«Alla ricerca del Dna di Hitler nell’Antartide. E’ questa la bizzarra notizia lanciata dal quotidiano russo “Ria Novosti” e ripresa in tutto il mondo dopo che gli scienziati hanno raggiunto nei giorni scorsi il misterioso lago Vostok. Sembra l’ennesima bufala, ma la voce secondo cui Hitler non si suicidò nel suo bunker di Berlino nel maggio 1945, ma riuscì a fuggire in una base nazista segreta al Polo Sud, si diffuse già all’indomani della fine della guerra e sopravisse poi per anni…»
Ed è per approfondire questa leggenda che ho scritto un articolo pubblicato questa settimana dal periodico “Oggi” (n. 9, 29 febbraio 2012) di cui avete appena letto le prime righe.
Sono sempre incuriosito da episodi storici verosimili (anche se improbabili) che immaginano un finale alternativo per fatti ben noti e assodati. E’ un po’ per questo che mi sono divertito molto a scrivere Il profeta del Reich, qualche anno fa, quando ho cercato di immaginare che cosa sarebbe successo se un prestigiatore, nel 1933, avesse organizzato un attentato per eliminare proprio Adolf Hitler…
3 risposte
Quando viene pronunciato il nome Menghele mi si gela il sangue.”Peccato che gran parte,dei test da lui effettuati siano andati distrutti.”
Anni fa ho conosciuto in treno un Signore, un istraeliano di origine polacca. figlio di un sarto da gionane volle fare il pilota di aereo ma nel 1938 anche in Polonia esisteva una tacita discriminazione religiosa. Quando fu ineludibile lo scoppio della guerra fu richiamato ma non riuscì nemmeno a finire l’addestramento che la Polonia venne invasa dai nazisti e lui finì prigioniero. Già che sia sopravvisuto tanto tempo è un miracolo. Prima fu destinato come cavia presso un “castello austriaco” poi Hamburgo ed infine l’isola di Peenemunde. Fu sottoposto ad atroci esperimenti. Mi fece vedere le sue braccia. Un numero tatuato sbiadito mi colpi sul sinistro credo ma non era quello che voleva farmi vedere. mi disse: “Non quello, guardi le mie vene”. Mio Dio aveva delle vene come enormi varricose a tratti di colore blu intenso e via via sfumature rossastre o verdi. “Vede caro amico” i nazisti mi hanno iniettato dell’anticongelante nelle vene perchè non erano arrivati a capire il concetto di pressurizzazione aerea. Studiavano come mandare uomini nella stratosfera con mezzi aerei ma non erano arrivati a concepire la pressurizzazione, così pensarono di pressurizzare l’uomo” Non ne sono sicuro ma conosco il tedesco fin dall’infanzia e da poche frasi tra uno svenimento e l’altro avvertii di strani esperimenti correlati che stava facendo Menghele su feti da crescere fuori utero. feti adulti che potevano secondo queste assurde teorie resistere alle accellerazioni ed alle forti pressioni e al gelo spaziale che supponevano ma non ne sono sicuro”. io gli chiesi se avesse mai deposto a Norimberga o altro tribunale e lui mi disse che aveva lasciato una oprima dichiarazione ad un ufficiale alleato austarliano o neozelandese o canadese,comunque di lingua inglese ma non ricordava. lo avevano trovato sotto un vafgone ferroviario di una cittaà della germania quando pensava solo a morire. una frase mi colpì: “Tuttosommato ho aiutato l’uomo ad arrivare sulla luna” e sorrise.
Avete mai letto il romanzo “Base antartica 211” di Fulvio Vanetti uscito a dicembre del 2011. Io l’ho trovato molto interessante e precursore di molte delle strabilianti notizie pubblicate sui giornali e sul web in questi ultimi mesi. E’ edito da Albatros il filo e l’autore è stato 3 volte in Antartide in missione col programma di ricerca italiano. Il codice ISBN è il seguente 978-88-567-3450-8