Rol: film su History Channel

Gustavo A. Rol

Questa sera, su History Channel (ore 21,00), sarà trasmesso il documentario “Rol, un mondo dietro al mondo” di Nicolò Bongiorno. Un ritratto del sedicente sensitivo Gustavo Adolfo Rol, le testimonianze di chi ne è rimasto strabiliato e alcune obiezioni degli scettici (tra cui il sottoscritto).

Per chi volesse approfondire l’argomento Rol segnalo il sito dell’amico Mariano Tomatis.

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135 risposte

  1. Caro Sig. Morocutti, la mia fonte è Marcello Bacci, come ho detto.
    A questo punto o mente lei, o mente lui.
    Io non ho problemi a sospendere il giudizio, non essendo stato presente.
    Riguardo a Polidoro, semplicemente non ho parole.
    Le immagini che ho pubblicato sulla lampada prima non conclusa e poi conclusa parlano da sole.

  2. La discussione su questo blog è aperta e priva di censure, come ognuno può verificare. Il signor Pasotti ha avuto modo di postare qui decine di interventi senza che nessuno intervenisse per tagliarli o cancellarli. Devo però precisare che ci sono alcune cose che non sono tollerate qui: gli insulti e la diffamazione. Il signor Pasotti forse non intendeva insultare nessuno (anche se “Minus cognitivo” non mi sembra certo un complimento) e forse non voleva accusare falsamente nessuno (anche se sostenere che Morocutti e io avremmo mentito, senza nessuna prova in mano, non mi sembra molto elegante). Morocutti è stato gentile a rispondere così diffusamente a un’accusa falsa e fantasiosa.

    Per quel che mi riguarda, dirò solo che sarei davvero un povero “mentitore” se intendessi nascondere una fotografia che si trova in un libro accessibile a tutti: non ho dubbi che per chi desidera credere disperatamente allo spiritismo, accorgersi di avere fotografato per sbaglio una lampada nascosta sotto la poltrona è qualcosa che va assolutamente negato. Molto più comodo dire che in realtà la lampada si stava materializzando in quel momento (ma come: ma le materializzazioni non avvenivano tra le mani di Setti? Non era famoso proprio per quello? E poi è la prima volta che sento di un medium che materializza gli oggetti “sotto” la sua poltrona…). Ognuno è libero di credere a quello che vuole, ma non può pretendere che anche gli altri abbiano le fette di salame sugli occhi.

    Detto questo, la discussione potrà continuare serenamente se sarà basata su fatti documentati: ulteriori insinuazioni o e accuse infondate di mentire rivolte a me o al CICAP, così come ogni tipo di insulto o attacco personale, non saranno più pubblicate.

  3. Salve, ho letto con interesse il post di Andrea Pasotti.
    Quando dice “Morocutti avrebbe il dovere di rendere pubblica questa cosa”, ha proprio ragione: un evento così eccezionale, come una levitazione di un tavolo da 35Kg, andrebbe realmente resa pubblica… se solo fosse accaduta!

    Ho incontrato Marcello Bacci una sola volta in vita mia, presso il suo Centro di Grosseto. Ero in visita informale assieme ad un autore di Voyager, per vedere se ci fosse la possibilità di realizzare un servizio in cui io potessi vedere di persona Bacci al lavoro, mentre operava con la sua famosa radio. Mi riferisco a quella radio che – stando ai racconti che li leggono in giro – sarebbe in grado di fornire chiare comunicazioni dall’Aldilà, anche quando le vengono sfilate le valvole, e dopo tale trattamento viene addirittura spenta.

    All’incontro non era presente il sig. Grigiotti, ma due (o forse tre?) amici di Bacci, credo frequentatori abituali del suo Centro. Come mi aveva già preannunciato per telefono, Bacci non aveva intenzione di effettuare nessuna sperimentazione in mia presenza. Nonstante ciò, ritengo che sia comunque stato un colloquio molto interessante, perchè ritengo Marcello Bacci una persona colta e un ottimo conoscitore della storia della ricerca psichica. Perciò, a parte un sincero scambio di vedute sui rispettivi punti di vista, non si è svolta nessuna sperimentazione psicofonica né tantomeno alcuna seduta medianica, con o senza tavolo.

    La leggenda sul mio conto che lei riferisce, caro sig. Pasotti, è totalmente inventata. Non ho idea di chi ne sia l’autore, ma la cosa in fondo non mi stupisce: i racconti che circolano riguardo alla psicofonia sono talmente infarciti di storie fantastiche, che una in più non sposta di molto la situazione.

    Fra l’altro, devo dire che chi si è inventato questa fantasia evidentemente non ha molta confidenza col modo di lavorare del CICAP. Se davvero avessi assistito ad una levitazione “inspiegabile” di un pesante tavolo, non sarei certo rimasto con le mani in mano: la vicenda avrebbe avuto un seguito, perchè per noi non avrebbe alcun senso assistere ad una cosa del genere senza poi venirne a capo. Se l’avessi giudicata falsa l’avrei detto a chiare lettere, raccontandolo anche nelle varie occasioni pubbliche in cui ho parlato di Marcello Bacci. Se invece l’avessi ritenuta vera… beh, allora avrei dato chissà cosa per poterla studiare fino in fondo! Se ne rende conto, sig. Pasotti, che avere in mano un simile fenomeno è cosa da Premio Nobel?

    Ah, dimenticavo… sono anche un discreto conoscitore delle tecniche di illusionismo. Si figuri quanto deve essere facile farmi vedere un pesante tavolo che si solleva, per di più con le mie mani appoggiate, come lei racconta, e poi pensare di farla franca.

    Prima di diffondere altre leggende, controlli meglio le sue fonti.
    Alla prossima.

  4. Scusate ma l’ultima volta che avevo verificato, e cioè diversi mesi orsono, il mio ultimo post mi risultava cancellato; ne ho quindi dedotto che Polidoro non mi metteva nelle condizioni di mostrare ed argomentare quel che volevo mostrare ed argomentare, e così ho ritenuto superfluo procedere oltre per andare incontro ad un’altra cancellatura.
    Tornando ora, dopo per l’appunto diversi mesi, sul sito con una primizia sull'”affaire” Bacci-Morocutti, noto con piacere che il mio post c’è, e che dunque in Massimo la curiosità è stata più forte della prevenzione (lode a lui)!
    Allora, prima dico dell'”affaire” Bacci-Morocutti, e poi espongo la frode.
    La notizia è nuova perché purtroppo Marcello le cose te le dice col contagocce, cioè parla tanto ma salta un pò di palo in frasca, e a 85 anni non gli se ne può neppure fare una colpa (a proposito, non ho ancora detto che sono di Grosseto).
    Allora il fatto è che sì non ci sono stati apporti e Marcello ha spento la radio quando “loro” stavano venendo, adducendo come motivazione che tanto qualsiasi cosa l’uomo del Cicap avesse sentito l’avrebbe riportata in modo tendenzioso, però è accaduto anche che Bacci abbia “fatto il tavolo” con Morocutti, cioè Morocutti ha assistito alla levitazione e ritorno armonico a terra del tavolo degli esperimenti (35 kg.) ove lui e Marcello avevano appena appoggiato le mani, al che Bacci ha apostrofato Morocutti: “E ora Newton dove me lo mette?!”, cosa a cui Morocutti, interdetto e stupito, ha contrapposto il silenzio.
    Direi dunque che Morocutti avrebbe il dovere di rendere pubblica questa cosa, argomentando su dov’era per lui l’ovvia (ovvia!) frode, che naturalmente ha dovuto costruire nella sua testa a posteriori non essendo stato in grado di rilevarla sul momento.
    Aggiungo anche infine che a tutto questo c’era una terza persona presente, che può dunque testimoniare, cioè Franco Grigiotti.
    E ora a noi.
    Il fatto “incriminato” riguarda la voce “Apporti” dell'”Enciclopedia” presente sul sito del Cicap, voce a firma per l’appunto di Massimo Polidoro.
    Egli dice: “Una fotografia pubblicata nell’enciclopedia L’uomo e l’ignoto (vol. 1, pag. 87), documenta una possibile frode, sebbene non riconosciuta come tale dagli autori dell’enciclopedia, messa in atto dal medium Roberto Setti nel tentativo di simulare un apporto. Nella foto (probabilmente scattata al buio con il flash o alla luce ma pochi minuti prima di spegnerla) si vede il medium seduto su una poltrona, mentre mostra le mani vuote; tuttavia, sotto la poltrona, nonostante il medium tenga le gambe strette, si vede chiaramente una piccola lampada di ottone che, di lì a poco, sarebbe stata “apportata” nel corso di una seduta al buio.”, e accanto pubblica in effetti la foto di pagina 87, che è questa: http://img600.imageshack.us/img600/3761/frodepolidorofoto1.jpg .
    Allora, qual è la prima cosa che mi sono chiesto (e che chiunque dovrebbe chiedersi)?!
    Semplice: perché questa “possibile frode” è “non riconosciuta come tale dagli autori dell’enciclopedia”?!
    Avendola, quest’enciclopedia, mi è stato ben semplice andare a consultarla.
    E che ti trovo?!
    Ti trovo che, nella pagina 86, subito precedente ed accanto, C’E’ LA FOTO DELLA LAMPADA COMPLETA!
    Eccola qui: http://img14.imageshack.us/img14/9288/frodepolidorofoto2ridot.jpg .
    Ora, Setti era per l’appunto famoso per i cosiddetti “apporti progressivi”, cioè oggetti che si materializzano progressivamente e che dunque possono essere apprezzati quando sono ancora allo stadio di formazione, nonché raffrontati a sé stessi medesimi allorché infine completi.
    E fate dunque questo: paragonate le due foto.
    Si vede perfettamente che nella foto indicata da Polidoro sotto la poltrona di Setti C’E’ IL CUORE DELLA LAMPADA, LA PARTE CENTRALE, E LA LAMPADA NON CONCLUSA VA A SBATTERE CONTRO LA PIASTRELLA!
    Ora si può capire ed apprezzare perché questa “possibile frode” (sic!) è “non riconosciuta come tale dagli autori dell’enciclopedia”!
    Dunque la domanda sorge spontanea: perché Polidoro non ha documentato il caso in modo completo, facendo conto che la foto della pagina accanto non esistesse, e che testimoniasse per l’appunto dell’apporto in formazione, disinformando così di fatto in modo clamoroso?!
    Distrazione?!
    Subitaneo vuoto di memoria?!
    “Minus” cognitivo?!?!
    O pensava che nessuno sarebbe mai andato a controllare?!
    Se non è una frode cosciente e deliberata questa, ditemi voi, per favore, che cos’è una frode cosciente e deliberata!

    P.S. Sig. Menichelli, il “qui pro quo” sulla cancellazione del post ha consentito non solo all’estate di passare, ma anche all’inverno, neve inclusa.
    Eppure la voce “Piancastelli” sul motore di ricerca del Cicap ancora non mi pare di vederla…

  5. Ordunque , sig. Pasotti, non appena la cotanto attesa calura si acquieterà, consentendo ai miei poveri neuroni di riacquistar la necessaria gaiezza, provvederò in prima persona a riempir le lacune con la documentazione che lei invita a leggere e guardare. Garantito. Spero poi ne nascerà una bella tenzone .

  6. La tremenda tortura per un nulla che non toccherà in sorte neppure a voi (ma qualcosa di poco piacevole sì, in caso di malafede), lungi dall’estinguersi, direi che si va incrementando: difatti, al caso, pur ammettiamo controverso, di Michael Sabom con Pam Reynolds, ed a quello di Pim Van Lommel su “The Lancet”, si aggiunge, adesso, anche la testimonianza di Allan Hamilton, circa OBE da NDE con riscontri oggettivi DURANTE (non mi stancherò mai di far notare il DURANTE!) un EEG piatto (e può darsi che, di altre, io non sia a conoscenza).
    Eccola: http://www.youtube.com/watch?v=XSXYZrCY6IM .
    Ora, domando: quale numero debbono raggiungere, queste testimonianze, affinché vengano considerate plausibili e quindi degne d’attenzione?!
    E si badi bene, ciò è solo per tagliare fuori con sicurezza il cervello (e, quindi, fino a prova contraria, far entrare in ballo con sicurezza lo spirito!); ma se vi assommiamo le decine (centinaia?!) di testimonianze di riscontri oggettivi con cervello “solo” morente (sempre non sia, invece, come dice Van Lommel, e cioè che l’EEG piatto si realizza sovente anche quando non monitorato), e quindi comunque in stato di completa incoscienza, ecco che ne possiamo ricavare solo una cosa: che se l’esperimento di Sam Parnia (comunque, pionieristico) fallirà, beh ciò vorrà solo dire che evidentemente deve essere aggiustato (già da tempo si parla di monitor troppo piccoli, posizionati in condizioni di marginalità, oppure troppo a ridosso del soffitto, etc.): ma che, la via, non può che essere quella giusta; e che, aggiungo, se tale via diverrà anche debitamente selettiva (cambio d’immagini molto frequente, con registrazione temporalizzata della precisa sequenza di queste), essa finirà col valere appunto anche rispetto a frangenti d’EEG piatto (plausibilmente esclusivi di un prima e di un dopo rispetto a ciò, in termini d’immagine riportata, dunque!): sino ad un numero sufficientemente rilevante, in termini statistici, di questi eventi, da poter parlare, finalmente, sino alla prova del contrario, di PROVA DI SOPRAVVIVENZA (o sosterrete, a quel punto, che sono tutte “combines” di staff medici e rispettivi pazienti?! Dato che ne sareste capacissimi, beh, su questo punto, che dirvi?! Trovate voi, il percorso d’elusione o come dite voi di “controllo”: che, a me, non sovviene!)!

    P.S. Siccome non sono tipo da lanciare il sasso e nasconder la mano (a proposito, Franco Rol: quel “nastrino” sugli incontri Rol-Angela, non è poi saltato fuori, eh?!), prendo l’impegno che, uno di questi giorni che mi calerà a sufficienza la soglia del “non ti curar di lor ma guarda e passa”, parlerò di quella frode di Polidoro che, a suo tempo, menzionai lasciandola in sospeso: tanto ho ben visto che anche insinuare il sospetto non serve ad indignarlo al punto da parlar di Piancastelli, condizione che avevo posto per porre sul piatto quest’ipotetica (ma vedremo che non è ipotetica) truffa.
    E, d’altronde, Massimo caro, ti comprendo anche: che cosa potresti dire?!
    Questo è solo un sunto, degli accertamenti scientifici ai quali si è sottoposto il medium napoletano: http://www.centroitalianoparapsicologia.net/index.asp?id=19 (pregasi, leggere tutti gli “Aspetti trattati nel saggio”: salvi approfondimenti sui testi ivi menzionati).
    Resta il problema di che pensare, dunque, d’un autoproclamato comitato di controllo delle affermazioni sul paranormale, che ignora scientemente (e ben vi va, che quelli del C.I.P. fanno lo stesso con voi: non è certo la mia linea!), quello riconosciuto, da tutti quelli che ne sappiano qualcosa in materia, come uno dei più importanti fenomeni paranormali italiani di sempre!
    Questo, per l’intanto, lo lascio giudicare a voi lettori (ma suppongo che avreste già dovuto farlo).
    A presto, dunque: avremo il “vedo” del poker!

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