La curiosità per il mistero ci ha permesso di evolvere

«L’essere umano è una creatura curiosa. Siamo attratti da ciò che non conosciamo: dal mistero, dall’ignoto, dal segreto… La curiosità del resto è la molla che ha permesso ai nostri antenati di alzarsi su due zampe per scoprire il mondo ed evolvere.

«Compito stesso della scienza è quello di cercare di scoprire ciò che ancora non conosciamo. L’attrazione dell’uomo per il mistero, dunque, è qualcosa di inevitabile che ci accompagnerà per sempre». Con questo argomento si apre la mia intervista uscita sull’International Business Times. E poi continua così: Qual è l’ingrediente per un “mistero di successo”?

Ci sono misteri che continuano ad affascinare ed altri di cui ci si dimentica. Solitamente quelli dove mancano delle informazioni, dei particolari, sono quelli più affascinanti: pensiamo alle morti di personaggi famosi come Marilyn, o Michael Jackson, Elvis Presley e tanti altri. Tutti personaggi famosissimi che improvvisamente vengono a mancare per qualcosa che sembra proprio banale, come un incidente, come un’overdose di farmaci, per le quali la gente pensa che le superstar non dovrebbero morire, dimenticandosi del fatto che si tratta di persone come noi.

Però i dettagli che mancano su come sia avvenuto esattamente il decesso sono quegli elementi che poi contribuiscono ad alimentare le fantasie e le speculazioni. Per cui, il mistero non solo a volte resta, ma si amplifica e diventa ancora più grande di quanto non fosse.

Nel capitolo “Vero o falso?” del suo Rivelazioni. Il libro dei segreti e dei complotti parla di miti, di credenze, di usanze (come le cinture di castità o lo ius primae noctis) considerati veri nonostante la mancanza di fondamento storico o scientifico. Come mai è così difficile sradicare questi elementi dalla mente delle persone?

Da un lato c’è il fatto che queste cose ce le sentiamo ripetere continuamente, ed alla fine si sedimentano nella nostra mente. Ci convinciamo che, se se ne sente parlare così spesso, devono essere vere per forza. Dall’altro lato, per capire e scoprire come stiano le cose veramente è necessario fare uno studio, anche approfondito, di questi argomenti, ed avere delle competenze storiche particolari, cosa che non tutti sono disposti o interessati a fare.

Quindi è molto più facile ripetere passivamente certe falsità. Anche involontariamente, non dico certo che siamo tutti in malafede. Però è più facile ripetere qualcosa che sorprende, piuttosto che prendersi la briga di andare a vedere ogni volta come stiano davvero le cose.

Per scrivere un libro di questo tipo penso sia necessario raccogliere molto materiale e fare una selezione decidendo cosa inserire e cosa lasciare fuori. Tra le cose che non hanno trovato posto, c’è qualcosa alla quale ha rinunciato a malincuore?

Effettivamente è davvero enorme la quantità di presunti complotti, o cospirazioni, o misteri di cui ci si poteva occupare. Io mi sono occupato di tanti di questi argomenti nei miei libri precedenti, quindi a volte ho semplicemente ripreso qualche particolare, qualche approfondimento, come per la vicenda di Kennedy, alla quale ho dedicato molto spazio in un altro libro. Uno degli argomenti lasciati fuori, ad esempio, sono tutte le teorie sull’allunaggio, cioè tutti coloro che sostengono che sulla Luna non ci saremmo mai andati, ma si tratterebbe di un falso realizzato grazie all’aiuto di registi di Hollywood e di effetti speciali.

L’ho lasciato fuori perché, da un lato, è una storia molto complessa, che richiede grandi approfondimenti; dall’altro perché un caro amico, che è Paolo Attivissimo, che è un esperto di questa vicenda, ha scritto un libro che racconta tutta questa storia (si tratta di Luna? Sì, ci siamo andati, ndr).

… (L’intervista continua qui)

Sul sito di IBT è anche possibile leggere una recensione di Rivelazioni. Il libro dei segreti e dei misteri.

 


Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario nazionale del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre quaranta libri e di centinaia di articoli pubblicati su Focus e numerose altre testate. Rivelazioni. Il libro dei segreti e dei complotti (Piemme) è il suo libro più recente. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitter e Google+.


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4 risposte

  1. Sul mensile Focus ho letto un articolo davvero interessante che parla della matematica e della predisposizione per la materia. Sembrerebbe che questa attitudine dipenda dall’emisfero sinistro de cervello in cui risiedono le aree del ragionamento. Ci sono individui più predisposti e altri meno come la storia incredibile di Jason Padgett un giovane poco portato per i numeri che dopo aver ricevuto gravi colpi alla testa è diventato un brillante matematico. Una storia interessante non credete?

    1. Grazie per il commento Sara, tuttavia la storia di Jason Padgett merita di essere seguita con cautela. Che a Padgett dopo l’incidente sia nata una passione per la geometria e la matematica sembra assodato, ma da qui a definirlo un “genio” (come hanno fatto certi giornali americani) ne passa. Qui puoi trovare qualche motivo di dubbio in più, non solo sulla storia in sé ma soprattutto su come essa sia stata raccontata: http://weskaggs.net/?p=2784

  2. Caro Massimo sono assolutamente in linea con te. Purtroppo però molti pregiudizi e molte credenze servono per tenere le menti di molti che non hanno certezze. Cosa ne pensi ?

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