L’8 luglio 1947 il Roswell Daily Record titolava: «La Raaf cattura un disco volante in un ranch nella regione di Roswell».
Su quell’episodio si sono costruiti libri, film e carriere. Ma che cosa accadde realmente?
Nell’articolo citato si faceva riferimento a un presunto disco volante precipitato il 2 luglio nel Foster Ranch di Corona, circa 120 Km a nord-ovest di Roswell.
I rottami del velivolo erano stati ritrovati da tale Mac Brazel, proprietario del ranch. Secondo la sua descrizione i frammenti erano costituiti da «pezzi di gomma, stagnola, carta piuttosto robusta, nastro adesivo e asticelle» per un peso totale di 3 kg.
I rottami sarebbero poi stati riconosciuti dal sergente maggiore Irving Newton, della stazione meteorologica della base aerea di Forth Worth, come quelli di un pallone “ray wind”, usato per determinare la direzione e la velocità dei venti in alta quota.
Più di 30 anni dopo, un libro ipotizzò che invece quei detriti appartenessero a un UFO schiantatosi nella zona.
Solo nel 1994, in seguito a un’inchiesta parlamentare sulla vicenda, si venne a sapere che quello caduto a Roswell non era un UFO, ma nemmeno un normale pallone metereologico.
Si trattava piuttosto di un pallone spia appartenente al segreto Progetto Mogul che, agli albori della guerra fredda, mirava a tenere sotto controllo eventuali test atomici sovietici.
Qualcosa di “losco” insomma c’era davvero, solo che non proveniva da un altro pianeta ma dal nostro.
Massimo Polidoro
Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, insieme ai thriller Il passato è una bestia feroce e Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su Facebook, Twitter, Periscope, Instagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivete qui.
7 risposte
sono abbastanza propenso a credere al fenomeno UFO, pur mancandone prove concrete (per Jung i Flying Saucers erano proiezioni consolatrici del nostro inconscio), ma piuttosto convinto che i fatti accaduti nel 1947 abbiano a vedere più con la politica, che non con realtà aliene.
in quell’anno il processo di Norimberga si stava depotenziando perché la Germania sconfitta stava diventano comoda alleata nel confronto sempre più aperto EST – OVEST. Idem per l’Italia, idem per il Giappone. Come noto ai più, il mondo si stava dividendo in due macro zone di influenza: da una parte gli USA, dall’altra parte l’URRS. Niente di più probabile che una grande attenzione emotiva su quel tratto di deserto potesse (come in effetti fece) distrarre l’opinione pubblica da attività di spionaggio militare, ora finite nella soffitta dei nostri ricordi, ma ancora ben presente nell’immaginario creato dal suo depistaggio.
Non sono d’accordo. Queste sono le versioni di comodo che il governo degli Stati Uniti ha sempre sostenuto. Immaginiamo (per assurdo) che si fosse trattato effettivamente dello schianto di un ufo, il governo degli Stati Uniti lo ammetterebbe? Il libro citato credo che sia “Il giorno dopo Roswell” del colonnello Corso ( che ho comprato e letto), per quanto mi riguarda non vedo per quale motivo una persona del suo rango ormai prossimo alla morte, avrebbe dovuto dare delle notizie non vere. Non credo che gli interessasse ormai la notorietà o fare soldi con la vendita del libro. Resta il fatto, comunque, che gli stessi Militari sono stati i primi a dare la notizia dello schianto dell’ ufo come riportato nell’articolo in foto, quando la cosa però rischiava di “sfuggire di mano” secondo me si è corso ai ripari con le versioni di copertura (confondere un pallone sonda con una navicella extraterrestre mi sembra alquanto strano per dei militari). Il CICAP, è chiaro, che in mancanza di prove certe non può prendere posizioni a favore dell’ipotesi dell’Ufo, ma il fatto di non avere prove ma solo testimonianze ( tipo quella di Jesse Marcel Jr o del colonnello Corso) non può preclude a priori sulla non veridicità della notizia, meglio non prendere decisioni.
P.S. Sono anch’io tesserato con il CICAP.
Ettore, hai ragione a dire che nulla si può escludere a priori, ma per prendere in considerazione l’ipotesi UFO non bastano due testimonianze, raccolte non si sa bene come. Sono necessarie prove più solide e verificabili, che per l’ipotesi Mogul esistono. Se vuoi approfondire, puoi leggere qui: http://www.csicop.org/si/show/what_really_happened_at_roswell
Beh, il colonnello Corso nel suo libro scrive tante di quelle cavolate sulla retroingegneria aliena dal transistor al laser…
Non é per nulla attendibile, cercava solo notorietà, venne anche in Italia, ovvio che gli facesse comodo reggere il gioco.
Tuttavia dobbiamo “ringraziare” lo stesso chi s’è inventato la fantastica storia dell’ufo crash e dell’area 51 perché altrimenti non ne sarebbe nata la bellissima serie di X FILES. l’importante per il resto è sapere che è soltanto fantasia.
Caro Massimo, ce la faranno gli USA e il CICAP a vincere la resistenza dei Ferraresi? Io, conoscendoli, non li sottovaluterei.
http://centroufologicoferrarese.altervista.org/roswell-1947-tante-domande-senza-risposta/
E per quanto riguarda i presunti corpi alieni ritrovati nei resti quel velivolo? Mi pare di aver sentito dire che alla fine si trattasse di manichini antropomorfi..
Grazie Massimo per precisare questi fatti anche a distanza di anni, perché dato che molta gente crede ancora al disco volante alieno di Roswell è giusto fare chiarezza.