FAQ - Le domande più frequenti

 

Le risposte che seguono sono tratte da alcune interviste rilasciate da Massimo Polidoro nel corso degli anni; in alcuni casi sono state aggiornate e ampliate. I visitatori del sito possono fare a Massimo altre domande: una selezione di queste con relative risposte si trova nel FORUM.
 
Cosa l’ha spinta a diventare un “acchiappa-fantasmi”?
In realtà non mi definirei così, sono semplicemente una persona curiosa che vuole capire cosa c’è di vero nei tanti misteri e fenomeni paranormali di cui si sente sempre parlare ma che, allo stesso tempo, non è disposta a lasciarsi ingannare. La molla di tutto credo sia scattata quando ho scoperto da bambino che in realtà non era possibile piegare cucchiaini e forchette con la forza del pensiero, come dicevano di fare certi sedicenti sensitivi, ma che serviva un trucco. L’ho scoperto leggendo un libro di Piero Angela (Viaggio nel mondo del paranormale) e, sempre grazie a quel libro, ho scoperto quanto affascinante, istruttivo e divertente fosse sforzarsi di capire come funzionano veramente le cose, piuttosto che adagiarsi in una sterile contemplazione di misteri ed enigmi storici o del presunto paranormale (per saperne di più su come sono diventato "investigatore dell'occulto" leggi qui).
 
C’è un caso tra quelli affrontati che non ha risolto?
Certo, a volte capita. Ma in questi casi, solitamente, non è perché ci si trova di fronte a qualcosa che “la scienza non sa spiegare”, come spesso affermano alcuni. Piuttosto, succede tutte le volte che a me o a qualche collega del CICAP non è permesso condurre un’indagine fino in fondo - vuoi perché il medium in questione non c’è più e ci si deve basare solo su testimonianze, vuoi perché il sensitivo o il mago rifiuta di dimostrare le sue facoltà in condizioni di controllo. Se qualcuno mi dice: “mia nonna volava fuori dalla finestra: lei come lo spiega?” semplicemente rispondo che non lo so, avrei dovuto essere presente quando sua nonna volava, sarebbe stato necessario che qualcuno la filmasse e conducesse verifiche dettagliate... Se ciò non è più possibile, allora il caso resta senza risposta: ma ciò, in nessun modo, convalida la natura paranormale della presunta levitazione della nonna.
 

Dopo anni di studi, incontri e scontri, quando inizia un nuovo impegno "timbra il cartellino della routine" oppure ogni volta è un'avventura che si ripete senza ripetersi mai?
Ogni volta si viene a contatto con persone nuove e interessanti, ogni volta le affermazioni sono diverse e, ogni volta, si spera di trovare, se non un autentico fenomeno paranormale, almeno qualcosa di nuovo e di curioso da scoprire e da studiare.

 
Scienziati di tutto rispetto sostengono che il paranormale sia un campo che merita di essere studiato. A loro cosa obbietta?
Nulla. Sono d’accordo anch’io che il tema del paranormale meriti indagini attente e rigorose, ed è quanto cerchiamo di fare con il CICAP. Non che si creda che fenomeni come la telepatia, la psicocinesi o la chiaroveggenza esistano realmente - almeno finché qualcuno non potrà dimostrare il contrario al di là di ogni dubbio - ma riteniamo che in questo campo ci sia molto da capire, almeno relativamente alla psicologia e al comportamento delle persone. Ricordo che l’intelligenza di una persona non ha nulla a che vedere con la possibilità di essere imbrogliati: ci sono stati casi illustri di Premi Nobel che si sono lasciati mettere nel sacco da abili ciarlatani. Semplicemente, credevano di poter controllare il comportamento delle persone così come controllavano i loro microscopi e le loro provette in laboratorio. Si sbagliavano. Come dice Martin Gardner: protoni e neutroni non imbrogliano... gli uomini sì.
 
Perché così tante persone si rivolgono ai maghi e all'occulto?
Perché per molti risulta faticoso affrontare le difficoltà della vita o accettare realtà scomode. Il mago, il santone, il guaritore promettono tutti una soluzione rapida e semplice a qualunque tipo di problema. Ma rivolgendosi a costoro, si delegano le proprie scelte, le proprie responsabilità, la propria vita e i problemi restano dove sono e, molto probabilmente, peggiorano. Non si contano i casi di persone disperate e ridotte sul lastrico da maghi e ciarlatani di turno che si rivolgono poi a noi per cercare aiuto.
 

Alcuni dicono: “Ma che male fa credere nella magia?” Lei cosa risponde: davvero vuole toglierci tutti i sogni?
Assolutamente no. Anch’io sono un uomo e anch'io ho bisogno di sogni. Con il mio lavoro da un lato cerco di fare luce su tante cose che ancora attendono una risposta e lo faccio perché è qualcosa di estremamente affascinante. La scienza non toglie magia all’Universo, anzi, lo rende ancora più "magico". Un’autentica comprensione del funzionamento della Natura non solo è più utile della superstizione o dell’ignoranza, ma è anche infinitamente più interessante e sorprendente. D'altro canto, sento che è mio dovere
mettere in guardia il prossimo contro i pericoli che si corrono adottando un atteggiamento acritico e lasciandosi guidare solo da scelte irrazionali. Quali pericoli? A parte i derubati e i truffati, ci sono quelli che non riescono ad avere un lavoro perché sono del segno zodiacale “ sbagliato”, quelli che smettono di curarsi perché il santone ha detto che i suoi poteri li hanno già guariti, quelli che sterminano i figli perché è l’unico modo per togliere loro il malocchio, quelli che uccidono i loro pazienti perché li curano con terapie non verificate, quelli che portano al suicidio di massa centinaia di persone perché gli alieni stanno arrivando per salvarli e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo.

 
Qualche consiglio per non cadere nelle trappole dei maghi.
Il consiglio migliore è quello di starne alla larga! Sembra una battuta ma non la è: non c’è nessun criterio per distinguere chi onestamente crede di avere facoltà paranormali e pensa di poter offrire un qualche aiuto e chi ha come unico scopo quello di truffare il prossimo. Entrambi possono non chiedere soldi, per esempio, ma il truffatore troverà comunque il modo per approfittare in qualche modo delle sue vittime. In ogni caso, un buon antidoto è senza dubbio il lavoro del CICAP: e già che ci sono, invito tutti gli interessati ad aderire.
 
Parliamo un po’ del CICAP.
Ne fanno parte Piero Angela, Umberto Eco, Silvio Garattini, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Tullio Regge, Carlo Rubbia e tanti altri scienziati e studiosi, ma vi aderiscono anche centinaia di studenti, insegnanti, professionisti, casalinghe, pensionati e semplici curiosi. Il CICAP pubblica una rivista, Scienza & Paranormale (che si trova anche nelle Librerie Feltrinelli), libri e monografie; organizza convegni e Corsi per investigatori del paranormale; rappresenta un punto di riferimento per il pubblico e i media che si occupano di fenomeni misteriosi e si impegna per intervenire nelle scuole (per saperne di più sul CICAP vedi qui).
 
Il CICAP esiste dal 1989: come ci si sente dopo tanti anni di lotta all'irrazionale?
Da un lato c'è la soddisfazione nel vedere che, rispetto agli anni ‘80, quando il CICAP non c'era ancora, i media che si occupano di paranormale oggi prestano più attenzione anche alle ragioni degli scettici. Dall'altro è difficile non farsi prendere dallo sconforto quando si vede con quale potenza l'irrazionale irrompe nella società - il che succede a ogni livello, da chi spiega in tv quanto sia salutare curare i propri bambini con l'urinoterapia a chi butta dalla finestra milioni di denaro pubblico per rendere scuole e abitazioni a prova di ''geopatie'', da chi è malato e getta via la possibilità di guarire affidandosi al ciarlatano carismatico di turno a chi propone leggi in parlamento per conferire dignità scientifica a teorie che di scientifico non hanno proprio nulla."
 
Come è nato il CICAP?
Il primo passo in direzione di un Comitato che verificasse di volta in volta l'attendibilità di quanto i media raccontavano a proposito di paranormale e fenomeni misteriosi sono state le trasmissioni sulla parapsicologia di Piero Angela del 1978. Già allora si era parlato di un comitato di scettici e avevano aderito tanti nomi della scienza e della cultura che ora si trovano nel CICAP. Dovettero però passare 10 anni perché il Comitato si concretizzasse. Nel 1988, infatti, Lorenzo Montali, su invito di Angela, si è recato negli Stati Uniti, presso gli uffici dell’americano CSICOP, dove ha passato qualche mese per capire come far nascere anche in Italia un comitato analogo. In ottobre ci fu la prima storica riunione a Torino, a cui partecipammo in una trentina di persone; ricordo che tra gli altri c'erano già Steno Ferluga, Sergio Della Sala, Franco Ramaccini e Laura Rossetti, poi diventati tra i più coinvolti nelle attività del Comitato. Già a quell'incontro Angela arrivò con il nome CICAP, scelto perché suonava come “check-up”, cioè “controllo”. Poi fu il mio turno di andare negli Stati Uniti, su invito di Angela e di James Randi restai per oltre un anno, studiando con Randi e seguendolo nelle sue imprese. E' così che ho potuto imparare “sul campo” come condurre indagini con sensitivi e medium e, soprattutto, come riconoscere gli inganni del paranormale.
 
Come si è evoluto il Comitato in questi anni?
Dalla nascita ufficiale nel 1989, il CICAP è sempre andato in crescita sotto tutti i punti di vista; all'inizio pubblicavamo un piccolo bollettino di una ventina di pagine, che usciva un paio di volte l'anno e veniva distribuito a circa 3/400 persone. Le nostre partecipazioni televisive erano rare, però la voce degli scettici cominciava a farsi sentire e ci fu addirittura chi pensò di fondare un Comitato Anti-CICAP e chi si rivolse al Presidente della Rai per impedire che ci venisse dato spazio sulle reti pubbliche! Be', oggi abbiamo oltre 2.000 aderenti al CICAP e più di 15.000 simpatizzanti; pubblichiamo sei numeri all'anno di una rivista sempre più ricca di materiale; si sono costituiti una decina di gruppi locali in varie regioni d'Italia, grazie ai quali gli incontri pubblici del Comitato si sono moltiplicati. In televisione ci andiamo sempre più spesso, almeno con una media di 5/6 partecipazioni al mese e ogni giorno siamo a disposizione di giornalisti di ogni testata che ci chiedono informazioni critiche per realizzare articoli e servizi su misteri e paranormale. Un buon risultato, ma la strada è ancora lunga…
 
Pensi che il CICAP sia riuscito a raggiungere gli scopi che si era prefisso alla sua nascita?
Se lo scopo era quello di rendere il pubblico consapevole che su misteri ed enigmi paranormali ci può essere un punto di vista alternativo a quello di chi crede ciecamente a tutto, forse ci siamo riusciti, almeno per una parte del pubblico. Ma se lo scopo è fornire a tutti gli strumenti critici indispensabili per discernere da soli ciò che è vero da ciò che probabilmente non lo è, allora il lavoro da fare è ancora tanto.
 
Parliamo di James Randi, uno dei fondatori del CSICOP americano, il più grande investigatore di fenomeni paranormali vivente... come lo hai conosciuto, e quale è il tuo rapporto con lui oggi?
Ero un ragazzino quando gli scrissi una lettera dopo essere rimasto molto colpito dalle sue imprese descritte nel libro di Angela. Con mia enorme sorpresa lui mi rispose subito e in seguito lo incontrai quando venne in Italia a una delle prime riunioni organizzative del CICAP. Nel giro di qualche mese, grazie anche a Piero Angela, mi apprestavo a partire per gli Stati Uniti dove avrei studiato con Randi per oltre un anno al fine di imparare tutto quello che potevo sull'indagine scientifica del paranormale per poi "importare" queste conoscenze anche in Italia. Randi è una persona straordinaria: è indubbiamente un genio, la sua mente è un vulcano che non riposa mai. Ma è anche un uomo estremamente buono e generoso e per me è come un secondo padre. Ci sentiamo o ci scriviamo pressoché tutti i giorni e appena uno o l'altro ne hanno la possibilità ci vediamo e cerchiamo di passare insieme più tempo possibile.
 
Gli piace l'Italia? Ci verrà mai a trovare?
Randi adora il nostro paese. Ci è venuto tante volte e con il CICAP siamo riusciti ad averlo più di una volta alle nostre manifestazioni. Nel 2004, il CICAP ospiterà in Italia il World Skeptics Congress, il Convegno mondiale delle associazioni simili al CICAP: ci saranno i più grandi studiosi di misteri e fenomeni paranormali e parteciperanno persone da tutto il globo. Ebbene, per quell'occasione contiamo di avere Randi come ospite d'onore...
 
Torniamo a noi. Dai suoi libri su Houdini si capisce che fra voi c’è consonanza nell’affrontare il mondo del paranormale. Sottoscrive in toto l’articolo di Houdini "Perché sono uno scettico?” o lo arricchisce con altre sue convinzioni?
Houdini fu un grandissimo artista e uomo di spettacolo, ineguagliato nella capacità di creare un senso di meraviglia e di entusiasmo per le sue imprese negli spettatori. E fu anche un grande smascheratore di ciarlatani. Condivido in parte la sua posizione. Houdini, infatti, diceva: “Se io posso riprodurre con un trucco un fenomeno allora anche quel fenomeno è falso!” Il che non è molto logico: se un falsario riesce a fare una copia della Gioconda, non significa mica che la Gioconda di Leonardo non esiste! Se un prestigiatore riesce a replicare un presunto fenomeno paranormale con il trucco significa che bisogna stare attenti e che forse anche il sensitivo di turno usa un trucco. Ma non si può dire di più. Magari quello del sensitivo è davvero un fenomeno paranormale: certo, tocca a lui dimostrare che il suo non è un trucco. Se però si rifiuta di farlo davanti a un prestigiatore, come per esempio accadeva nel caso del torinese Gustavo A. Rol, allora i dubbi e i sospetti sono legittimi.
 
Il mondo è un’enciclopedia di misteri: sempre e tutti spiegabili?
Non lo so, ma quando c’è la possibilità e la voglia di studiarli e di indagarli con i mezzi della scienza solitamente si arriva a una spiegazione. Se ci si ferma alla contemplazione del mistero in quanto tale è difficile che una spiegazione si trovi e il mistero rimarrà.
 
Ma perché la scienza dovrebbe essere il modo migliore per capire il mondo? Dopotutto, la scienza non non ha una risposta per tutto.
E’ vero. La scienza non può darci tutte le risposte che vorremmo, non ci può dire perché siamo qui, da dove veniamo, dove andiamo… A queste domande tentano di dare risposte, più o meno confortanti e più o meno ragionevoli, la filosofia e le religioni. Ma, d’altro canto, la scienza è l’unico strumento di conoscenza inventato dall’uomo che da oltre tre secoli si dimostra capace di fornire risultati pratici tutt’altro che disprezzabili: è grazie alla scienza, per esempio, se tante malattie sono state debellate e se l’aspettativa di vita media è pressoché raddoppiata nell’ultimo secolo; ed è sempre grazie alla scienza se possiamo sapere cosa succede dall’altra parte del mondo, o se possiamo parlare con nostra sorella che vive magari al di là dell’oceano, o se possiamo viaggiare nello spazio…
 
Ma la scienza ci ha dato anche la bomba atomica…
E' vero ma, ma facciamo attenzione: non confondiamo la scienza, che è solo un metodo di conoscenza, uno strumento per capire come funziona il mondo, con l’uso che di tali conoscenze si può fare. Questo è al di fuori della portata degli scienziati e dipende solitamente dalle scelte politiche ed economiche di un paese. Quale sarebbe poi l’alternativa alla conoscenza? Dovremmo forse bendarci gli occhi per non vedere e finire come certi irrecuperabili “misteriosofi” che hanno paura di risolvere i misteri del mondo e preferiscono conservarli alla stregua di una specie protetta, considerandoli come qualcosa di prezioso e insostituibile? Personalmente, preferisco non considerare i misteri un fine, bensì un inizio. L’inizio di un viaggio che può portare ad affrontare misteri sempre più grandi. Così la pensava anche Einstein, per esempio, che adorava sì i misteri e l’ignoto ma che ebbe anche il coraggio di porre domande sempre più difficili, finché i misteri cominciarono a dargli risposte sorprendenti. Conservare i misteri per il piacere del misterioso significherebbe decretare la fine di ogni tipo di ricerca e, di conseguenza, la fine del progresso della conoscenza. Un prezzo forse un po’ troppo alto per la venerazione dell’ignoto.
 
Non si rischia così di togliere fascino all’universo?
Ma l’universo è un posto talmente strano e meraviglioso che ogni volta che lo osserviamo da vicino ci rendiamo conto di come la realtà superi anche la fantasia più sfrenata: ci saranno sempre cose che non sappiamo e che forse non sapremo mai. La fisica quantistica, i buchi neri, il cervello umano... ospitano misteri di gran lunga più suggestivi di qualunque invenzione della fantasia, per il semplice fatto che sono autentici. Nessuno ha dovuto proteggere questi misteri: furono scoperti e studiati da coloro che si posero come obiettivo proprio quello di risolvere i problemi che essi ponevano. E se altri non avessero esplorato, e risolto, altri misteri in precedenza, questi sarebbero rimasti per sempre ignoti.
 
Mai avuto un dubbio?
Con una battuta direi che, in realtà, ho quasi solo dubbi. Se dedico così tanto del mio tempo a questi argomenti è proprio perché non ho le certezze di chi “sa” che il paranormale esiste e, quindi, non ha alcun bisogno di cercarne le prove. Io e miei colleghi del CICAP, invece, siamo persone curiose, vogliamo capire: non ci basta vedere qualcosa di strano, vogliamo studiarla, capire cosa la produce se è possibile e solo dopo proviamo a formarci un parere sul fenomeno. Luciano De Crescenzo fa un bell’esempio a questo proposito. Nel suo libro Il dubbio individua due tipi di persone: i Punti Interrogativi e i Punti Esclamativi. Secondo De Crescenzo quando si incontrano gli Interrogativi, “i sacerdoti del Dubbio positivo, andate sul sicuro che sono tutte brave persone, quasi sempre tolleranti, disponibili e democratiche. Quando invece incontrate i Punti Esclamativi, i paladini delle Grandi Certezze, i puri dalla Fede incrollabile, allora mettetevi paura perché la Fede molto spesso si trasforma in violenza…” In questo senso, dunque, al CICAP non abbiamo Fedi incrollabili, non siamo “scientisti” come qualcuno ci accusa di essere: partiamo per ogni indagine cercando di mantenere sempre una mente aperta... ma, come diciamo sempre: non così aperta che il cervello caschi per terra!
 
Sì ma cosa succede se domani si scopre un autentico fenomeno paranormale: il CICAP chiude?
E perché mai? Il CICAP non nega a priori nulla: si limita a esaminare ciò che altri affermano. Se domani si scoprisse un autentico fenomeno paranormale saremmo i primi a esserne felici! Rappresenterebbe una scoperta epocale per tutti, un clamoroso passo avanti per la scienza: come non esserne entusiasti? Il fatto è che dal 1882 si studiano questi fenomeni con metodologie di tipo scientifico ma fino a oggi non si è ancora trovato nulla che faccia pensare che un simile progresso sia alle porte. Anzi...
 
E se qualcuno, nonostante tutto il vostro lavoro, vuole continuare a credere che il paranormale esiste?
Liberissimo di farlo, ci mancherebbe! Il CICAP, come è naturale, ritiene che ognuno abbia il diritto di credere in ciò che preferisce; il lavoro del Comitato è esclusivamente quello di divulgare scoperte, risultati di indagini e approfondimenti: non abbiamo verità precostituite da difendere né vogliamo convincere nessuno di nulla. Semplicemente, crediamo sia utile fornire a tutti la possibilità di farsi un'idea su un argomento - nel nostro caso il paranormale e le pseudoscienze - avendo la possibilità di ascoltare anche la campana del mondo scientifico. Poi sta al singolo valutare il peso e la credibilità delle varie ipotesi e trarre delle conclusioni.
 
Le indagini sue e del CICAP si limitano al paranormale o toccano anche le religioni?
Le toccano quando qualcuno fa qualche affermazione documentabile che violerebbe le leggi della natura. Mi spiego meglio: a noi interessano tutti quei fenomeni che sono indagabili con i metodi della scienza. Da questo campo rimane così esclusa la fede, che non si basa su prove scientifiche. Vi rientrano però tutti quei fenomeni, da alcuni considerati “miracoli”, che sono oggettivamente indagabili. Mi riferisco per esempio a fenomeni come il sangue di S. Gennaro, la Sindone, le statue di madonnine o padri pii che piangono, gli idoli indù che bevono latte, i “prodigi” di Sai Baba, i miracoli di guru e santoni indiani e così via. Di tutti questi argomenti ci siamo più volte occupati e per tutti quanti abbiamo scoperto fatti solitamente ignorati dai mass media (per saperne di più vedi qui e qui). Detto questo, ribadisco che ognuno è libero di credere in ciò che preferisce e non sta certo al CICAP esprimere opinioni su scelte che riguardano la sfera privata di ciascuno di noi. Nel Comitato convivono tranquillamente credenti, agnostici e atei; d'altra parte vi convivono anche persone che hanno idee politiche diametralmente opposte: la cosa importante, infatti, è che tutti quanti sono d'accordo su alcuni punti fondamentali, come il fatto che una propaganda acritica del paranormale e dell'irrazionale possa essere dannosa e che, pertanto, sia utile far sentire una voce informata, critica e competente.
 
Quando qualcuno che pensa di avere facoltà paranormali la contatta per vincere il famoso premio da un milione di dollari di James Randi cosa fa? Si prepara all’esperimento o chiama l’ambulanza?
No, nessuna ambulanza! Organizziamo i test preliminari per verificare se la persona ha veramente delle facoltà paranormali o meno. Purtroppo, fino a oggi, delle dozzine di persone che sono venute da noi, nessuna aveva reali facoltà paranormali: qualcuno (pochi a dire la verità) ha cercato di imbrogliarci, ma la maggior parte delle volte chi si rivolge a noi è in buona fede: davvero pensa di avere qualche strano potere. Alla fine di ogni prova, poi, si scopre che il “potere” era in realtà dovuto a qualche errore nell’esperimento, a un abbaglio, a una coincidenza, a qualche fenomeno naturale ma dalla spiegazione poco nota e, soprattutto, al grande desiderio di credere di essere individui molto speciali.
 
Può fare un esempio?
Qualche tempo fa una signora si rivolse a noi perché convinta di emanare una misteriosa energia dalle mani. La prova? Se imponeva le mani per una settimana su un piattino dove aveva rovesciato l'albume e il tuorlo di un uovo questo non marciva ma si... mummificava! Abbiamo ripetuto la prova usando tante uova, alcune “trattate” dalla signora e altre lasciate semplicemente all'aria aperta. Dopo una settimana tutte le uova erano come quelle della signora, cioè si erano disidratate, avevano perso i liquidi e non erano marcite. Un fenomeno normale, dunque, non dovuto a chissà quali misteriose energie. Ebbene, alla fine della prova, anziché riconoscere di essersi sbagliata, la reazione della signora è stata questa: “Fantastico! Allora questo vuole dire che tutti abbiamo queste meravigliose facoltà!”
 
Non pensa che possa esistere da qualche parte nel mondo qualche persona dotata di queste possibilità che però non desidera dimostrarle a nessuno?
Chi lo sa? Magari c’è o magari non c’è, non è possibile saperlo. Quello che posso dire io, oggi, è che fino a oggi nessuno ha mai dimostrato in condizioni di controllo soddisfacenti di avere simili facoltà. Tutto qui. Ma l’onere della prova ce l’ha chi sostiene che questi fenomeni esistono, non siamo certo io o il CICAP a dover dimostrare che NON esistono. Ripeto: magari trovarne uno!
 
Chi sono i peggiori nemici del CICAP: un mago di provincia o uno scienziato che crede negli spiriti?
Il CICAP non ha nemici o avversari da combattere - se non l’ignoranza e la superstizione. Certo, è vero, se uno scienziato dice di credere che una medium è veramente in grado di materializzare un fantasma solo perché lui non ha scoperto il trucco, fa sicuramente più male del mago di provincia. Quello che il CICAP cerca di fare è semplicemente una sorta di check-up delle notizie, una verifica, per cercare di capire se e cosa c'è di vero nelle cose che leggiamo sui giornali e sentiamo in TV relativamente ai presunti fenomeni paranormali e ai “misteri” di vario tipo. Il fatto è che non appena si indaga un po’ a fondo su questi argomenti si scopre che le cose non stanno praticamente mai come ci vengono raccontate.
 
Spera o teme di trovare un giorno un autentico prodigio?
Il mio carissimo amico Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog, dice sempre che lui non crede agli E.T... ma ci spera! Ecco, forse anche per me è un po' così: l’esperienza e tutti gli studi fatti finora mi portano a pensare che probabilmente non c’è nulla di vero in questi fenomeni. Però, è vero, mi piacerebbe moltissimo sbagliarmi e scoprire un giorno che davvero si può leggere il pensiero, si può volare come Peter Pan o si possono spostare gli oggetti con la forza della mente…
 
I suoi amici la considerano un tipo strano o eccentrico?
Mah, forse un po' insolito sì... ma spero non troppo! D'altra parte, per quanto il mio lavoro sia importante nella mia vita, oltre alla famiglia, cui dedico tutto il tempo possibile, ho anche molti altri interessi: dalla musica al cinema, dai fumetti all'arte, dai thriller alla storia della TV... E' raro che con i miei amici parli di misteri o di paranormale. A volte capita che mi vedano in qualche programma televisivo e poi mi dicano che non sapevano che mi occupassi di queste cose...