Come si diventa lettori? 2 consigli pratici

C’è un momento in cui si impara a leggere e un altro in cui si diventa lettori. Mentre il primo è un vago ricordo, il secondo è spesso un’istantanea nitida.

Laura Carcano, del periodico Gioia ha così chiesto, a scrittori e professionisti dell’editoria, di raccontarle il momento in cui da non-lettori si sono trasformati in lettori.

Oltre al sottoscritto ha sentito gli scrittori Erri De Luca, Lella Costa, Tito Faraci, Giuseppe Genna, Violetta Bellocchio, Simone Regazzoni e Fabrizio Cocco, editor di Longanesi. Trovate tutte le loro risposte qui.

Di seguito, invece, vi propongo le risposte che ho dato io ai vari quesiti. Buona… lettura!

Raccontami di quando sei diventato un lettore (che quasi mai coincide con l’aver imparato a leggere)…
Da bambino adoravo soprattutto i fumetti e verso i 9 anni scoprii i romanzi d’avventura. Divoravo le imprese di Sherlock Holmes (in questa raccolta di Einaudi ci sono tutti i racconti – non i romanzi – a solo 2.99: imperdibile!), i racconti di Edgar Allan Poe (altra ottima raccolta sempre a 2.99) e di tanti altri che amo ancora oggi. Da allora non ho più smesso ed è soprattutto grazie al mio piacere per la lettura che ho potuto trasformare la passione per la scrittura nel mio lavoro.
Bambini e ragazzi che leggono sono più… felici, soli, intelligenti, disancorati dalla realtà o ancorati alla realtà?
Sono indubbiamente più ricchi di idee e di stimoli, sono più curiosi e possiedono un vocabolario più vario e articolato. Hanno modo di confrontare la propria vita reale con quelle che scoprono sulle pagine dei libri e hanno così termini di paragone concreti con cui misurarsi. Dunque, direi che i bambini che leggono sono tutto fuorché disancorati dalla realtà. Forse è più disancorato chi si ciba solo di televisione e si confronta con modelli di ragazzi e bambini del tutto falsi e che, il più delle volte, fanno sentire fuori posto chi non rientra dentro certi parametri fatui legati solo all’apparenza.

I ragazzi e gli ebook: credi che per loro sia un’esperienza migliore o peggiore di quella che possono avere con i libri di carta?
Non credo sia né migliore né peggiore. È semplicemente un modo diverso di vivere la stessa esperienza: ci sono libri digitali per ragazzi pieni di contenuti multimediali, che possono anche risultare divertenti. Ma il coinvolgimento che dà una bella storia trascende il supporto che la contiene. E quando ci si trova immersi in un mondo straordinario, da cui si fa fatica a staccarsi, link da cliccare o video da guardare possono diventare distrazioni di cui si farebbe volentieri a meno. E poi, oggi, i libri di carta per ragazzi sono oggetti straordinari e curatissimi, che si finisce per volere possedere e conservare. Ma non c’è dubbio che, in viaggio o in vacanza, può essere molto più semplice e comodo portarsi appresso un e-reader con tutti i titoli che si desiderano, piuttosto che vari chili di carta.

Conosci storie di qualcuno che abbia iniziato a leggere raggiunta la mezza età, o che a un certo punto della sua vita abbia smesso di leggere?
Sì, di gente che ha iniziato a leggere già grande ne ho conosciuta. Magari non leggevano perché ritenevano i libri una perdita di tempo, oppure sostenvano che il tempo speso a leggere era tempo che si sottreva alla vita “vera”. Quando poi hanno iniziato a leggere, hanno scoperto che un buon libro può regalare emozioni forti, può far ridere, spaventare, può commuovere o indignare e si sono così resi conto che leggere è una parte fondamentale di ogni vita che voglia dirsi completa. Di persone che abbiano smesso di leggere, invece, non ne ho mai conosciute. Non credo sia possibile smettere, una volta che si è scoperto quanto può essere bello leggere.

Meglio una persona che legge solo  libri mediocri o una che non legge affatto?
Sempre meglio leggere. Chi non legge non ha idea di che cosa si perde. Ma chi mgari legge libretti di poco valore, dopo un po’ finirà per stufarsi e si chiederà se tutti i libri siano così ripetitivi e poco fantasiosi. A quel punto, potrebbe capitargli tra le mani un libro di Stephen King o di Neil Gaiman e scoprirà mondi così ricchi di immaginazione che difficilmente tornerà indietro ai suoi libri mediocri.
E ora due consigli per chi desidera diventare lettore:

1) Esiste un modo per far diventare qualcuno un lettore? Fosse anche solo un trucco per tentare…. O forse solo i bei libri possono trasformare un non-lettore in lettore?
Non credo ci siano trucchi particolari, semplicemente si scopre che la lettura può essere un piacere straordinario quando si capisce che i libri non sono solo quelli barbosi e difficili che talvolta ci fanno detestare a scuola. Non ci sono libri che vanno bene per tutti, ognuno deve scoprire ciò che lo appassiona e da lì trovare la sua strada. Forse un gioco, più che un trucco, per cominciare c’è: si può fare qualche giretto in libreria, passeggiando tra gli scaffali e sfogliando i libri che ci colpiscono di più per il titolo o per la copertina. Si legge il retro o il risvolto e, se ci incuriosisce, si leggono anche le prime righe del libro. Ripetendo questo gioco un po’ di volte, è molto probabile che si finisca per trovare un libro che si vorrebe continuare a leggere anche a casa. Da lì a diventare lettori, il passo è breve.

2) Tre accessori da lettura che consigli? Io ad esempio ho costruito un camino questo mese. E ho comprato una cassa di vini in Monferrato.
Mi verrebbe da dire: una poltrona comoda, ma in realtà poi si legge anche in treno o alla fermata dell’autobus, in spiaggia e sulla neve… Invece, io non inizio mai un nuovo libro se non ho una matita a portata di mano: voglio segnare frasi che mi colpiscono e che voglio ricordare, riferimenti ad altri libri, a persone o eventi su cui voglio sapere di più e, in generale, mi piace trasformare il libro in uno strumento da cui voglio ricavare il massimo. Per chi legge sull’e-reader, anziché la matita si possono utilizzare i vari strumenti digitali che permettono di sottolineare e prendere note. Infine, può essere utile un lettore per la musica (iPod o simili): ascoltare un audiolibro può essere un buon modo per impegnare il tempo che si trascorre in auto o magari in palestra o correndo. Vero che i titoli in italiano non sono molti, ma se ci si abitua ad ascoltare anche quelli in inglese (o altra lingua che si è studiata o si conosce) può essere anche un buon modo per fare esercizio.

Mi piacerebbe sapere come siete diventati lettori voi: me lo raccontate qui sotto? Qual è stato il libro che vi ha fatto scoprire il piacere della lettura?


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario nazionale del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e numerose altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitterGoogle+ e attraverso la sua newsletter (che da diritto a omaggi ed esclusive).


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8 risposte

  1. Sinceramente non saprei dire quando sono diventata una lettrice, ma ricordo che alle elementari facevamo a gara a chi leggeva più libri e questo è stato un ottimo stimolo (le maestre sono state molto furbe!). A casa mia poi ci sono sempre stati tantissimi libri (qualche migliaio) e questo mi deve aver spinto a leggere, oltre al fatto che mio padre posava (e tuttora posa) un libro solo per leggere il giornale o guardare il tg. Penso che crescere in una casa con tanti libri e tanti lettori sia molto importante, anche perché i bambini tendono ad imitare gli adulti. E sicuramente mi hanno influenzato molto cartoni animati come “La bella e la bestia”, dove c’era quell’immensa biblioteca, e “Page master”, dove un bambino “sfigatello” va in biblioteca e affronta delle avventure insieme a dei libri antropomorfi (horror, avventura e fantasy). Il piacere della lettura penso di averlo scoperto davvero con “Il conte di Montecristo”, perché mi ha insegnato a non scoraggiarmi davanti a un migliaio di pagine (di solito ho sempre preferito libri più brevi). In generale comunque leggo di tutto, anche se ho un debole per la saggistica. Il mio problema è che, durante le sessioni di esami all’università, trascuro le mie letture, ho una sorta di “rifiuto”. Hai qualche consiglio?

    1. Grazie Giulia per avere condiviso la tua esperienza. Consigli? Se non hai mai provato nulla di Stephen King ti suggerisco “Il miglio verde”: io l’ho letto “a dispense”, proprio quando preparavo gli esami universitari: ne usciva una al mese, in inglese, e la divoravo nel giro di un’ora o poco più. È stata un’esperienza molto forte, che ancora ricordo come fosse ieri. Puoi magari sperimentarla leggendo un capitolo alla volta: sono costruiti in modo tale da completarsi, ma da lasciare aperte tante domande in attesa di quello successivo.

      Altrimenti, sempre di King, ti consiglio la raccolta “Stagioni diverse”, dove su 4 racconti 3 sono meravigliosi e hanno ispirato altrettanti film – di cui 2 capolavori.

      Per la saggistica, ti suggerisco i libri di Malcolm Gladwell: un buon libro che puoi leggere a “bocconi” è “Avventure nella mente degli altri: Geni incompresi, teorie paradossali e predizioni azzardate”.

      Buon divertimento!

  2. Ho iniziato a leggere sin da piccolo grazie all’abitudine dei miei genitori di leggerci a letto una favola prima di andare a dormire. Anni dopo ho cominciato a divorare altre “favole”: come il buon Massimo Polidoro ho divorato Poe e Conan Doyle, insieme a dumas, Salgari, eco, king e molti altri. Leggere è una passione più che un hobby e richiede pazienza e concentrazione; tuttavia regala emozioni vivide che forse solo il cinema può eguagliare.

    1. Ben detto Mattia: la lettura è qualcosa che spesso di acquisisce grazie all’esempio. Leggete favole, racconti o storie ai vostri figli e fate scoprire loro la meraviglia che la parola scritta può suscitare: questa sì è vera magia!

  3. Ciao, ho “imparato a leggere” durante un lungo periodo di ricovero in ospedale.
    Sono un lettore “distratto”. Distratto perchè fra i miei hobby, vi è anche l’elettronica e l’informatica.
    Spesso capita che, durante la lettura di un romanzo, Il lato tecnologico del mio “io”, comincia ad affrontare qualche algoritmo irrisolto. A quel punto si scatena la lotta fra il dott. Jekyll e il signor Hyde.
    Devo dire che l’epilogo è sempre lo stesso; vince Hyde, il tecnologico. 😉

  4. Buondì, io ho iniziato a leggere i fumetti alle elementari, poi ho continuato con storie sui santi, poi durante le medie ho scoperto i detective; ho proseguito un po’ su quella linea. Poi c’è stato il periodo delle riviste ma poi ho ripreso i libri e sono arrivata a te, di cui ho letto tutto quello che trovavo, volevo proprio i tuoi libri perché ero stanca di leggere delle bufale! Poi mi sono appassionata di storia medievale in cui ho trovato spunto nel proseguire con libri sull’alimentazione antica e moderna. Un libro che mi ha portato ad altri è stato Sowa Ripga di Coco/ Battiato, mi ha aperto un mondo! Ora sono molto più consapevole nello scegliere cosa leggere. Non so se sono diventata una lettrice con la L maiuscola, so solo che mi dà tantissimo. Anch’io sottolineo le frasi e leggo tutto ciò che mi può dare…
    Saluti.

    1. Grazie per avere condiviso l’esperienza, Stefania. È vero, la lettura può dare moltissimo: qualunque tipo di lettura si sceglie. Ti ringrazio per avere letto i miei libri e spero ti piacciano anche quelli a cui sto lavorando ora…

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