Che cosa sarebbe accaduto se il genio dell’indagine avesse dato la caccia all’imprendibile serial killer vittoriano?
È uno degli interrogativi che toccherò questa sera durante la mia conferenza a Padova. Ci sarete?
Che cosa sarebbe accaduto se il genio dell’indagine avesse dato la caccia all’imprendibile serial killer vittoriano?
È uno degli interrogativi che toccherò questa sera durante la mia conferenza a Padova. Ci sarete?
La prossima settimana sarò a Cesena, alla Biblioteca Malatestiana, per parlare di Sherlock Holmes e di Jack lo Squartatore: una figura immaginaria e una, purtroppo, molto reale. Che cos’hanno in comune?
Ma, soprattutto, perché queste due figure non smettono mai di incuriosire il pubblico? Inizio col dirvi perché Holmes mi appassiona da sempre…
È il primo e più famoso serial killer di tutti i tempi, autore di almeno 5 terribili delitti di prostitute commessi nel malfamato quartiere di Whitechapel a Londra, tra il 31 agosto e l’8 novembre 1888.
La sua identità è sempre stata un mistero che, forse, un giorno potrebbe trovare una soluzione. Leggi gratis la mia inchiesta…
Bruno Jordan, il noto cronista di Krimen, ha concluso un’indagine sul caso di Jack lo Squartatore.
Sembrava che un nuovo sospetto fosse venuto a galla ultimamente, e Jordan si è recato a Londra per saperne di più…
La notizia che Jack lo squartatore sarebbe stato identificato da un cultore della materia inglese sta riempiendo i quotidiani britannici e inizia ad avere spazio anche da noi.
Questa volta, il killer sarebbe un individuo che all’epoca dei fatti fu realmente inserito tra i sospetti, un ebreo polacco di nome Aaron Kosminski, e la sua identità sarebbe stata rivelata da tracce di DNA presenti su uno scialle appartenuto a una delle vittime. Sembra tutto a prova di bomba, ma lo è veramente?
Jack lo squartatore viveva a Flower and Dean Street, malfamata via nel quartiere di Whitechapel, a Londra, poi distrutta nel corso dei bombardamenti dell’ultima guerra. E’ l’ipotesi proposta dal criminologo canadese Kim Rossmo e da Steve Le Comber, della Queen Mary, University of London.
Utilizzando le più recenti tecniche di profilazione geografica e partendo dalla posizione delle cinque vittime dello Squartatore, Rossmo e Le Comber ritengono che il serial killer vittoriano viveva proprio in Flower and Dean Street, nell’East End londinese.