Tradizionalmente, il giorno di Natale festeggia la nascita di Gesù. Quella del 25 dicembre, però, è una data simbolica, poiché i primi cristiani non sapevano quando fosse nato realmente Gesù, non se ne parla nei Vangeli e, anzi, ritenevano sconveniente anche solo discuterne.
Tuttavia, non si tratta di una scelta casuale: c’è un motivo ben preciso se questa festa cade proprio il 25 dicembre e va ricercato… nelle dimensioni dell’Impero romano. Ecco perché…
Nel III secolo l’imperatore Aureliano si ritrovò nell’esigenza di unificare culturalmente un impero vastissimo, che riuniva gente completamente diversa e che andava da Gerusalemme a Siviglia, dalla Scozia ai confini del Sahara. Per farlo, scelse un “collante” formidabile: la religione.
Adottò il culto del Sol Invictus, cioè il sole che vince le tenebre, una divinità che aveva un culto antico presso molti di questi popoli e che poteva diventare il medesimo per tutte le regioni dell’impero.

Aureliano disse che i Romani potevano continuare ad adorare anche gli altri dei, ma era al Sole che si doveva la sua vittoria sui nemici e la rinascita di Roma. Al Sole dedicò anche il primo giorno della settimana, che divenne il Dies Solis, cioè il giorno del Sole.
In seguito, l’imperatore Teodosio cambierà il nome di questo giorno in Dies Dominicus, cioè il giorno del Signore, poi diventato “domenica”. Ma per molti popoli nordici, resterà questo legame “solare”, che ancora si ritrova nell’inglese sunday e nel tedesco sonntag.
Quale giorno dell’anno dedicare, però, alla festa del Sole? Fu Aureliano a scegliere per il dies natalis un giorno vicino al solstizio d’inverno, che cade tra il 21 e il 22 dicembre, quando le giornate ricominciano ad allungarsi e dunque la luce inizia ad avere il sopravvento sulle tenebre.

E qui subentrano i cristiani. Con un intervento volto a unificare pagani e cristiani, sarà l’imperatore Costantino, il primo a convertirsi al cristianesimo, a decidere che il festeggiamento della natività di Gesù doveva coincidere con la festa pagana del Sol Invictus.
Il giorno esatto, tuttavia, fu deciso solo nel IV secolo, da papa Giulio I, che optò per il 25 dicembre (peraltro data di nascita anche di Mitra, un altro dio romano dal culto potente).
Esiste una notazione storica di Giovanni Crisostomo, patriarca di Costantinopoli, che nel 390 scrive: «In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu definitivamente fissata in Roma».
È una delle tante storie che raccolgo in Segreti e tesori del Vaticano, il mio nuovo libro per Piemme. Se lo avete letto e vi è piaciuto, lasciate magari una piccola recensione qui:
RECENSISCI “SEGRETI E TESORI DEL VATICANO”
Vi ringrazio sin d’ora e… buone Feste!
Massimo Polidoro
Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, insegna “Comunicazione della scienza” ai dottorandi dell’Università di Padova e in passato è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, collabora con Piero Angela a Superquark, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Segreti e tesori del Vaticano e L’avventura del Colosseo sono i suoi ultimi libri. Segui Massimo anche su Facebook, Twitter, Instagram, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivi qui.
2 risposte
“Dies Dominicus, cioè il giorno del sole”
credo sia un refuso… se non erro è giorno del signore
Esattamente! Grazie per la segnalazione.