire era conforme o meno alle leggi universali, sinceramente non è di grande utilità, non è un impulso positivo né per la mia evoluzione, né per quella di ciò che mi circonda. Quello che il caro estinto potrebbe dire è comunque legato al mondo che ha lasciato, magari di malavoglia. Per carità, qualcuno potrebbe anche essere interessato a farsi una bella chiacchierata con lo zio disincaranto, ma a mio avviso non serve ed è pericololoso.
    Cosa si rischia? Si rischia per esempio che attaccato ai calzoni del suddetto zio, ci sia anche qualche altra energia che non ha la benchè minima voglia di starsene dall’altra parte. E non gli pare vero che gli avete aperto la porta del mondo che ha lasciato e quindi tende a rimanere lì nel luogo che non gli appartiene più. Il rischio quindi è che energie non gradite possano rimanere nell’ambiente creando dei fenomeni “strani” o inspiegabli, come rumori, oggetti che si ritrovano in luoghi diversi da dove li si aveva lasciati ed altro come dal lungo elenco che non sto a fare e che si può trovare altrove. Oppure, peggio ancora, l’energia in questione, cercherà di rientrare in un corpo fisico che generalmente è quello di qualcuno presente e particolarmente sensibile…
    In un certo senso condivido Aldo Grano che scrive “gli spiriti che girano non liberi in questo mondo esistono e se ne possono evocare di ostili. “
    Giusto anche ciò che dice Massimo “l’impatto emotivo che può avere su partecipanti particolarmente impressionabili e lo svilupparsi nei soggetti sensibili di una sorta di psicosi e alienazione” a prescindere dal discorso delle eventuali “possessioni”.
    E non è sempre vero ciò che dice Diego. Io e la mia amica provammo ad occhi chiusi e una terza persona leggeva i messaggi che si formavano perfettamente comprensibili.
    Giusto ciò che sostengono in molti e cioè che la paura è una pessima compagna di viaggio: meglio essere bene informati e decidere poi se avventurarsi o meno.
    Cosa è passato per il canale energetico che ho potuto verificare di persona?
    Messaggi. Tanti messaggi di cui molti annunciavano eventi che si sono verificati successivamente. In onore del vero devo dire che non tutto è stato esatto, alcune cose non sono accadute, altre non è stato possibile verificarle. Ma c’è da dire che la volontà delle persone è determinante nel modificare gli eventi e il futuro non è prevedibile, non del tutto.
    Stefano mi chiede anche: “Saresti in grado di rifarlo, in modo che possa constatarlo pure io?”
    No, non posso, non perchè non vorrei, ma semplicemente perchè la mia amica con cui ricevevo i messaggi con la planchette (che non era esattamente tale e poi ti spiegherò perchè) è morta e con altre persone non sono più riuscita ad avere gli stessi risultati.
    Ancora Stefano: “Dove è avvenuta la seduta spiritica in cui sono stati notati oggetti fuori posto e rumori?”
    Io non ho mai parlato di sedute spiritiche, ma di “ricezione”. Comunque la risposta è no. Solo qualche raps all’inizio della nostra esperienza quando ancora eravamo inesperte. Poi il metodo è stato perfezionato. Innanzi tutto abbiamo sempre espresso la volontà che non ci interessava parlare con disincarnati legati al mondo “reale” per capirci. Ogni energia che ci appariva sospetta è stata “saricata” rimandandola indietro ovvero dicendo che non ci interessava comunicare con essa energia, sospendendo la ricezione e scaricando a terra l’energia residua (cioè toccando il pavimento per qualche secondo con le mani aperte). Successivamente abbiano consultato una persona più esperta di noi che ci ha consigliato di fare una sorta di filtro. Cos’è un filtro? E’ una specie di barriera energetica che viene innalzata allo scopo di selezionare l’accesso del canale. Come si fa un filtro? Con gli ARCHETIPI. Non riesco a spiegare in poche righe di cosa si tratta, perchè è un argomento lunghissimo e molto articolato che ci riporterebbe alle origini del linguaggio dell’uomo. Ma consiglio vivamente di approfondire l’argomento. On line c’è abbastanza per farsi un’idea. Altrimenti in librerie specializzate esistono diverse pubblicazioni che ne parlano.
    Ancora Stefano dice: “Nel tuo messaggio non c’è scritto se vi siete assicurati che nessuno entrasse in vostra assenza, non potrebbe essere molto più semplicemente così?”
    No. Come detto non abbiamo avuto oggetti fuori posto. Se si esclude che un paio di volte son caduti dei libri dallo scaffale aprendosi su determinate pagine che “casualmente” davano spunti interessanti. Mai sentito parlare di Bibliomanzia? In ogni caso tutto avveniva a casa della mia amica che viveva sola e nessuno poteva entrare in sua assenza.
    Stefano: “Quando hai ricevuto il messaggio le lettere erano mischiate?”
    In un certo senso sì. Le lettere con cui ricevevo i messaggi non sono esattamente quelle dell’alfabeto italiano, ma erano i 22 segni che costituiscono l’insieme degli archetipi. Questi 22 segni, o lettere se vuoi, contengono due tipi di T e tre tipi di S, c’è la K ma non ci sono la Q e la P che comunque erano scritte a parte perchè altrimenti non sarebbe stato possibile comporre un messaggio in italiano. Inoltre la successione dei segni degli archetipi non corrisponde alla successione delle lettere dell’alfabeto italiano.
    Stefano: “Sai se io volessi farti uno scherzo, potrei rivoltare internet …”
    Sì potresti. Ma nel 1987-1990, epoca degli eventi a cui mi riferisco, internet non sapevamo nemmeno cosa fosse.
    Stefano: “Qual è il messaggio? Insomma qual è la profezia che si sarebbe avverata l’anno successivo?”
    Il messaggio, (eravmo nell’89) annunciava la Prima Guerra del Golfo che è iniziata nel 1990.
    Stefano: “Chi aveva organizzato l’evento a cui avevi partecipato e chi tradusse il messaggio nella lingua morta da millenni?”
    L’evento non era altro che il consueto incontro quotidiano che io e la mia amica abbiamo avuto per anni. Non era un’occasione particolare e nessun altro era presente oltre a lei e me. Nell’episodio che ho raccontato, quindi, sono coinvolte altre due persone: la prima era una mia amica ed è deceduta tre anni fa. L’altra persona è uno studioso molto noto, archeologo ed esperto di civiltà antiche. Non posso scendere in ulteriori dettagli perchè il racconto esatto dell’episodio (fatto narrato come esperienza, non come prova) è contenuto in libro che è in attesa di pubblicazione. Per questo non posso raccontare oltre. Posso aggiungere che io non so dire dove è stato “pescato” quel messaggio in quella lingua. Nella mia testa come memoria di una incarnazione di 10.000 anni fa? Nelle idee di qualche archeologo contemporaneo? Inviato da un’energia? Un salto quantico? Nel pensiero collettivo ancora in circolo di una cività scomparsa? Non lo so. So che il messaggio l’ho avuto, l’ho letto, l’hanno tradotto, aveva un senso compiuto e quello che annunciava è accaduto. Quindi mi limito a registrare un fenomeno che è sufficicente a farmi affermare che qualcosa c’è che sfugge alla nostra razionalità e che il nostro “reale” non è che una parte della realtà universale.
    Stefano: “Visto che da allora hai avuto molti altri riscontri, come tu dici, adesso ogni volta che hai un dubbio o devi prendere una decisione sul futuro usi la planchette per avere la risposta? La interroghi da sola o ti rivolgi a qualcuno a pagamento?”
    Assolutamente no. Non ne ho bisogno, non ho mai chiesto responsi personali, e tanto meno mi sono mai sognata di pagare per averne, non si tratta di fattucchierie come tu stai insinuando, Le mie decisioni sul futuro le prendo da me e non interrogo palledicristallo, carte, sibille o pseudoprofeti.
    Quanto ho raccontato ha fatto parte di un certo periodo della mia vita in cui ho usato quel mezzo come metodo di ricerca. La mia ricerca nel tempo non si è interrotta ma oggi il è diversa, uso un sistema più “concreto”, forse, fatto di studio sui libri e confronto con chi ne sa più di me.
    Stefano: “E se lo hai già fatto molte volte, quante volte onestamente ti è stata detta la cosa giusta e quante soltanto qualcosa di plausibile?”
    Difficile darti la percentuale esatta. Posso dirti che alcune cose ho potuto verificarle anche dopo un decennio.
    Stefano: “Sinceramente se le motivazioni del CICAP sono superficiali, le impalpabili testimonianze che hai riportato tu lo sono ancora di più.”
    Hai ragione e dovevo continuare a tacere. Per cui dopo aver risposto alle domande, sperando di aver dato soddisfazione sia te che agli altri, augurandomi di aver chiarito qualche dubbio e stimolato ad approfondire gli argomenti toccati , mi ritiro definitivamente.
    Un saluto affettuoso a tutti e buon proseguimento.

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