Etica criminale

Edizioni Piemme, 2007. 352 pag. brossura, €17,90

 
 
 

 
Nel settembre 2008
il libro è uscito in edizione "bestseller"
 
Etica criminale. Fatti della banda Vallanzasca
 
Edizioni Piemme, 2008. 352 pag. Piemme Bestseller, €11,50
 
 
 

 

Etica criminale
Fatti della banda Vallanzasca


Una soffiata, non poteva che essere andata così. È per questo che gli sbirri hanno voluto rivoltare la sua cella come un guanto e hanno trovato la pistola e il telefonino. Era tutto pronto, il piano filava liscio come l’olio. L’aveva già fatto, era scappato da una nave come una sardina che sguscia dalla rete, e valla a ripigliare una sardina nel mare. E invece un infame ha parlato, e adesso gli tocca il carcere duro.

È capodanno. Fuori, un ragazzetto fa scoppiare gli ultimi botti. Dentro, Renato Vallanzasca attende gli agenti che hanno l’ordine di scortarlo all’Asinara. E firma la resa, anche con sé stesso. Fine della corsa, alt, si scende. Era iniziata trent’anni prima. Milano, il centro e la periferia, l’insofferenza per l’autorità e la scoperta precoce della vocazione. C’è chi nasce per fare lo sbirro, chi per diventare Madre Teresa di Calcutta. “Io sono nato ladro”.

Famiglia normale. Debutto “criminale” a otto anni: assalto alle gabbie di un circo per liberare gli animali. Le sbarre gli hanno sempre fatto schifo. Studi di ragioneria e furti nelle ville sul lago, quelli gli vengono meglio. Poi la prima banda, le rapine, le banche, i soldi facili, le donne. Sparatorie, carcere e rocambolesche evasioni. La leggenda del “Bel René”, il fascino del rapinatore gentiluomo che resiste a omicidi e rapimenti, e anzi si ingigantisce. Sempre in fuga. Sempre in gioco seguendo la sua etica del crimine, le regole, per cui due cose su tutte non si possono perdonare: trafficare con la droga e tradire.

Ma adesso il gioco è finito. Il conto è quattro ergastoli, duecentosessanta anni di carcere. È il capolinea, è arrivato, e non si può fare finta di niente. Se mai uscirò – si dice – questa volta sarà da uomo libero. Perché magari è lui che si è rincoglionito, ma certo quelli del suo mondo non li capisce più, non li conosce più. Quelli, la malavita di oggi, sono del tutto inaffidabili. Quelli non rispettano le regole.


Per scrivere Etica criminale Massimo Polidoro ha letto centinaia di documenti, articoli, carte processuali, ma soprattutto ha conversato a lungo con alcuni dei protagonisti di quegli anni e di quelle vicende, esponenti della mala, appartenenti alla “banda Vallanzasca”, poliziotti, cronisti, inquirenti, amici degli amici. Il risultato è non solo un’emozionante docu-fiction, ma un libro che lo stesso Renato Vallanzasca ha definito «sicuramente il più vicino alla realtà di tutti quelli che l’hanno preceduto».



"Più di qualcuno mi aveva sconsigliato di avallare il lavoro di Polidoro con questa mia nota... Ma siccome non ho mai neppure lontanamente pensato di farmi credere diverso da quello che ero e che sono, ho accettato di correre questo rischio".
Renato Vallanzasca