Quando abbiamo tentato per la primissima volta di camminare sulle braci ardenti è toccato a me fare da cavia.
Naturalmente è andato tutto bene… tranne al secondo tentativo, quando un pezzettino di carbone mi è rimasto attaccato al piede…

Il giovedì è giornata di “ritorno al passato”, o come si dice #throwbackthursday, in breve #tbt. E, dunque, iniziamo anche noi questa tradizione rievocando episodi del passato.
Oggi, ricordo la prima volta in cui al CICAP abbiamo pensato di camminare su un letto di braci ardenti. Era il 1991 e nessuno che conoscessimo lo aveva fatto prima.
Così un giorno ci siamo trovati in campagna, da amici, e scavata una buca lunga circa tre metri, l’abbiamo riempita di legna, vi abbiamo dato fuoco e abbiamo aspettato che le fiamme scendessero.
Poi è arrivato il momento di togliersi scarpe e calze e camminarci sopra. Sapevamo già in partenza che sarei stato io a fare da cavia. Conoscevo i precedenti e sapevo che la fisica avrebbe dovuto proteggermi. Ma certo, sentire quel calore così vicino non era molto rassicurante.

Finalmente, quando tutto era pronto, ho fatto la mia passeggiata. La sensazione è stata simile a quella che si prova quando si cammina sulla sabbia bollente di una spiaggia in agosto. Non piacevole, ma comunque non mortale.
Fatto un giro, ho pensato che avrei potuto fare il bis. E la seconda volta, però, ho rischiato di bruciarmi. Forse si erano inumiditi i piedi perché avevo camminato sull’erba, fatto sta che un pezzetto di brace mi è rimasto attaccato e ha rischiato di ustionarmi. Per fortuna senza conseguenze.
Ricordo quell’occasione con piacere anche perché partecipò, come spesso faceva, il compianto amico Franco Ramaccini, tra i fondatori del CICAP, ideatore di tante sperimentazioni oltre che del logo che il CICAP usa ancora adesso.
C’era anche il compagno di mille avventure, Luigi Garlaschelli, che però non ha voluto ripetere l’impresa. Lui il fuoco ha sempre preferito mangiarlo…
Oggi, il CICAP organizza spesso camminate sulle braci e l’esperienza si ripete anche durante il Corso per indagatori di misteri (il prossimo inizierà a gennaio: qui tutte le informazioni per partecipare). Ma quella fu la prima volta, con tutte le incognite che si possono immaginare, e dunque resta impressa in maniera indelebile nella mia memoria.
Un paio di curiosità televisive

Dopo la mia passeggiata, la conduttrice Gabriella Carlucci, che all’epoca conduceva un programma di intrattenimento la domenica su Canale 5, mi chiese di insegnarle a camminare sulle braci per “sbugiardare” le pretese paranormali di Giucas Casella, che si esibiva nel programma concorrente su Raiuno.
Spiegai come fare, lei ripeté l’esibizione e se ne parlò sui giornali. Al punto che, un paio di settimane dopo, fui invitato ad Atene per insegnare la medesima esibizione… alla conduttrice del principale programma televisivo greco della domenica.
Spiegai come fare, li aiutai a preparare il fuoco e le braci… ma all’ultimo la conduttrice non se la sentì.
E così gli attrezzisti le prepararono un percorso “finto”, fatto di braci spente, con una serie di fuocherelli ai lati della brace per dare l’illusione che fosse accesa.
Come diceva il Manzoni a proposito di Don Abbondio: «Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare».
Massimo Polidoro
Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, mentre Il passato è una bestia feroce è il primo thriller di una nuova serie. Si può seguire Massimo Polidoro anche su Facebook, Twitter, Periscope, Google+, Instagram e attraverso la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive).
5 risposte
Cortesemente come è possibile il firewalking? Scientificamente, se spiegato e provato,grazie.
Saluti
Trovi tutto spiegato in dettaglio qui: https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=101805
Vorrei ricordare anche il compianto e bravissimo Mino D’amato, che fece la stessa dimostrazione in diretta in una delle sue trasmissioni.
Grazie Vito. Vero, Mino Damato camminò sulle braci ancora prima di Giucas Casella (anche se lui non la descrisse esattamente come un’esperienza alla portata di tutti ma come qualcosa che la scienza doveva ancora spiegare, mentre già allora non era così). Tuttavia, Damato ha il grande merito di avere spesso dato spazio nei suoi programmi all’illusionismo, a Silvan per contrastare le pretese di Uri Geller e ha dedicato quasi un’intera puntata a James Randi quando il CICAP nacque.
La pirobazia è un fatto noto da molto tempo.
Ne parla anche Strabone ( 64 AC -24 DC circa ) nella sua opera “Geografia, l’Italia, libri V – VI”, pubblicata
Rizzoli.