Piero Angela e Rol: quante fantasie per difendere una favola

Quella di Gustavo Rol, il sensitivo torinese attorno al quale negli anni è cresciuto quasi un piccolo culto locale, è una storia che periodicamente riserva sorprese.

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Una delle ultime riguarda Piero Angela, che ebbe modo di osservare Rol da vicino, non ne fu per nulla impressionato e descrisse criticamente le sue esibizioni nel suo libro Viaggio nel mondo del paranormale.

Su certi siti favorevoli a Rol, invece, si racconta che Angela sarebbe rimasto sconvolto da ciò che aveva visto a casa del sensitivo e avrebbe alterato il racconto per partito preso.

La verità è ben diversa. Dopo la clamorosa exposé di Angela, che per la prima volta spiegava in un libro come i prodigi di Rol potevano in realtà essere realizzati grazie a semplici giochi di prestigio, il sensitivo decise probabilmente di correre ai ripari.

Prima raccontò a un amico giornalista, Nevio Boni, una serie di fantasie secondo cui Angela sarebbe rimasto allibito dalle dimostrazioni in casa sua.

In particolare dal fatto che Rol sarebbe riuscito a leggere un libro scelto a caso, via telefono, da un amico di Angela che viveva a Boston, e poi perché quando se ne andò Angela si ritrovò con tutti gli assegni nel libretto firmati “Gustavo Rol”. Boni, raccontando l’episodio, sosteneva che doveva essere vero poiché Angela non l’aveva mai smentito.

L’amico Jan Hidden gli ha chiesto conferma di ciò e Piero Angela, che poi lo ha confermato anche a me, ha risposto semplicemente: «Sono tutte balle. Quello che è successo davvero l’ho raccontato nel mio libro. Gli episodi del libro con l’amico di Boston e degli assegni firmati sono pure invenzioni da parte di chi era stato colto in flagrante».

Che motivo avrebbe avuto poi Angela per mentire? È presto detto: «Egli ha mentito su quanto mi ha veduto fare, nel modo che l’ha veduto fare e su quanto mi ha sentito dire» dichiarò Rol in un’intervista a La Stampa del 24 maggio 1986. «Io sono convinto che egli abbia agito col deliberato proposito di distruggere in me la dimostrazione di tutto ciò che lo spirito umano può compiere quando si ispira a Dio».

Bum!

Oggi Rol, una figura rimasta nel cuore dei suoi ammiratori, continua occasionalmente a stimolare ricordi e memoriali affettuosi da parte dei suoi fan, ma il suo nome è inesistente negli annali della parapsicologia che faticosamente tenta da quasi un secolo di darsi una rispettabilità scientifica.

Al più, come suggerisce lo studioso Mariano Tomatis, Rol può essere visto come una sorta di sciamano profondamente occidentale che compiva meraviglie fine a se stesse, atte unicamente ad aumentare il suo prestigio sociale.

Rivedi qui tutte le puntate dell’Indagine critica sulla parapsicologia di Piero Angela:

 


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. L’avventura del Colosseo e I poteri della mente sono i suoi nuovi libri, tra gli altri: Rivelazioni, Il tesoro di Leonardo e i thriller Il passato è una bestia feroce Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su FacebookTwitter, PeriscopeInstagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivi qui.


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36 risposte

  1. “Ma se mi sbagliassi, prepara i soldi: io arrivo coi testimoni.” Ma certo, Messenger, arriva. Tu potresti essere benissimo un mio creditore, qui usi uno pseudonimo. Mandami qui il Tuo vero nome e cognome, con tanto di indirizzo e fotocopia di un documento di identita’ e, magari, mi ricordero’, da solo, di doverTi dei soldi, senza bisogno dei Testimonials.
    laserquasas@inwind.it

    1. La ragione, Aldo, per la quale uso in internet uno pseudonimo è perché solo su internet è possibile esprimere concetti non inquinati dalle identità; se io sono il Professor Dottor od un ciabattino, il giudizio a priori su ciò che dico cambia per effetto di una conformistica attitudine a classificare; ecco: magnifica opportunità, questa, per costringere un interlocutore a valutare i semplici concetti, non trovi?
      Per ciò che riguarda il debito, ci siamo capiti: l’esempio ha fatto il suo corso. A meno che tu non mi abbia prestato una tale fede da sentirti ora obbligato al risarcimento. Questa evenienza mi porterebbe a sigillare ancor più la mia identità (che in altro caso non avrei difficoltà a svelare: mica mi nascondo) perché detesto coloro che si approfittano dell’ingenuità, personale come sociale. Non mi devi nulla, a parte darmi ragione, ovviamente.

  2. “non ne fu per nulla impressionato e descrisse criticamente le sue esibizioni nel suo libro Viaggio nel mondo del paranormale. “

    Senza essere stati testimoni, perlomeno oculari, dell’evento in cui Angela assisteva alle “esibizioni” di Rol, si può credere a qualsiasi cosa, sia alle affermazioni di Rol che a quelle di Angela.

    “La verità è ben diversa. Dopo la clamorosa exposé di Angela, che per la prima volta spiegava in un libro come i prodigi di Rol potevano in realtà essere realizzati grazie a semplici giochi di prestigio, il sensitivo decise probabilmente di correre ai ripari. “

    I prodigi di Rol non riguardavano solamente i giochi con le carte sui quali Angela fa tanto affidamento, ma fenomeni ben più impressionanti, come il fatto che sapesse prevedere il futuro (previde a Kennedy il suo assassinio, salvò la vita di una persona che l’indomani avrebbe dovuto prendere l’aereo che sarebbe esploso in volo, previde che Mussolini sarebbe stato cacciato dagli italiani, salvò 10 persone dalla fucilazione poiché aveva letto con il pensiero delle carte compromettenti che il soldato che li avrebbe dovuti fucilare teneva nella sua scrivania), il fatto che fosse capace di cambiare statura a suo piacimento, la capacità di passare attraverso i muri ecc
    Sono innumerevoli i prodigi che Gustavo Rol era capace di compiere.
    Lui stesso afferma che i giochi con le carte erano per lui un semplice gradino introduttivo a cui venivano iniziati coloro che avevano l’opportunità di conoscerlo in situazioni di riunioni fra amici. Niente di più.

    “L’amico Jan Hidden gli ha chiesto conferma di ciò e Piero Angela, che poi lo ha confermato anche a me, ha risposto semplicemente: «Sono tutte balle. Quello che è successo davvero l’ho raccontato nel mio libro. Gli episodi del libro con l’amico di Boston e degli assegni firmati sono pure invenzioni da parte di chi era stato colto in flagrante». “

    e Piero Angela come ci dimostra che il suo libro racconta “quello che è successo davvero”?
    Con quali prove? Esiste un filmato che documenti ciò che realmente accadde nell’incontro fra lui e Rol?
    Non pare. Allora in che modo si dovrebbe credere ad Angela? Sulla parola? Per partito preso? Perché si chiama Piero Angela e sta in Rai da più di mezzo secolo?

    “Che motivo avrebbe avuto poi Angela per mentire? “

    Forse perché la sua fede nella dottrina scientifica e il suo potere mediatico sono tali da rifiutarsi di credere e ammettere che possano esistere fenomeni che, al momento, la scienza non è in grado di spiegare?

    “Bum! “

    Il termine che racchiude tutta la scientificità e professionalità del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale.

    “Oggi Rol, una figura rimasta nel cuore dei suoi ammiratori, continua occasionalmente a stimolare ricordi e memoriali affettuosi da parte dei suoi fan, ma il suo nome è inesistente negli annali della parapsicologia che faticosamente tenta da quasi un secolo di darsi una rispettabilità scientifica. “

    Signor Polidoro, ha appena scritto che la parapsicologia è una dottrina che tenta faticosamente da quasi un secolo di darsi una rispettabilità scientifica, dunque si presume che lei non la ritenga ufficiale…
    Perché allora ricorre all’assenza del nome di Rol negli annali di questa dottrina, da lei considerata non ufficiale, per screditarlo?
    Coerenza, signor Polidoro, coerenza.

    “Al più, come suggerisce lo studioso Mariano Tomatis, Rol può essere visto come una sorta di sciamano profondamente occidentale che compiva meraviglie fine a se stesse, atte unicamente ad aumentare il suo prestigio sociale. “

    Rol affermava che compiva tali meraviglie perché l’umanità aprisse la sua mente alla spiritualità e non si deduce un interesse ad aumentare il proprio prestigio sociale nell’aver messo le proprie doti al servizio degli altri, come testimoniano tante persone, che sono state da lui mandate in tempo dal medico poiché gli aveva diagnosticato un tumore o altre malattie con la sola percezione.
    Non vi era alcun interesse in Rol nel voler utilizzare i propri poteri a discapito della scienza (sennò quelle persone non le avrebbe mandate a operarsi dal medico per esempio), vi era semmai un interesse nell’aprire gli occhi dell’umanità verso lo spirito e verso Dio.
    Soltanto dei fanatici come voi, che credono nella scienza come unico metodo di indagine della realtà, possono semmai avere un interesse nello screditarlo per aumentare il vostro prestigio sociale, poiché probabilmente avvertite in un personaggio simile una minaccia (di cosa poi lo sapete soltanto voi) alla scienza (o, meglio, al cicap), anziché formulare invece dei pensieri più costruttivi, come ad esempio che scienza e spiritualità possono lavorare in sinergia anziché in conflitto.

    1. Gentile Lorenzo, la sua passione è lodevole, ma sembra sfuggirle un punto: i racconti per sentito dire non hanno lo stesso valore dei fatti oggettivi dimostrati. I fan di Rol hanno decine di racconti straordinari (spesso semplici rimasticature di quanto lui stesso raccontava loro, come le varie previsioni di delitti o sciagure di cui non esiste alcuna prova), ma nemmeno un singolo fatto concreto e dimostrabile a sostegno delle proprie credenze. Il che non rappresenta assolutamente un problema: ognuno è libero di credere a ciò che vuole, senza alcuna prova. Ma questa si chiama fede, non si può dunque pretendere di trasformarla in scienza. Scienza e spiritualità già convivono, non serve Rol: l’importante è che ognuno riconosca il proprio ambito e ci resti.

      1. Signor Polidoro,
        a mio avviso, pure ciò che afferma Piero Angela potrebbe essere un racconto per sentito dire.
        Esiste una foto o un filmato che documenti che Piero Angela è stato effettivamente a casa di Rol e ha assistito a una sua esibizione?
        Se sì, sarò felice di guardarlo e confronterò ciò che fa Rol con ciò che scrive Angela nel suo libro.
        Ma se non esiste alcun documento che permetta di valutare quanto realmente successo (e soprattutto se è realmente successo!), allora chi è intellettualmente onesto non dovrebbe credere né a Rol né ad Angela poiché le prove oggettive, nel testimoniare che quelli di Rol sono solo trucchi, mancano pure da parte di Angela.
        E no, scrivere un libro non è sufficiente per dimostrare di essere stati a casa di Rol.
        Saluti.

        1. La differenza sta nel fatto che è colui che fa affermazioni straordinarie a dovere portare prove altrettante straordinarie (se vuole essere creduto). Se qualcuno dice: “Ho un unicorno in giardino” e un altro dice: “Sono stato nel tuo giardino e non c’era nessun unicorno”, chi dei due dovrà dimostrare di dire il vero secondo lei?

          1. L’unicorno è un animale leggendario e lo stesso Rol lo lascerebbe volentieri ai miti.
            Non mi risulta che Rol avesse mai fatto spuntare unicorni in casa sua. Qualcuno dice colombe (anche se pure di questo non ci sono le prove) ma le colombe perlomeno sono animali reali.
            Il vero punto della questione però non è questo.
            Angela, se è vero che Rol ha letto a distanza un libro scelto a caso da un suo amico che si trovava a Boston, avrebbe potuto smentire molto tranquillamente il fatto. Perché?
            Perché mancano le prove, è semplice.
            Le ho chiesto prima se esistono delle prove che Angela e Rol si siano mai visti ma non mi ha risposto. Pertanto deduco che probabilmente non ce ne sono per davvero (il libro in cui Angela dice che si è incontrato con Rol, ripeto, non è una prova).
            E quindi?
            E quindi è semplice: Angela ha potuto tranquillamente smentire il fatto, tutto qui.
            “Verba volant, scripta manent” dicevano i latini.

          2. L’unicorno è l’equivalente dei poteri paranormali che vantava Rol, poteri che nessuno, fino a oggi, ha mai potuto dimostrare in condizioni scientifiche: ecco perché era lui a dovere dimostrare di avere quei poteri e non gli altri a dovere dimostrare che non li aveva. Che Angela e Rol si siano visti lo confermano le altre persone che erano presenti (quasi tutti amici di Rol).

          3. Salve,
            Stavo leggendo il vostro carteggio.
            Noto che lei, Polidoro, non risponde alle obiezioni,tutte logiche, di Lorenzo.
            E’ poi risibile che la parola di Angela sia da prendersi come oro colato, abbia pazienza, a meno che lei non lo ritenga infallibile. Lei non può sapere se Angela ha detto la verità, molto semplicemente, non ci sono altre possibilità logiche.
            Ma volevo fare una considerazione su un’altro punto. Io son ben felice quando sento che qualche cialtrone viene smascherato. Mi auguro che lei si renda conto, però, che ciò non significa nulla, non aggiunge o toglie nulla, non prova nulla.
            La scienza, (che poi non esiste, come fosse un’entità, esistono delle persone che studiano, sbagliano, cambiano idea, negano, affermano, etc ) non ha tutti i fondamenti possibili per riconoscere e comprendere e spiegare tutti i possibili fenomeni. Mi pare talmente chiaro.

  3. Nel piccolo della mia esperienza personale tutto ciò che credevo fosse un fenomeno paranormale si è poi rivelato spiegabilissimo. Per esempio a volte scambiamo per straordinarie delle cose che in realtà sono soltanto rare o poco conosciute. Basta andare in biblioteca e ci si accorge che molti misteri non hanno alcunché di misterioso. L inspiegato e l inspiegabile appartengono alla curiosa dimensione dell’illusione, dell’effetto ottico e degli inganni dei nostri sensi. Poi appena si cambia prospettiva tutto cambia e l illusione svanisce! Ad esempio gli Orb non sono entità immortalate dalla nostra fotocamera ma circoli di confusione di granelli di polvere fuori fuoco.

  4. Ora dirò qualcosa di apparentemente sgradevole, perché non seguirò quel tipo di cortesia che impone la moderazione dei concetti in risposta alle affermazioni apodittiche, ma seguirò semplicemente ed istintivamente la forma della buona educazione, ovvero della non-offensività immotivata, della volgarità gratuita.

    Non comprendo come il Signor Franco Rol possa controbattere dicendo semplicemente che Gustavo Rol era “un ‘uomo di Dio’, nel senso ampio della parola” e che l’esserlo gli ha permesso di “guarire le persone quando poteva e consolare ‘gli afflitti’ nel mostrare che esiste davvero una dimensione oltre la vita, e che non sono solo ‘chiacchiere’ o ‘credenze'”. Cosa non è sufficiente in questa risposta? Che è una opinione; al massimo un giudizio personale. Il Signor Rol dice di sapere bene come funziona la scienza, ed allora sa perfettamente che la scienza (ma anche la logica, perfino quella del discorso) si basa su fatti riscontrabili. Dovendo seguire questo metodo di dialogo, basterebbe rispondere “secondo me non è così” ed il confronto non avrebbe più alcuno sviluppo; non solo: la difesa del Signor Rol (Franco) a favore del suo parente Gustavo avrebbe avuto effetto zero. L’unico modo per avvalorarla è non seguirne l’esempio e replicarla – come fa Polidoro – con logica fattuale, contro l’opinione personale.
    Il Signor Franco Rol afferma che Gustavo poteva “guarire le persone quando poteva”; è molto suggestivo, per quanto limitato da quel “quando poteva”. Quando, poteva? E’ ovviamente indeterminabile: non possiamo saperlo e dunque la disgraziata malattia e morte della moglie di Gustavo non può che essere la prova di quanto egli non potesse, in talune circostanze.
    Ma i suoi spettacoli casalinghi per un pubblico da lui selezionato sono del pari la prova che egli potesse, in quei frangenti.
    Vede, Signor Franco Rol, se lei sostiene si debba prestar fede a chi esprime affermazioni la cui veridicità (realtà riscontrabile) è condizionata ab initio, allora potrei aspettarmi che lei desse alla mia seguente: “egregio Signore, lei ha con me un debito economico considerevole che la prego di risolvere entro la settimana” – perlomeno alcune possibilità di realismo.
    Nel caso curioso poi lei ritenesse che il denaro sia cosa volgare (non lo è: è una forma di baratto che consente la vita di tutti noi e disprezzarlo non può che essere sintomo di ignoranza (non conoscenza) civile e sociale nonché culturale. Non si può disprezzare il compenso in denaro: si disprezza casomai la truffa, comporti essa il ricavo di denaro o no) allora mi aspetto lei possa considerare in forma almeno dubitativa la possibilità che Polidoro, essendo un bravo prestigiatore, stia in realtà mentendo (perché? Una ragione, ed anche più di una, si trova facilmente) e nasconda dietro questa parvenza raccontata la sua natura di stregone, compiendo miracoli artatamente detti trucchi da palcoscenico. L’ha mai sfiorata il dubbio? Se sì oppure no, la seconda domanda è la medesima: Perché?
    Concludo questa filippica, Signor Rol,invitandola ad una difesa più consona. Per esempio facendo osservare come la “speranza” che qualcosa sia è talmente connaturata in ognuno di noi che Gustavo Rol, in qualunque modo l’abbia coltivata, ha il merito di averla propagandata; un merito sociale costruito in modo artistico. Di fronte al prestigiatore che dice ghignando “guarda come ti gabbo!” e non ti dice come in nome del solo spettacolo di passatempo, come al circo, in confronto ai medium di cassetta che ti propongono una ricongiunzione truffaldina col parente defunto, Gustavo Rol ti faceva sognare. Gratis. Era un poeta, e non indaghiamo sulla sua necessità personale di esserlo: godiamoci il personaggio che ha voluto interpretare per noi.
    Ecco. Non le sembra molto più dignitoso del presentarlo come un qualsiasi stregone da tribù?

    Un saluto.

    1. Io non ho certo preteso di essere esauriente. Lei davvero crede che questo argomento possa esaurirsi in poche righe? Io del resto, non posso ogni volta spiegare a tutti coloro che non hanno approfondito la vita di Rol le ragioni, le motivazioni, ecc. ecc. Passerei la mia vita in rete, e sinceramente non ne vale la pena. Per questo ho scritto dei libri (ancora ampiamente insufficienti per la quantità di argomenti da trattare), e per questo ho un sito dove trova già una anticipazione di risposte. Pertanto la rimando lì, cominciando dalla pagina che ho già segnalato in questa sede: http://gustavorol.org/index.php/it/faq

      1. Lei non può ricordarlo, Signor Rol, ma noi abbiamo brevemente già dibattuto l’argomento su altro sito. Le rispondo solo che mi sono adeguatamente informato sul suo augusto parente, quanto è necessario; cosa significa “quanto è necessario”? Significa che id fronte alla eccezionalità, vera o presunta, non servono indagini approfondite: essendo fuori dalla norma, l’eccezionalità appare immediatamente percepibile come tale. Sono invece le ragioni portate a sostegno di questa eccezionalità, a dover essere esaminate. Ma basta purtroppo osservarle per trovarvi la norma nella sua più limpida esibizione. Lei dirà che io non so guardare, e questa è una opinione che potrebbe restare integra per quante ragioni io possa addurre, perché – lei m’insegna e lui insegna ad entrambi – dove c’è la fede non si ha bisogno di altro: “credo quia absurdum”.
        Ma è precisamente quello che lei non fa se io le dico che mi deve dieci milioni; non di Euro, sa? Di Sterline. In una banca svizzera. Lei valuta la frase e dice “questo mi piglia in giro, oppure è pazzo”; ebbene, come vede, la fede manca anche a lei; non sia perciò così severo con chi dimostra altrettanta malfidenza: forse l’ha per le medesime buone ragioni che la convincono di non essere in debito con me.
        Un saluto.

        1. Caro Messaggero, l’ esempio del debito non mi pare molto felice. Se Tu vuoi da me anche una cifra molto più modesta, mettiamo 100 Euro, basta che mi porti due testimoni e nel caso io me ne sia dimenticato, ma la loro testimonianza è credibile e circostanziata, Te li ridò. Non occorre Fede, è un metodo scientifico-legale sicuro.Nel caso io voglia truffarTi la cifra che Tu mi hai prestato, non hai che da portarmi in tribunale e sarò costretto a restituirteli. Per l’ appunto ROL di testimoni ne porta a centinaia anche da morto e Tu continui a negar l’ evidenza. Buon per Te che per simili cause non sia previsto un tribunale.

          1. Aldo Grano, intendiamoci: stiamo parlando di miracoli e di fede, e tu vuoi dei “testimoni”? Chiedi forse al Papa di portarti dei testimoni che avvalorino la transustanziazione? O ci credi, che Dio sta in un’ostia di pane, o no, basta là, direbbero a Torino.
            Il mio esempio del debito vale proprio per chi ci crede, come accade con Dio, i fantasmi, gli omini verdi, la magia del “mago ogni tanto”, le madonne che piangono sempre e non ridono mai, e via così.
            Tu appari confidare nei “testimoni” come in nessun altra cosa, e dunque se io ti porto due testimoni che affermano tu essere in debito con me, ci credi? Ma non c’è nulla di più facile, per me, che trovarli: gli prometto un terzo del ricavato della truffa ed è fatta. Oppure li convinco di essere stati testimoni, perché vedi, Aldo, ci sono anche quelli che si convincono così solo in quanto uno gliela racconta, si convincono di qualsiasi cosa. Ma scommetto la vita che anche tu, come me, come Polidoro, come Rol e come Cristo, sappia che non bastano i testimoni per avvalorare alcunché: ce vònno li fatti alla luce del Sole. D’altra parte anche tu dici “se la loro testimonianza è credibile e circostanziata”; ecco appunto: sei certo di avere i criteri per stabilire quando una testimonianza è credibile e circostanziata, o lo è quella di Fellini e Buzzati, solo perché eran bravi a fare il regista e lo scrittore? E allora Maradona sarebbe un buon testimone perché è stato un buon calciatore? Son certo che non la pensi così.
            Ma se mi sbagliassi, prepara i soldi: io arrivo coi testimoni.

  5. Di quei due famosi incontri ho letto tanto, da entrambi i lati. Mi rimangono alcuni dubbi. 1) la cosa più paranormale della faccenda è che Piero Angela abbia accettato di andare in casa di Rol senza portarsi dietro dei testimoni a suo favore. C’ erano solo alcuni amici di Rol e non si sa nemmeno quanti erano e chi erano. 2) Perché Piero Angela non ha scritto subito le sue critiche, ma ha atteso mesi pubblicando un libro (i libri non sono lavori scientifici pubblicati su riviste peer review) 3) Rol era abbastanza capace di individuare i suoi nemici giurati, quelli che avrebbero fatto di tutto per sbottonarlo, arrivando a fingere benevolenza e ammirazione pur di andargli vicino e cercare una falla, per poi inventarsela se non l’ avessero trovata. E difatti non si è mai fatto controllare da loro. Come mai con Angela si è sbagliato? Bastava leggere gli articoli dell’ allora ancor giovane giornalista, per evitarlo, come ha evitato Aldo Savoldello.

    1. Quando Angela preparava la sua indagine, non si era mai occupato prima di paranormale: era partito con mente aperta e solo lungo la strada ha scoperto come stavano realmente le cose. Dunque, non aveva motivo di portarsi testimoni, non partiva con l’idea di “sbugiardare” Rol, ma di osservarlo in azione. E Rol non poteva immaginare che Angela avrebbe osservato l’esibizione non da “ammiratore”, bensì da osservatore curioso, ma attento e difficilmente influenzabile. Ha scritto di Rol quando ha scritto di tutti gli altri: il lavoro di Angela non era una ricerca scientifica, ma un lavoro di divulgazione, perché mai avrebbe dovuto mandarlo a una rivista peer reviewed?

      1. Caro Massimo, nel 1975, ovvero tre anni prima di incontrare G. Rol, Piero aveva pubblicato l’ Uomo e la Marionetta, nel quale prendeva posizione a favore dell’ esperimento di H. Hurey ed S. Miller, e della sottostante teoria del Brodo Primordiale di Oparin e Haldane. Bastava leggere quel libro per capire che Piero crede ad un universo dove tutto si è formato da sé e per caso. Inoltre, nel 1977, e lo scrivi Tu: “Nel 1977 aveva condotto per la Rai un’inchiesta sulla parapsicologia che lo aveva portato in tutto il mondo. Incontrò i più importanti parapsicologi dell’epoca, da Rhine a Honorton, e per la prima volta diede voce anche all’altra campana, cioè ai critici. Era nato da un paio d’anni il CSICOP, un Comitato formato da scienziati, studiosi e prestigiatori, da Isaac Asimov a James Randi, che voleva indagare con spirito critico i tanti fenomeni misteriosi cui i media davano uno spazio enorme e, allo stesso tempo, porre un freno al dilagare dell’irrazionalità. L’inchiesta si tradusse in cinque puntate che andarono in onda sul primo canale Rai, in prima serata, con il titolo di “Indagine critica sulla parapsicologia”. Quindi che Piero Angela fosse pericoloso per lui, G. Rol lo poteva capire anche se non fosse stato un sensitivo. Non ho mai capito come mai lo abbia fatto entrare a casa sua. Probabilmente era, in fondo, un ingenuo, che sognava di far cambiare idea a chiunque semplicemente dando delle prove.

        1. No, Aldo, semplicemente non aveva idea che Angela aveva iniziato a capire quanto inconsistente fosse la parapsicologia: e non ne aveva idea perché lo avrebbe scoperto solo “DOPO” la messa in onda del programma: loro dunque si sono incontrati prima, quando Angela era noto solo per il telegiornale e le sue inchieste sulla scienza.

  6. Per rispondere a Franco Rol : quindi G.A.Rol è stato un grande benefattore,benissimo,ne prendo atto.
    Ma allora che bisogno c’era di volersi presentare ad ogni costo come un fenomeno paranormale ? Per fare del bene concretamente – sia dal punto di vista materiale sia da quello psicologico – non era affatto necessario.
    In una città come Torino,poi,con tutto il substrato sociale costituito dalle opere di Don Bosco,Cottolengo,Sermig,Gruppo Abele etc. etc. lo era forse ancor meno.
    Oppure ci voleva comunque qualche dimostrazione eclatante,se non altro, per “epater le bourgeois ” ?

    1. Mauro, Lei scrive: »Ma allora che bisogno c’era di volersi presentare ad ogni costo come un fenomeno paranormale ? Per fare del bene concretamente (…) non era affatto necessario.»

      Mi pare ovvio che si possa fare del bene senza essere dotati di qualità “speciali”. E infatti non è che Rol ha fatto del bene in funzione di quelle qualità! Lo ha fatto per una predisposizione naturale e filosofica, perché era un “uomo di Dio”, nel senso ampio della parola. Però era anche dotato di certe qualità, e non avrebbe avuto alcun senso non servirsene, perché gli hanno permesso di fare molto di più di una persona normale, ad esempio guarire le persone quando poteva e consolare “gli afflitti” nel mostrare che esiste davvero una dimensione oltre la vita, e che non sono solo “chiacchiere” o “credenze”…

      Faccio poi notare che lui non si è mai “presentato ad ogni costo come un fenomeno paranormale”, è sempre stato molto riservato, ha mai cercato fama o pubblicità, e generalmente sono alcune delle persone che lo incontravano che poi, inevitabilmente, riferivano in giro delle cose straordinarie che avvenivano per suo tramite, tanto che Rol le poche interviste che concesse erano quasi sempre per chiarire o smentire cose che circolavano sul suo conto.

      Per una panoramica, le segnalo la pagina della FAQ del mio sito: http://gustavorol.org/index.php/it/faq

      1. Ringrazio Franco Rol per la segnalazione del sito dedicato,sul quale cercherò di documentarmi in maniera più approfondita e che conterrà sicuramente spunti degni di interesse.
        Rimango comunque scettico sulle capacità straordinarie di chicchessia – e non solo, si badi, di G.A. Rol – necessarie a consolare gli afflitti o a vestire gli ignudi.
        CIò che può essere fatto “semplicemente” da qualunque persona “normale” che,pur non possedendo facoltà particolari, sia in grado di “vedere” il prossimo,con l’aiuto concreto o anche solo con il semplice “ascolto”.
        Il virgolettato è d’obbligo perchè,ovviamente,la natura umana è quella che è.
        Non sono peraltro così cinico e disincantato da negare che, peraltro, l’unica ricetta universalmente valida sia quella di “fare il bene”.

  7. Grazie Massimo per aver postato il documentario di Piero Angela ( datato 1978 ) che è davvero interessantissimo e decisamente molto avanti per l’epoca,dato che allora gli argomenti del giorno riguardavano purtroppo le BR e il terrorismo in generale.
    Andrebbe replicato in prima serata alla TV al posto di qualche programma idiota, ma tanto possiamo essere certi che non succederà.
    Quanto alle puntualizzazioni su Rol, sono molto pertinenti.Io sono di Torino e ricordo benissimo che in città se ne parlava come di un uomo prodigioso,però praticamente inaccessibile ai più.
    Una fama così diffusa era certo facilitata dall’avere come spettatori l’elite subalpina dell’epoca anzichè il semplice operaio Fiat o la massaia di Porta Palazzo.

    1. Se solo conoscesse un minimo la sua storia saprebbe che era in contatto con tutte le classi sociali, fino ai mendicanti in strada, che ha aiutato centinaia di persone, e che evidentemente non poteva aiutare tutti (né tutti del resto meritano o possono essere aiutati). Avrebbe avuto file chilometriche sotto casa sua. Ma il suo numero di telefono era sull’elenco telefonico, e non si contano le testimonianze di chi lo ha chiamato senza conoscerlo e lui ha risposto aiutandolo con consigli, sostegno psicologico, ecc. Ha praticamente passato la sua vita al servizio del prossimo. Chi non lo sa è solo un ignorante. I testimoni famosi sono quelli che fanno più notizia, il che non significa che non ci siano anche tutti gli altri. Si informi.

  8. Ciao Massimo, purtroppo il tuo ragionamento logico ugualmente non riuscirà a convincere i sostenitori di Rol questo perchè in giro c’è anche la voce secondo la quale lui avrebbe accettato di fare dimostrazioni controllate ma ad alcune condizioni particolari perchè comunque non era in grado di manifestare le sua capacità ogni volta che voleva cioè poteva capitare che ogni tanto non riuscisse a fare queste cose ma voi scettici avete rifiutate queste condizioni, quindi la colpa sarebbe vostra, come vedi c’è una scusa sempre pronta per tutto. Ciao
    1 P.S. non ricordo dove ho letto questa notizia.
    2 P.S. ho detto queste cose senza voler offendere i sostenitori di Rol, in effetti questa cosa oggi non si puo’ piu’ controllare.
    Di nuovo ciao.

    1. Forse Lei si riferisce a quanto riferito dal prof. Luigi Giordano: https://www.youtube.com/watch?v=mlI0QGDr_v8
      Comunque, la dimostrazione sarebbe stata possibile solo dopo una sorta di “tirocinio” degli sperimentatori. Non è facile da spiegare in poche parole. Valga l’analogia che per salire in cima all’Everest e vedere il panorama occorre sia una guida esperta che una adeguata preparazione. Nessun principiante ce la farebbe, e nessuna guida lo accetterebbe.

      1. Ciao, come detto non voglio assolutamente offendere nessuno, di sicuro concedo a Rol il beneficio del dubbio come hai chiesto nella risposta data a Massimo. Dico solo che trovo strano che ci sia tutta questa difficolta’ a dimostrare che queste cose esistono e cio’ mi fa pensare che magari il motivo è che non esistono. Ripeto è solo un pensiero e non una certezza, ciao.

        1. Se ti può confortare, Mario, il tuo pensiero è lo stesso del 99,99% della comunità scientifica. Bisogna sempre lasciare una porta aperta a nuove scoperte, ma se dopo 150 di ricerche non si trova nulla… forse non c’è nulla.

          1. Ciao Massimo quello che dici è esattamente il mio pensiero anche se però si potrebbe anche rigirare la cosa e chiedersi come è possibile che ci siano persone che passano tutta la loro vita a studiare questi fenomeni senza mai “incontrarne” uno, non mi riferisco ai ciarlatani che ci guadagnano soldi ma a seri studiosi che, appunto, dedicano tutta la loro esistenza a indagare questi fenomeni, possibile che non abbiano mai visto nulla di inspiegabile, se fosse cosi’ prima o poi se ne sarebbero fatti una ragione, ecco uno potrebbe anche fare un ragionamento di questo tipo e concludere che magari qualcosa esiste. Come vedi non sono uno scettico duro e puro, certo è che se devo credere a una cosa ci devo mettere il dito. Ciao a tutti

          2. Cercare qualcosa, non significa averla trovata. Un caro amico, che ci ha lasciato di recente, Robert L. Morris, è stato uno dei più eminenti parapsicologi, direttore a Edimburgo dell’unica cattedra di parapsicologia al mondo. Ebbene, lui era intimamente convinto che il paranormale esistesse, ma era il primo ad ammettere di non averne mai incontrato un solo esempio autentico. A tutt’oggi, non risulta che un solo caso di fenomeno paranormale sia mai stato dimostrato in condizioni scientifiche. Questo però non significa che si debba smettere di cercare.

          3. Come a dire, ‘se per 150 anni guardo un Violoncello, ma non riesco a suonarlo, vuol dire che esso non suona.’
            Una curiosa teoria.

          4. No, vuol dire che se per 150 anni chiedo di vedere un “frigoncello”, perché tutti dicono che è uno strumento musicale straordinario, che suona melodie incredibili, ma alla fine nessuno mai riesce a tirare fuori questo benedetto “frigoncello”, accampando tantissime scuse, significa che forse… non esiste.

  9. «meraviglie fine a se stesse, atte unicamente ad aumentare il suo prestigio sociale». Dai Massimo, perché insisti con questa tesi insostenibile? Approfondisci un po’ di piú, se no continui a farmi credere che il tuo sia solo un partito preso, ben lungi dalla razionalità… A proposito, ti aggiorno su alcuni importanti documenti comparsi di recente:

    1) L’opinione di Hans Bender: https://www.youtube.com/watch?v=l2EERKHn1aI
    2) L’opinione di Carlo Castagnoli: https://www.youtube.com/watch?v=orBtP_Foark
    3) L’opinione di altri seri testimoni: https://www.youtube.com/watch?v=cTjtbwj7nrk
    4) L’opinione di un esperto di mentalismo: https://www.amazon.it/Indagine-Gustavo-Rol-Aroldo-Lattarulo/dp/1326866400/ref=sr_1_3?ie=UTF8&qid=1496504514&sr=8-3&keywords=aroldo+lattarulo

    À bientôt… 😉

    1. Caro Franco, per quante testimonianze a favore si possano portare ciò non cambierà di una virgola il fatto che Rol non si sia mai sottoposto a una verifica scientifica. Ormai chiunque può fantasticare come preferisce, ma la prima regola della scienza è che non basta una testimonianza (o un migliaio di testimonianze) per rendere un fatto autentico: occorre che quel fatto sia messo alla prova, testato e confermato. E Rol si è sempre rifiutato di farlo. Ognuno poi tragga le sue conclusioni.

      1. So bene come funziona la scienza, e nessuno pretende che si avvalli l’esperienza di G.A. Rol sulla base delle sole testimonianze. Ciò che non comprendo è perché non si vuole concedere il beneficio del dubbio alle sue motivazioni, che voi non intendete nemmeno prendere in considerazione. Ad ogni modo, avrò occasione prossimamente di spiegarle in modo dettagliato, cosí che avrete più materiale da “valutare”, sempre che ne abbiate voglia. Capisco sia difficile cambiare le proprie convinzioni.

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