Edizioni Piemme, 2001. 420 pag. rilegato, €19,63
 
 
 

 

Il grande Houdini

La divina Sarah Bernhardt chiese a Houdini se, usando la sua magia, avesse potuto farle ricrescere la gamba amputata. Il presidente Roosevelt si convinse che quell'uomo doveva avere straordinarie facoltà medianiche, visto come riusciva a leggergli il pensiero. Conan Doyle, il papà di Sherlock Holmes, concluse che poteva realizzare le sue leggendarie fughe perché capace di smaterializzarsi. E Bernard Shaw amava ripetere che la fama di quel mago era paragonabile solo a quella di Gesù Cristo.
Ma ancora oggi, in piena era tecnologica, il nome di Houdini rimane sinonimo di Magia e Mistero. Dagli stentati esordi tra i fenomeni da baraccone, fino alla consacrazione come star internazionale, ripercorrerne la vita significa raccontare una storia talmente avventurosa e strabiliante che nessuno sceneggiatore avrebbe potuto inventarsela. Era l'uomo che nessuna prigione poteva trattenere, l'unico in grado di sfidare le polizie di tutto il mondo e di evadere da ogni trappola. Persino dopo essere stato legato, ammanettato, chiuso in una cassa di legno inchiodata, incatenata e gettata in mare. Ma era anche l'uomo capace di smascherare medium truffaldini e spiritisti ciarlatani.
Le sue evasioni, le sue sfide alla morte entusiasmarono milioni di persone.
E quando veramente morì - il 31 ottobre, Halloween, la notte in cui secondo la tradizione celtica i morti tornano sulla terra - in molti presero a dire che se c'era un uomo che poteva fuggire dall'aldilà, quell'uomo era Harry Houdini.


“Un’appassionata rassegna di giochi, trucchi, esperimenti al limite della resistenza e di rischi mortali, ma contiene anche il ritratto delle doti umane di Houdini, dal suo amore adorante per la madre che volle circondare di agi non appena poté, allo strenuo sentimento etico che lo legò al proprio lavoro".
Corrado Augias, "La Repubblica"