Una figura misteriosa al palazzetto abbandonato

Matteo L. mi scrive: «Caro Massimo, ho scattato queste foto durante un’uscita fotografica (sono fotografo amatoriale). mi capita talvolta di recarmi in luoghi abbandonati (non troppo remoti) per cercare nuovi spunti fotografici. nello specifico mi sono recato a settembre 2008 a Cantù (CO), nel palazzetto dello sport abbandonato: una struttura immensa ormai ricoperta di folta vegetazione, che permette però a chiunque l’accesso al suo interno. da uno degli spalti fotografavo le gradinate e mi sono accorto dell’ombra di questa figura su una gradinata. ho scattato molto velocemente. in caso di forti contrasti il sensore di una macchina fotografica sceglie di “lavorare” sulle ombre o sulle luci, quindi vedrai un’immagine piuttosto buia. dal file raw però si riesce agevolmente a schiarire il tutto e far vedere che si tratta proprio di una gradinata illuminata dal sole. io sono tendenzialmente scettico su queste cose, ma le foto mi sembravano curiose. Grazie e buon lavoro.  P.S. le mie foto non sono assolutamente fotoritoccate. sono piuttosto abile con photoshop e quindi garantisco! :-)»

Guardando questa immagine, le prime cose che mi sono venute in mente sono state: 1) che forse la figura è un gioco di luce legato alla posizione delle piante: come si vede dalla foto qui sotto, intorno al palazzetto cresce una vegetazione rigogliosa:

2) che forse la sagoma è proprio quella di Matteo L. mentre sta scattando la foto.

Allora, per cercare di capire, gli ho chiesto se ha provato a scoprire l’origine dell’ombra. Se si è cioè voltato per vedere se c’era una persona o se c’erano magari dei rami che creavano quell’ombra? E poi gli ho chiesto che ne è stato dell’ombra dopo che ha scattato le foto? E’ scomparsa? O, volendo, Matteo avrebbe potuto continuare a fare altre foto?

Matteo mi ha risposto così: «Non è la mia ombra perchè ero posizionato più in basso e a destra rispetto alla finestra dalla quale entrava il fascio di luce. inoltre scatto con una reflex professionale, quindi grossa (più larga della mia faccia) e pesante ed è molto impegnativo tenerla con una sola mano (pesa sui 2 kg operativa); non è una compatta quindi per poter mettere a fuoco un oggetto è d’obbligo guardare nell’oculare (nelle ombre si vede molto bene questa condizione). l’obiettivo montato è un 50mm, quindi ancor più difficile mirare un oggetto senza guardare, a causa del cono stretto di inquadratura. infine ho comandi verticali che non richiedono di alzare il braccio nella classica posa “fotografica”.

certo, ci sono rami tutt’intorno, ho avuto modo di fare questi 3 scatti in neanche un minuto, sono anche salito (perchè ero spaventato) per vedere se c’era qualcuno, ma non ho visto altre persone.

in sostanza se non avessi scattato io la foto avrei confemato la tua ipotesi della propria ombra, ma le condizioni di scatto (posizione) e l’attrezzatura usata (grossa) non l’avrebbero permesso.

il palazzetto è accessibile dappertutto, non posso escludere la presenza di altre persone, ma le finestre alte sono pericolosissime da raggiungere e per sicurezza quando si entra in più persone si fa in modo di farsi sempre vedere e sentire, anche se non ci si conosce.

ripeto, come in tutte queste cose c’è quasi sempre una causa razionale, ti ho mandato le foto perchè l’ombra era decisamente particolare. io sono scettico ma appassionato di misteri, non ho mai provato a simulare o inscenare qualcosa. qui una foto per darti un’idea della macchina usata (l’obiettivo è diverso): non è necessario alzare il braccio per fotografare, anche perchè tenendola con una mano verrebbero tutte mosse le foto».

In una successiva mail, Matteo ha aggiunto: «La resa dell’immagine assomiglia molto a questo video scovato di recente».

E’ vero che le sagome si assomigliano, ma in entrambi i casi si tratta di sagome ottenute con il sole alle spalle e sfocate. Ora, un effetto che si ottiene su un corpo umano una volta sfocato è proprio quello di restringimento e “allungmento” della testa e del collo. A titolo di esempio, giusto per dare un’idea di che cosa intendo, ecco qua una silhouette che poi ho sfocato con photoshop:

Bene, lasciamo da parte il caso del video del grattacielo (dove manca ogni tipo di elemento concreto per poter dare una valutazione seria: chi lo ha girato, quando, dove, in che condizioni, che palazzo è quello, si è accertato se non ci fossero lavori in corso sul tetto, ecc…). Nel caso della foto di Matteo ancora non è chiaro se la sagoma sia davvero di qualcuno (o “qualcosa”) o solo un gioco creato da rami e fronde.

Anche osservando le altre due foto che mi ha madato non si riesce a capire. Si vede qualcosa di curioso, però. Le ho messe tutte e tra accanto e si vede che nella terza quello che sembra un braccio (o un tentacolo? O un braccio con in mano un bastone?) si allunga. Oppure è il movimento del ramo con il vento?

E poi, sempre in tutte e tre le foto (che sopra vedete talgiate), da un’altra finestra si intravede più in piccolo un’altra possibile sagoma, un’ombra al centro della finestra illuminata dal sole:

sarebbe interessante capire se Matteo l’aveva notata sul posto e se anche altre finestre presentavano lo stesso effetto. Chissà, magari, qualcuno aveva sistemato davvero sagome di persone alle finestre (perché? Per gioco, per uno scherzo, per tenere lontani gli uccelli, per qualche pubblicità rimasta lì da anni…)? Improbabile, il gioco d’ombra dovuto alle piante mi sembra ancora la soluzione più probabile.

Per questo, chiederei ancora a Matteo di dirmi che cosa è successo dopo che ha scattato la foto: è salito a controllare se c’era qualcuno, d’accordo, ma poi che ne è stato dell’ombra? E’ sparita subito quando si è voltato a guardare ancora la gradinata? O era ancora lì? O non ha guardato più?

Naturalmente, non avrebbe molto senso tornare ora a controllare sul posto, perché anche andando alla stessa ora il sole si troverebbe in una posizione differente di quella in cui si trovava nel settembre dello scorso anno e l’effetto non si verificherebbe più. E magari, tornando il prossimo settembre, alla stessa ora, potrebbe ancora non vedersi più nulla perché altri rami o altre fronde potrebbero essere cresciute (o cadute) modificando l’ombra.

E voi che ne pensate?

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0 risposte

  1. esatto, è il palababele di Cantù. vorrei dare qualche altra informazione che magari mi è sfuggita: la foto dell’interno del palazzetto è solo rappresentativa delle gradinate, non sono le finestre che avevo alle spalle mentre fotografavo.

    qualcuno parlava di persone arrivate fino in cima, ma la vegetazione tutta intorno non consente di arrivare agevolmente, anzi il contrario, ripeto è molto pericolosa come struttura, ci sono zone con rischio di caduta da 20 metri. la mia ipotesi, escludendo presenze non umane, è qualche folle che si è avventurato nella zona della copertura.

    se qualcuno è della zona posso portarvi e accompagnarvi al suo interno per una ricerca fotografica, non sono di certo qui a inscenare falsi o presunti avvistamenti … questo lo farei per dimostrarvi la difficoltà oggettiva di ottenere uno scatto simile.

  2. Ciao

    nella foto dove si vedono le gradinate con le finestre,

    dal soffitto parte un tubo sottile bianco (partendo da SX sopra la quinta finestra) che curva. Questo elemento potrebbe essere la parte curva (“del braccio” della sagoma ) e visto che sembra un elemento flessibile, spiegherebbe perchè nelle foto cambia forma.

    La parte della “testa” è attaccata ad un altro elemento orrizontale: Nell’ultima finestra (da SX) sembra ci siano molti rami curvi, e comunque la vegetazione fuori è molto folta.

  3. Si può notare che le finestre del palazzetto sono divise in “quadranti”.

    Dall’ombra si deduce che la misteriosa figura sta in uno solo di questi quadranti, per cui è troppo piccolo per trattarsi di un essere umano (a meno di essermi ingannato sulle proporzioni delle finestre).

    Vorrei poi fare una domanda achi ha scattato le foto: il palazzetto in questione è il cosiddetto “Palababele”?

    Se si’, è possibile trovare alcune immagini interessanti con una semplice ricerca su Google.

    E’ peraltro curioso che sulla facciata del Palababele ci sia il graffito di un grosso fantasma.

  4. Scusatemi se vado al sodo, ma vedo che si discute spesso di immagini ricavate con uno scatto fotografico casuale senza avere il coraggio di esternare almeno il timore che si tratti di un fantasma (scusatemi questo vocabolo, vera e propria bestemmia in un consesso scettico). E allora diciamo quali prove deve avere non uno scettico, ma uno che, come me, nei fantasmi ci crede, per affermare che si tratti di un fantasma:1) la foto deve essere inquivocabilmente quella di una persona. Deve essere ancora più chiara della foto di una persona vivente. Non deve confondersi con giuochi di luce o immagini spurie.I giouchi di luce non sono prova per nessuno. 2) quando una persona non riesce, dopo la morte, ad abbandonare questo pianeta, rimane legata, nella maggioranza dei casi, a un luogo, spesso quello dove è morto. Quindi se si riesce a fotografarla, non sarà una sola volta, ma il fenomeno si ripeterà. 3) In genere i fantasmi hanno una identità precisa, che manifestano con un volto e un vestito.4) Esistono persone che hanno il dono naturale o il potere acquisito di riuscire a comunicare coi fantasmi. Bisogna rivolgersi a una di queste per vedere se riesce a comunicarci (nessuno ci riesce tutte le volte, tranne i falsari). Evitare medium o carismatici che si fanno pagare: la motivazione economica spinge al falso. Se io volessi essere sicuro che una casa o un luogo ha uno spirito prigioniero all’ interno, non mi basterebbe una foto, per quanto chiara, ma vorrei farla visitare da un sacerdote esorcista di mia conoscenza o da altri miei amici, non sacerdoti, di cui mi fido e che non lo fanno per denaro. Infine: abbiamo il dovere di non scherzare e di aiutare queste anime. In genere basta una Messa da requiem celebrata in loco per liberarle. E’ un tentativo da fare in tutti i casi. Vi avviso però che è difficile trovare un sacerdote disposto a farlo.

    Ultimo, ma è la cosa più importante: c’è qualcuno di voi che fa sedute spiritiche (vedi il recente post delle “candele animate”) senza crederci e per curiosità o per giuoco. Non fatelo. Non tutti gli spiriti ci sono amici e rischiamo guai grossi. Molto più sana è la posizione dello scettico che non crede a niente e non fa queste cose e non vi partecipa.

  5. Un’altra cosa che volevo aggiungere, e che mi accorgo solo ora che Matteo aveva fugato quel dubbio dell’inaccessibilità delle finestre: sei assolutamente certo che la luce proiettata fosse di una finestra inaccessibile e non una di quelle che si trovano in cima alle gradinate?

  6. Solo una domanda, in che senso sono difficilmente raggiungibili? Dalla foto chiara, ma potrebbe essere un errore della percezione di prospettiva, non parrebbe impossibile che ci sia qualcuno al di fuori dell’edificio che magari si stia appoggiando alla finestra, oppure magari semplicemente sta passando lì vicino. Mi confermi che c’è un terreno rialzato alle spalle delle finestre oppure non è possibile, che magari anche a distanza di qualche metro dalle finestre ci possa essere una persona in piedi che guarda le finestre?

  7. giorgia, io sono scettico quanto te su queste cose e credo che la sagoma fosse quella di una persona. c’è un perchè al fatto che abbia inviato queste foto: ero solo quel giorno nel palazzetto e le finestre dalle quale entrava la luce (e che hanno generato l’ombra) sono veramente molto pericolose e inaccessibili, sono più in alto di quelle che si vedono nell’interno del palazzetto.

    quindi: portarsi lassù attrezzatura fotografica (per ottenere foto decenti) è praticamente impossibile anche se la vegetazione a quei livelli della struttura è diradata, è da stupidi arrampicarsi fin lassù.

    come scritto a Massimo ho solo inviato queste foto perchè curiose, di fatto la sagoma ha cambiato forma mentre scattavo ma ripeto, non escludo la presenza di un’altra persona.

    in primavera tornerò al palazzetto e cercherò di capire.

    per rispondere poi ad una domanda di Massimo, sì ho cercato poi di capire se ci fosse qualcuno, gridando e guardando ma non ho avuto risposte. inutile dire che sono uscito subito.

    per rispondere a francesco: come detto a giorgia, quelle finestre sono difficilmente raggiungibili e dato che sotto c’è un salto di svariati metri, dubito che un bambino o adulto si sia arrampicato. certo, i folli esistono!!!

    un’ultima cosa: ogni mese visito luoghi abbandonati, vado sempre in pieno giorno per ragioni ovvie, ma è la prima volta questa che mi capita un sorpresa del genere.

    ciao a tutti.

  8. Intanto volevo dire una cosa: il video messicano del grattacielo con le sagome in cime che si muovono mi sembra veramente una scemenza: secondo me sono solo gatti con la coda alzata!

    Quanto all’ombra del palazzetto, mi limito a dire che tante volte, anche quando sono a casa, mi stupisco di come qualunque oggetto possa creare delle ombre strane che possono ricordare profili umani, sagome, mostri etc.

  9. Di certo la macchina fotografica che utilizza è piuttosto pesante, e anche con la mia 350D, notevolmente più leggera della 40D di Matteo, è assai improbabile scattare con una mano senza ottenere il mosso in queste condizioni di luce, anche se 1/80 (dati efix) non è proprio criticissimo. Detto questo mi sembra però che le ombre siano troppo nette per poter pensare alla vegetazione alle spalle, ma sembra più probabile che qualcuno stesse passando all’esterno, dietro le finestre. Dalla foto delle gradinate in chiaro mi pare di capire che la vegetazione cresca a livello della sommità, come se il palazzetto fosse costruito alle spalle di una collina., quindi mi pare probabile che un bambino che si trovava lì a giocare stesse passando proprio in quel momento. Tra l’altro un braccio della figura è alzato, e questo potrebbe essere interpretato in due modi: o la sagoma sta scattando una foto, poco probabile da quello che dice Matteo, oppure la sagoma si trova proprio all’esterno e si sta schermando gli occhi con una mano per poter scrutare all’interno del palazzetto.

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