La psicologia dell'insolito

Ha preso il via, nel marzo 2004, presso la Facoltà di psicologia dell'Università di Milano-Bicocca, il primo Corso di Psicologia dell'insolito. E' la prima volta che l'argomento viene trattato nelle Università italiane e come docente è stato chiamato Massimo Polidoro.

Di che cosa si tratta? Che cos'è la psicologia dell'insolito?
«Nei paesi anglosassoni si chiama Anomalistic Psychology, cioè Psicologia delle anomalie'' dice Polidoro. ''E' un ramo della psicologia che affronta tutte quelle esperienze insolite - sogni premonitori, “flash” telepatici, presagi, deja-vu... - che ognuno di noi può vivere ma che molti ritengono inspiegabili. Si tratta invece di esperienze che possono avere una miriade di spiegazioni ''normali'' ma che, dato il loro forte impatto emotivo, possono apparire come ''paranormali'' a un pubblico che non dispone degli strumenti interpretativi necessari».

Da dove nasce l'esigenza di questa nuova disciplina?
«Chi vive questo tipo di esperienze, non trovando spiegazioni facilmente accessibili presso chi dovrebbe fornirgliele - gli psicologi, per esempio - si rivolge alla parapsicologia. Qui ottiene molte ''spiegazioni'' a base di ESP o PK che, tuttavia, non spiegano nulla veramente e lasciano intatto il mistero che circonda l'esperienza in questione.
D'altra parte, gli stessi psicologi non sono immuni da confusione e disinformazione. Una serie di sondaggi condotti annualmente dal prof. Guido Petter sugli studenti del primo anno di psicologia a Padova rivela, per esempio, che ogni anno la percentuale di coloro che ritengono la telepatia un fenomeno fondato si aggira intorno al 55 per cento, mentre solo il 10 per cento si dichiara scettico.
Da qui la necessità, anche per noi italiani, di riunire sotto un unico cappello le conoscenze psicologiche e neuro-psicologiche relative a fenomeni considerati anomali, come: esperienze di apparente ESP, visioni di fantasmi, ipnosi, esperienze ''fuori dal corpo'' ed esperienze ''ai confini della morte''. Oltre a ciò si cerca di comprendere anche perchè le persone sono portate a interpretare come paranormali questo tipo di esperienze».

Perchè è importante insegnare la psicologia dell'insolito all'Università?
«Il titolo esatto del corso è ''Metodo scientifico, pseudoscienze e psicologia dell’insolito'': cio' significa che gli studenti di psicologia che verranno al corso approfondiranno soprattutto gli aspetti metodologici: come funziona la scienza, come applicare il metodo scientifico all'esame dell'insolito, come riconoscere una pseudoscienza... Sono tutte informazioni che ogni psicologo dovrebbe possedere, ma che raramente vengono applicate ad argomenti come la parapsicologia e l'insolito in generale. Ed è importante che almeno gli psicologi posseggano questo tipo di competenze per contribuire a limitare la disinformazione e il sensazionalismo con cui spesso vengono affrontati questi argomenti sui media».

Come si articola il corso?
«Sono in totale 20 ore di lezione in cui, oltre agli aspetti metodologici, approfondiremo argomenti quali l'apparente percezione extrasensoriale nella vita quotidiana, i problemi della memoria e i falsi ricordi, l'inattendibilità della testimonianza oculare, la fisiologia delle esperienze trascendentali, la medianità e i presunti contatti con l'aldilà, la psicologia dell’inganno, le tecniche di persuasione usate da maghi e veggenti, i rischi dell’autoinganno, le guarigioni misteriose e l'effetto placebo, le esperienze insolite legate al sonno e ai sogni... e cosi' via. Alla fine ci sarà un esame scritto».

Su cosa verterà l'esame?
«Il testo di base è un mio libro che affronta molti di questi argomenti e che ho appena finito di aggiornare e ampliare (Il sesto senso, Edizioni Piemme); inoltre, al libro si aggiunge una dispensa (Psicologia dell'insolito) che ho predisposto per gli studenti. Ma comunque posso assicurare che, pur dovendo studiare bene tutto il programma, alla fine per gli studenti non è un esame troppo faticoso: l'argomento è molto intrigante e, per alcune lezioni, c'è sempre qualche esperimento divertente e qualche sorpresa che aiutano a imparare meglio.

Per saperne di più
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Leggi un'intervista a Massimo Polidoro sul Corso

[01.03.04]