Houdini, Jovanotti e il modo giusto di sbagliare

Un paio d’anni fa, a New York, incontrai Jovanotti in una libreria. Sfogliava un libro. Era un libro su Houdini.

Harry Houdini nella biblioteca di casa sua: una raccolta di libri di cui andava particolarmente orgoglioso e che in gran parte è oggi conservata presso la Biblioteca del Congresso di Washington (photo: www.wildabouthoudini.com).

Il libro si intitolava The Right Way to Do Wrong e, nel giro di qualche tempo, è uscito anche in Italia per ADD. Merita di essere letto…

È con questo curioso titolo che è uscito in Italia, per la prima volta, un libro di Harry Houdini pubblicato originariamente quasi un secolo fa, nel 1906, The Right Way To Do Wrong, per l’appunto “Il modo giusto di sbagliare” nell’ottima traduzione di Alessandra Maestrini.

“Il modo giusto di sbagliare” (add editore, 2013 – pp. 192, Euro 14,00)

Si tratta della riproposizione del libretto originale di Houdini, all’epoca composto da 96 pagine, arricchito in questa versione da una selezione di articoli tratti dalla rubrica che Houdini teneva sulla Conjurers’ Monthly Magazine, rivista che egli diresse tra il 1906 e il 1907, e da alcuni capitoli tratti da altre due sue opere inedite in Italia, Magical Rope Ties and Escapes e Miracle Mongers and Their Methods.

Del volume originale di Houdini ho avuto modo di parlare nella biografia che ho avuto il piacere di dedicargli, Il grande HoudiniThe Right Way To Do Wrong era il suo primo libro e in esso svelava trucchi e inganni di truffatori da strada, ladri, borsaioli, mendicanti di professione, bari e medium spiritici.

Il libro, dunque, rappresenta il suo primo tentativo ufficiale di combattere i ciarlatani sfruttando le sue conoscenze professionali. Tuttavia, considerato lo stile professionale del testo, le gravi lacune nell’istruzione di Harry e il poco tempo a disposizione che i suoi impegni teatrali gli lasciavano a quell’epoca, è improbabile che lo abbia effettivamente scritto di suo pugno.

Senza dubbio, egli condusse le ricerche necessarie, raccolse il materiale e forse scrisse una prima bozza, ma il testo finale è stato quasi sicuramente redatto da un professionista.

D’altra parte, lo stesso Houdini nell’introduzione al libro lo dice pur senza ammetterlo apertamente: «Sono stato quasi troppo impegnato per poter scrivere questo libro, nonostante sia ormai molto tempo che raccolgo materiale. Ma adesso sono lieto [che il libro] sia stato scritto».

La copertina dell’edizione americana del 2012 del libro di Houdini.

Nella sua postfazione, Teller (la metà piccola e muta del celebre duo di illusionisti Penn & Teller) riconosce facilmente le due “voci” di Houdini: «Una è spavalda e lo fa sembrare un piccolo ma combattivo duro di strada, è l’Houdini incolto, l’uomo che si è fatto da sé pur avendo solo sei anni di istruzione alle spalle, che sbraita al mondo le sue idee molto precise».

È questa la sua vera voce, quella che emerge negli articoli delle riviste per prestigiatori qui riprodotti, dove quasi certamente nessuno osava fare l’editing agli scritti di Houdini. Poi, c’era l’altra: «una voce rifinita e piena di svolazzi, con altisonanti parole latine, frasi complesse e citazioni dalla letteratura classica». Quella, insomma, del suo ghost-writer.

Ma a parte questi aspetti, il libro è un vero piacere per la mente. Non solo per qualunque appassionato di magia, ma anche per chiunque sogni di salire su un palcoscenico o abitualmente lo faccia. Leggetelo, non potrete che imparare qualcosa di nuovo e, male che vada, vi sarete divertiti non poco ad ascoltare le intriganti storie di Houdini.

Lorenzo Jovanotti da Barnes & Noble
Lorenzo Jovanotti da Barnes & Noble, a New York.

Un ultima nota. L’edizione italiana di questo libro ha una storia curiosa, è stato nientemeno che Lorenzo Jovanotti a consigliarlo all’editore, la giovanissima e raffinata add editore di Torino.

«Ero in una libreria a New York a sfogliare le novità e ho letto il primo capitolo lì in piedi e poi tutto il resto. Sono andato alla cassa per pagarlo che praticamente lo avevo letto tutto» scrive Jovanotti nell’introduzione.

Coincidenza vuole che in quei giorni mi trovassi anch’io a New York e, entrato per caso alla libreria Barnes & Noble di Union Square, mi imbattessi proprio in Jovanotti che sfogliava libri. Scambiammo quattro chiacchiere e quando me ne andai rimasi piacevolmente colpito dal fatto che il libro che teneva tra le mani era proprio The Right Way To Do Wrong.

Chi l’avrebbe immaginato che nemmeno un anno dopo me lo sarei ritrovato tra le mani tradotto nella nostra lingua? Probabilmente, Houdini…

 


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Massimo Polidoro

Scrittore, giornalista e Segretario del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre 40 libri e centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate. Rivelazioni e Il tesoro di Leonardo sono i suoi libri più recenti, mentre Il passato è una bestia feroce è il primo thriller di una nuova serie. Si può seguire Massimo Polidoro anche su FacebookTwitter, PeriscopeGoogle+, Instagram e attraverso la sua newsletter (che dà diritto a omaggi ed esclusive).


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