Immaginate di atterrare a Milano da un altro pianeta e di sentirvi incuriositi e leggermente disorientati da tante e tali proposte che la città offre. Una buona mappa per orientarsi è quella che offre da pochi giorni online #landingon, semplici e divertenti percorsi culturali tematici, classici e sperimentali, centrali e periferici, seri e faceti.
Tra musei, opere d’arte, monumenti, edifici religiosi, edifici storici, architettura contemporanea, spazi pubblici e paesaggi urbani il fine ultimo di #landingon è quello di semplificare la città senza banalizzarla e mettendola a disposizione di tutti.
Per realizzare i contenuti, gli autori della guida online (gratuita) hanno chiesto e ottenuto il permesso di riprodurre anche una serie di testi tratti dalla mia guida alla Milano insolita e segreta. Come questo, dedicato alla Cascina Bolla di Leonardo Da Vinci:


Non resta molto della quattrocentesca Cascina Bolla, oggi parzialmente inglobata in una villa moderna, ma oltre il cancello di ingresso e tra le fronde dei pioppi, ancora si riconosce la sagoma del castelletto tardo-gotico, tipica del casino di caccia, e si vedono le finestre in cotto caratteristiche dell’epoca. In origine la Cascina, ricordata nel 1400 come “osteria”, si presentavainfatti con un porticato ad archi a sesto acuto e, al piano superiore, aveva appunto quelle finestre archiacute contornate da formelle in cotto ancora visibili. Era racchiusa da un fossato con muraglione e si entrava attraverso un ponte levatoio. Inoltre, per il controllo dell’area circostante era affiancata sul lato di levante da una torretta d’avvistamento, tuttora esistente, affrescata con un volo di uccelli.
Di proprietà dei Caimi passò ai De Bolli nel 1478, ma secondo alcuni fu acquistata dal giureconsulto Giuseppe Bolla già nel 1496. Comunque sia, nel 1983 nuove ricerche stabilirono che molto probabilmente la Cascina fu abitata da Leonardo Da Vinci nel periodo in cui era impegnato a Santa Maria Delle Grazie a dipingere il Cenacolo, ed è oggi vincolata dal Ministero dei Beni Culturali.

Massimo Polidoro
Scrittore, giornalista e Segretario nazionale del CICAP, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca. Allievo di James Randi, è Fellow del Center for Skeptical Inquiry (CSI) e autore di oltre trenta libri e di centinaia di articoli pubblicati su Focus e numerose altre testate. Il suo ultimo libro, scritto con Marco Vannini, è Indagine sulla vita eterna, pubblicato da Mondadori.