Sabato sera a “Terzo pianeta”

Terzo Pianeta

Domani sera (sabato 2 febbraio, ore 21,00, Raitre), sarò a “Terzo Pianeta”, il programma di Mario Tozzi, che questa volta sarà dedicato alla magia. A bordo dello studio mobile, gireremo per Torino commentando filmati e documenti di vario tipo.

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0 risposte

  1. mah, roberto. Non credo che nessuno sia costretto a scegliere di partecipare a una crociata come questa. Io non so neanche se sono atea o agnostica, razionalista o irredentista o correntista. Non me ne preoccupo. Mi definirei piuttosto pragmatica. Una grande parte di persone nel mondo – miliardi? – sono religiose. Per motivi e in modo vario. La religione è indubbiamente, come tante altre realtà, un prodotto dell’uomo, in qualche modo naturale. Immagino che risponda a bisogni autentici, e non li discuto. Ascolto spesso Uomini e Profeti (radio3, sab./dom. 9.30). Mi piace molto il loro approccio ai temi ‘religiosi’. Rispettoso, anche critico, ma mai dogmatico, e sempre curioso di saperne di più, di trovare un senso condivisibile. Non credo che esistano ‘inganni della fede’, ma persone/istituzioni che usano la fede per ingannare.

    Dove ci sono abusi, mistificazione, prevaricazione, truffe, violenza, io mi ‘schiero’, come diresti tu, ma dalla parte della legge. E credo che nessuna parte – razionalisti/clericali-oscurantisti – abbia l’esclusiva di nessuna di queste cose.
    ciao
    d

  2. Ciao Diana.
    Vedi, io fino all’11 settembre del 2001 (primo pomeriggio) ero in pace con tutti e mi facevo gli affari miei alla grande, poi mi hanno costretto a scegliere. Solo che sono stato io a decidere chi sono i buoni e chi i cattivi, ed ho deciso che i “cattivi” sono, oltre ai soliti noti, anche quelli che tu chiami “opportunisti-oscurantisti-corrotti”. Poi, come una disgrazia cosmica, è arrivato il pastore tedesco, allegramente sostenuto dal governo dell’Uomo della Provvidenza e dai suoi camerati e allora sì, mi sono spostato anch’io verso l’integralismo agnostico e nichilista, e del resto non avrei potuto fare altro perchè contro la propria coscienza non si può andare. Sul famoso principio del “dove non funziona la forza della ragione si applica la ragione della forza” ho cominciato a dare il mio contributo, e qualche piccolo risultato lo ho ottenuto. Come Oriana Fallaci, ma con una radice intellettuale e con delle parole totalmente diverse: io istallo il dubbio, non vendo certezze. Dia-bolos.
    Anch’io, come tuo padre, ero iscritto all’UAAR, ma quest’anno non ho rinnovato la tessera proprio perchè una squadra che fa troppi autogol è destinata a perdere. Loro si rivolgono agli intellettuali, cioè a delle persone che non hanno bisogno nè dell’UAAR, nè del CICAP nè di nessun altro che gli dica cosa è il bello, il buono ed il giusto; io invece penso che sia meglio il lavoro personale da bocca ad orecchio (o da PC a PC), e l’esempio pratico nella vita di ogni giorno. Non serve un CICAP, nè un UAAR che mi dicano i trucchi e gli inganni della fede – Cesare Lombroso diceva che la fede è una malattia mentale, perchè li conoscono meglio e di più quelli che ci credono di qualunque altro. A me interessa la denuncia, la lotta, Striscia la Notizia, le Iene, Report. Chiudere un “santuario” perchè non è a norma di legge, non ha le uscite si sicurezza e gli estintori, fa infinitamente più danni che miliardi di parole spese solo per alimentare il proprio ego, il proprio conto corrente e farsi dei bei viaggetti in giro per il mondo a spese della collettività (la RAI è un servizio pubblico). E non sono neppure invidioso, perchè io detesto viaggiare, ma quei soldi li darei molto, ma molto più volentieri a Milena Gabanelli.
    Ciao Diana, Dea dei boschi, e grazie della replica.

  3. roberto, da come hai già diviso il mondo in buoni e cattivi, razionalisti e opportunisti-oscurantisti-corrotti, insomma, la sempreverde ‘logica’ bipolare dell’amico-nemico, mi suoni un po’ integralista. Aggiungerci vicino la parola ‘agnostico’, non dà comunque nobiltà alla cosa – secondo me.

    Perfino mio padre, un vecchio ateo che non ha battezzato nessuno dei suoi figli, e iscritto all’UAAR, si è fermato di fronte a certi atteggiamenti di un Hitchens o – perfino – di un Odifreddi. Che molto spesso finiscono per fare dei clamorosi autogol, cioè segnare – col loro atteggiamento – un bel punto per la squadra ‘avversaria’. Si possono dire e discutere le cose in altro modo – nella forma e nella sostanza.
    bau!
    diana

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