Sareste disposti a rifilare scariche elettriche a uno sconosciuto se qualcuno ve lo ordinasse? La risposta è spaventosa…
È quanto ha potuto determinare uno degli esperimenti più agghiaccianti nella storia della psicologia realizzato nel 1961 da Stanley Milgram.
Nel corso degli esperimenti di Milgram, uno sperimentatore spiegava ai soggetti che partecipavano come, dietro una tenda, si trovava un allievo a cui erano stati fissati degli elettrodi.
Lo sperimentatore faceva all’allievo delle domande e se quello sbagliava le risposte, il compito dei soggetti era quello di premere un tasto e dare così una scarica elettrica all’allievo. Per ogni errore la scarica aumentava di 15 volt.
In realtà, l’allievo dietro la tenda era un attore e non riceveva alcuna scarica, ma simulava dolore ogni volta che i soggetti premevano il tasto. Quando si raggiungevano i 300 volt, l’attore smetteva anche di urlare, fingendo di avere perso i sensi o di essere addirittura morto.
La cosa agghiacciante fu scoprire che su 40 soggetti che parteciparono all’esperimento, ben 26 continuavano a distribuire scariche fino a 450 volt, quando cioè lo sperimentatore diceva basta.
Si formularono diverse ipotesi per spiegare questo comportamento.
Ciò che si scoprì con analisi successive e nuove ricerche fu che:
- il sesso non giocava alcun ruolo (donne e uomini si comportavano in maniera simile);
- i partecipanti sapevano dei rischi presunti corsi dall’allievo (in una versione successiva dell’esperimento, gli allievi dovevano affermare che in seguito a problemi cardiaci, il cuore gli stava per cedere, ma ciò nonostante il 65% degli istruttori compì il suo “dovere” fino alla fine);
- i partecipanti erano persone normalissime, come gli esami sulla personalità poterono dimostrare.
In effetti i soggetti soffrivano immensamente nell’eseguire il compito imposto.
Pregavano lo sperimentatore di interrompere l’esperimento, tremavano, sudavano, balbettavano proteste, si conficcavano le unghie nella carne, si mordevano le labbra fino a farle sanguinare, si stringevano la testa tra le mani, ma continuavano imperterriti a obbedire allo sperimentatore.
Perché non riuscirono a ribellarsi?
L’idea dell’esperimento era nata a tre mesi dall’inizio del processo a Gerusalemme contro il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann.
«È possibile» si chiese Milgram «che Eichmann e i suoi milioni di complici stessero semplicemente eseguendo degli ordini?»
Il suo esperimento fu un tentativo di rispondere a questa domanda e lo portò a concludere che la colpa era nel potere dell’autorità.
Abbiamo difficoltà ad opporci all’autorità e Milgram aveva dimostrato in maniera spaventosa come persone adulte e intelligenti erano disponibili a seguire gli ordini di un’autorità fino all’estremo.
Per approfondire il discorso sul male e sul fatto se “cattivi” si nasca o si diventi, consiglio anche il libro di Philip Zimbardo, L’effetto Lucifero:
Massimo Polidoro
Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. L’avventura del Colosseo è il suo nuovo libro, e tra gli altri Rivelazioni, Il tesoro di Leonardo e i thriller Il passato è una bestia feroce e Non guardare nell’abisso. Segui Massimo anche su Facebook, Twitter, Periscope, Instagram, Pinterest, Telegram e la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive). Per invitarmi a tenere una conferenza scrivi qui.
4 risposte
Ciao Massimo, trovo terribile questo esperimento. Una volta credo di averne sentito parlare. Ma quali reazioni ci furono dal mondo esterno?
Le reazioni furono di sorpresa e shock, anche se in seguito c’è stato chi ha parlato di qualche errore nelle procedure. Tuttavia, oggi un esperimento del genere sarebbe improponibile per questioni etiche: allora, invece, i partecipanti rischiarono danni di ordine psicologico perché solo dopo vennero a sapere dei reali scopi della ricerca.
E’ sempre un bene ricordare l’esperimento di Milgram, che ha dimostrato una delle cose più spaventose che potessimo immaginare.
L’esperimento ha tra l’altro ispirato la canzone di Peter Gabriel “We Do What We’re Told”