“Ma perché la mia coda è sempre la più lenta?”

Ogni tanto me lo chiedo anch’io, ma approfitto della mail di Stefania R. per provare a rispondere a questa domanda che, prima o poi, tutti si fanno: perché, quando ci capita di stare in coda, al supermercato, in posta o al casello autostradale, si ha quasi sempre l’impressione che la nostra sia la fila più lenta?In realtà la matematica ci dice che la probabilità di avere imbroccato la coda meno afflitta da rallentamenti è tanto più piccola quanto maggiore è il numero di casse: se sono 10, abbiamo solo una probabilità su 10 di avere scelto la fila più rapida. E 9 di irritarci per la nostra presunta “sfortuna”. Persino se ambissimo solo a finire prima delle due code a fianco, 2 volte su 3 la fila di sinistra o di destra batterà la nostra. Non resta che rassegnarsi e aspettare il proprio turno…

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22 risposte

  1. Massimo, quello che volevo sottilineare è che siccome ad un richiamo della solita de Gobbi che ormai è una bannatrice delle voci equilibrate, ho risposto che andrebbero richiamati quelli del CICAP che non hanno dimostrato rispetto per il premio Nobel Luc Montagnier e di conseguenza per l’istirtuzione del Nobel, ed inoltre avevo posto la riflessione su quanto espresso dal Prof Odofreddi che confermava quanto vado dicendo da 20 anni…conclusione bannato ..puoi verificare… ho rispost a dei post polemici e di basso livello di due iscritti al CICAP e la De Gobbi invece come avevo richiesto invece di riprendere i due soggetti mi ha bannato…Lei Ti potrà raccontare quello che vuole ma i post stanno li a testimoniare una mia volontà di dialogo…ora riprenderò dal Web l’attività di confront scontro con il CICAP..attività che avevo interotto nella speranza di un confronto costruttivo…ma le parole del Prof. Odifreddi sono più reali che mai e mi metterò in contatto anche con Lui…con la stima di sempre Maurizio Armanetti

  2. @Maurizio, non vedo cosa ci sia di così sconvolgente nell’intervista di Odifreddi che, vorrei ricordarlo, ha rilasciato non a chissà quale giornale nemico del CICAP ma… a “Scienza & Paranormale”, che era la rivista del CICAP. E l’ha rilasciata nel 2001, quando ancora Odifreddi non faceva parte del CICAP. Il fatto che in seguito abbia aderito con entusiasmo al CICAP mi fa pensare che, forse, le sue preoccupazioni sul Comitato si sono rivelate infondate. Non trovi?

  3. Invariabilmente la prima fila che scelgo si rivela la più lenta. Invariabilmente se scelgo un’altra fila diventa, per le cause più disparate, più lenta della precedente. Invariabilmente ogni volta che sono alla fila della cassa cerco di farmi coraggio e di aver pazienza. Ma nun se po’ fa’ ‘sta vita!

    Credo che ci siano persone alle quali, ad un certo momento della vita, tocchi la fila più lunga. A me è successo dopo i 25 anni, prima senza alcun motivo, e ci badavo, mi toccava la fila più corta. Ora è il mio turno delle file lunghe, e dura da 24 anni. Spero passi presto a qualcun altro! eheheheh!

  4. Massimo scusa se ti pongo il problema qui…ma la situazione mi sembra grave e le parole del Prof PIERGIORGIO ODIFREDDI SONO DI UNA VERITA’ DIMOSTRATASI SINCRONICA AI FATTI QUI RACCONTATI….

    SCRIVO NELLA SECONDA PAGINA DI FB DEL CICAP

    Nell’altra pagina, QUELLA UFFICIALE… la signora del CICAP Paola De Gobbi ha bannato il mio secondo account per la riflessione che avevo posto qui sotto..le parole del Prof. Odifreddi…parole chiare del Prof Odifreddi che criticano l’atteggiamento integralista e scientista del CICAP… una realtà CONFERMATA anche dall’atteggiamento di squallida censura avvenuta al mio account che segna la definitiva frattura tra il sottoscritto ed il CICAP… TUTTO QUESTO VERRA’ INVIATO A POLIDORO, RUBIA ODIFREDDI..ETC

    Stralcio da un’intervista del Prof. Piergiorgio Odifreddi

    Quale può essere il ruolo del CICAP in questo scenario? Quali i rischi da evitare?

    Il rischio che il CICAP deve evitare è, sostanzialmente, di fare di ogni erba un fascio. La mia impressione, dall’esterno, è che spesso il CICAP professi un atteggiamento uguale e contrario a quello che vuole (giustamente) combattere: di fronte a gente che crede a tutto, non credere a niente. Una specie di integralismo scientista, da contrapporre a un integralismo fideista.Tanto per fare un esempio, la questione delle medicine alternative è molto delicata. Da un lato, si rischia di rifiutare in blocco pratiche che si basano su esperienze secolari: il che equivale, sostanzialmente, a una sperimentazione scientifica. Dall’altro lato, si rischia di schierarsi aprioristicamente per la medicina ufficiale, dimenticando che neppure questa è una scienza: certamente, non nel senso in cui lo sono, ad esempio, la fisica e la chimica. Per non parlare degli interessi economici in gioco, che alimentano molti sospetti sulla buona fede dei ricercatori, dei medici e dei giornalisti scientifici.

  5. A me invece capita di cambiare fila perchè la mia è troppo lenta, ma inevitabilmente poi diventa velocissima al punto che se ci fossi rimasto

    avrei fatto prima. Sarà anche suggestione però dà da pensare.

  6. Altro che velocità della luce; l’unica cosa immodificabile è la velocità della propria coda, la quale sarà inevitabilmente la più lenta relativamente a quella degli altri.

    Tirando in ballo la quantistica potremmo dire che ciascuno di noi vive in un universo dove la propria coda è la più lenta.

  7. Aggiungerei anche un fattore di memoria selettiva.

    Si tende a ricordare quello che ci colpisce o infastidisce.

    In questo caso le volte che siamo stati in una fila lenta, e non le volte in cui la fila scorreva normale / veloce

    Saluti

    Luca

  8. 5 minuti. La mia fila non si muove, mentre quella alla mia destra, pur se a passo d’uomo, inizia ad avanzare. 10 minuti. Non cedo alla tentazione di spostarmi, anche se la fila a fianco va sempre più veloce. 15 minuti. Corrono tutti, anche molti della mia fila che sono riusciti a cambiarla. 20 minuti. decido di spostarmi rischiando l’incidente ed incamerando insulti di vario genere. Si blocca la nuova fila. Vedo sfrecciarmi da sinistra le auto che avevano pazientemente aspettato che ciò accadesse. Subisco qualche ghigno velenoso dai premiati. 25 minuti. Spengo l’autoradio e piango pensando alle leggi di Murphy.

  9. io che lavoro in un supermercato posso dirvi che non esiste la coda piu lenta ( se non in rari casi sfortunati) il problema è che tutti hanno una furia pazzesca e anche pochi minuti in fila sembrano un eternita. A quel punto mentre sei in fila ti automartirizzi dicendoti che sei stato sfigato a scegliere la peggior fila quando le altre vanno veloci, in realta lo stesso pensiero ce l’hanno gli altri nelle code vicine . Credetemi è tutta suggestione 😉

  10. Discorso simile per la fila sull’autostrada intasata o per la strada scelta tra tante, ci troviamo sempre sulla più trafficata, ovvero è più probabile trovarsi dove c’è più traffico semplicemente perché ci sono più auto e dove ci sono più auto è più probabile che ci sia la vostra..

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